Domenico Jacovacci

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Domenico Jacovacci

Birthdate:
Death: July 20, 1661 (56-57)
Rome, Lazio, Italy
Immediate Family:

Biological son of Marcantonio Jacovacci and Giulia Muti
Adopted son of Valerio Massimo and wife of Valerio Massimo
Father of Marta Jacovacci
Brother of Mario Massimo Jacovacci
Half brother of Antonio Velli; Giovanni Pietro del Drago and Costanza del Drago

Managed by: Antonio Moncada di Paternò
Last Updated:

About Domenico Jacovacci

Nel 1605 il padre lo mise sotto la tutela degli zii Ascanio e Prospero Iacovacci e Fabrizio Muti Nel 1612 venne designato erede dello zio Ascanio e fu tra i beneficiari di un censo dello zio Carlo Iacovacci sul casale Furanello. Nel luglio 1617, a soli 13 anni (!), venne eletto caporione di Colonna e priore dei caporioni. Il 23 dicembre 1618 ottenne l’ufficio di Doganiere delle Merci a vita. Nel gennaio 1621 fu eletto caporione di Colonna e priore dei caporioni per nove mesi. In quell’anno cominciò a scrivere la sua opera più famosa, i Repertorii di famiglie, nella Biblioteca Ottoboni, oggi conservata nella Biblioteca Apostolica Vaticana. Il 23 dicembre 1626 ottenne la carica di Custode della Fontana di Trevi a vita e di Commissario della stessa per due anni, di custode di quella di Campo Vaccino a vita, di Doganiere delle Merci a vita, di Custode della Colonna Antonina a vita e di Maresciallo della Camera di Roma sopranumerario a vita. Nel 1627 morì la prozia Fulvia (o Giulia) Farfenga de Iacovacci, della parrocchia di S. Maria in Aquiro, sepolta in S. Marcello, che lo aveva lasciato erede universale. Da quel testamento veniamo a sapere che era già stato insignito del titolo di cavaliere di Calatrava.

Sempre nel 1627, il 6 aprile, venne nominato, per lettera apostolica, alla carica di scrittore delle Lettere apostoliche ed il 22 aprile a segretario apostolico partecipante. Con lo zio Prospero fece costruire la cappella di S. Carlo in S. Paolino, per la quale emettono un saldo e stipulano un capitolato, rispettivamente il 7 ed il 22 aprile, con Filippo e Gabriele del fu Bartolomeo Renzi. Il 22 ed il 28 dicembre 1628 gli vennero confermate le cariche di Custode della Fontana di Trevi ed il 23 dicembre quelle di Custode della Colonna Antonina e di Maresciallo sopranumerario. Nel 1629, con lo zio Prospero, fu nominato procuratore di Angelo Muti, vicario del papa. Il 17 marzo 1634 gli vennero accordati 12 luoghi del Monte Annona. Il 2 giugno 1636 fu autorizzato ad estendere le sue cariche capitoline vitalizie a Mario Massimo, Andrea Muti e Gaspare Cavalieri. Nel 1638 venne pubblicato un libro di Silvestro Pietrasanta (Tesserae gentilitiae) che riportava tre stemmi Iacovacci. Questa è l'ultima notizia che si trova nel manoscritto della Biblioteca Angelica e si può ritenere che sia stato da lui scritto in questo anno: "Dominici Jacobatiis.Historia familiae suae"; in esso sono contenute delle brevi cronologie anche delle famiglie Brancaleoni e Margani, delle quali furono eredi. Nel 1642 completò i suoi Repertorii di famiglie. A quell’anno deve farsi risalire anche l'altro manoscritto che si trova alla Biblioteca Angelica: "Repertorio di famiglie persone e luoghi investiti da papi, cardinali et altri, di Domenico Jacovacci, Cavaliere dell'abito di Calatrava". Nel 1650 (19 settembre), sotto pseudonimo, scrisse un Sommario fatto da Bonis Codiuvat Amicis Cavagliere dell’Habito di Calatrave cavato dalli Discorsi sopra le Deghe di Tito Livio composti dal Segretario della Repubblica Fiorentina..., conservato alla Biblioteca Casanatense. L'autore è certamente lui perché in apertura pone il suo disegno col leone reggistemma Jacovacci dietro il quale si vede un lago con albero e in fondo un monte dal quale spunta il sole, accompagnato dal cartiglio “Nasce per struggermi” e la data. Nel luglio 1651, essendo del rione Campitelli, fu eletto conservatore per un trimestre. Il 15 agosto, con tale carica, emette un editto volto alla tutela dei lavoratori campestri dell’Agro Romano, specie i minorenni, detti comunemente monelli; forse il più antico documento ufficiale in tal senso. Il 13 settembre 1653 emise una procura in atti Pacichelli. Al 1655 si può datare la fine del grande lavoro che dette lustro alla sua figura: la serie dei grossi volumi manoscritti conservati alla Biblioteca Apostolica Vaticana: "Repertorij di famiglie di Domenico Jacovacci, cavaliero dell'abbito di Calatrave". Nello stesso 1655 la confraternita degli Albergatori si trasferì da S. Stefano del Trullo a S.Eustachio, ambedue chiese con cappelle di juspatronato Iacovacci; vi è stata forse una mediazione di Domenico? Nell’aprile 1657, essendo di Campitelli, fu ancora conservatore per un trimestre. Nel gennaio 1658 fu nominato maestro delle strade per un trimestre, carica rinnovatagli il 26 marzo per ben 21 mesi. Nel gennaio 1660 gli fu rinnovata la carica di maestro delle strade per un anno e nel gennaio 1661 per altri nove mesi. Il 5 aprile 1661 venne rilasciata la sua fede di testamento. Morì il 20 luglio nella casa di Francesco Capizucchi, nella piazza e parrocchia di S. Maria in Campitelli e fu sepolto il giorno seguente in S. Marcello, nella cappella di S. Maria dei Sette Dolori. Lasciò erede universale Mario di Valerio Massimo, con l'obbligo dell'uso del cognome e dello stemma. Non certo a caso, l'anno seguente venne colpita da damnatio memoriae la più antica lapide funebre degli Iacovacci, quella del 1301: nel Gualdi si trova notato: “Questo epitaffio con l'arme lo fece scarpellare e cassare pp. Alessandro VII, li 9 di Agosto 1662". Altre sue opere, tutte manoscritte, conservate nella Biblioteca Apostolica Vaticana, furono le "Lettere di Giovanni Francesco Peranda non stampate scritte a Monsignor Patriarcha [Camillo] Caetano, divise in doi tomi, del Sig.or Domenico Jacovacci" e la storia di Amelia. Tra i manoscritti della Biblioteca Apostolica (Fondo Chigi) e della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma sono due copie delle sue “Notizie di Castel Gandolfo, d’Albano e della Riccia”, dedicate ad Alessandro VII. Non sembra che Domenico si sia sposato, ma fu padre di una tal Marta.

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Domenico Jacovacci's Timeline

1604
1604
1661
July 20, 1661
Age 57
Rome, Lazio, Italy
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