Guido Guerra III, conte palatino di Toscana

Ваша фамилия Guidi?

Исследование фамилии Guidi

Поделитесь своим генеалогическим древом и фотографиями с людьми, которых вы знаете и любите

  • Стройте своё генеалогическое древо онлайн
  • Обменивайтесь фотографиями и видео
  • Технология Smart Matching™
  • Бесплатно!

principe Guido VII Guerra III Guidi, conte palatino di Toscana

Дата рождения:
Смерть: после 20 сентября 1210
Ближайшие родственники:

Сын conte Guido VI Guerra II Guidi
Муж Gualdrada Guidi
Бывший муж Agnes Guidi, of Montferrat
Отец Guido VIII Guerra IV Guidi, "il Vecchio" conte di Bagno, Poppi e Battifolle; Aghinolfo Guidi, conte di Romena; Marcovaldo Guidi, conte di Dovadola; Ruggero Guidi; Teudegrimo V Guidi, count of Modigliana & Porciano и ещё 1
Брат Imilia Alberti и Adaleita Guidi

Менеджер: Antonio Moncada di Paternò
Последнее обновление:

About Guido Guerra III, conte palatino di Toscana

- https://it.wikipedia.org/wiki/Guido_Guerra_III_Guidi



- https://it.wikipedia.org/wiki/Guidi

Guido Guerra III fu, per l'epoca, il più potente signore della Toscana e l'apice della parabola signoriale dei conti Guidi. Nel 1185 era alla corte dell'imperatore Federico I Barbarossa nel suo passaggio per Firenze e lo persuase a togliere alla città la giurisdizione del suo contado ovvero a liberare i suoi possedimenti dai tributi dovuti a Firenze. Successivamente l'imperatore Enrico VI, in un diploma dato in Napoli il 25 maggio 1191, si appellava a Guido Guerra III come "suo diletto Principe Guido" che qualificava come Palatino e Conte di tutta la Toscana. Il diploma, inoltre, conferiva a lui e ai suoi successori giurisdizione e possesso su circa 200 tra ville e castelli della Romagna e della Toscana col diritto di bando, di placito, di teloneo, distretto, ripatico, mercati, mulini, corsi d'acqua, paludi, pesche, cacce, miniere, cave conferendogli anche diritti sui monti e le valli che, propriamente, spettavano solo all'impero.

Enrico VI inoltre nominò Guido Guerra III capo della famiglia e ribadendo, col titolo di "Mutilianum cum rocca et castello et cum tota curte ejusdem ossia Signore di Modigliana con rocca e castello e tutto ciò che ne dipende", che il ramo dei Guidi di Modigliana fosse il ramo principale della famiglia. Proprio con questo titolo promulgò lo Statuto della Val d'Ambra dimostrandosi abile e illuminato legislatore. L'11 novembre 1195 Guido Guerra III, comparve fra i magnati al congresso di Borgo San Genesio per aderire alla lega guelfa dei comuni e dinasti della Toscana seguaci di quel partito contro la fazione dei ghibellini[5].

Ma il nome di Guido Guerra III è legato soprattutto per il suo leggendario matrimonio con la bella Gualdrada figlia di Bellincione Berti de' Ravignani di Firenze avvenuto attorno al 1180 dal quale nacquero cinque figli:

  1. Guido Guerra IV a cui passò la Contea di Modigliana,
  2. Marcovaldo conte di Dovadola,
  3. Aghinolfo conte di Romena;
  4. Teudegrimo conte di Porciano;
  5. ed un quinto figlio di nome Ruggieri che però morì prima degli altri quattro fratelli.

- http://www.treccani.it/enciclopedia/guido-guidi_(Dizionario-Biograf... - ..In tale prospettiva va visto anche il matrimonio del G., attestato proprio intorno al 1164, con Agnese di Guglielmo V marchese di Monferrato...

...Dal matrimonio con Gualdrada, ancora in vita nel 1226, il G. ebbe numerosi figli:

  1. Ruggero, morto senza eredi nel 1225,
  2. Guido, (Bagno, Poppi e Battifolle)
  3. Tegrimo, (Modigliana e Porciano)
  4. Marcovaldo, (Dovadola)
  5. Aghinolfo (Romena)
  6. e quattro figlie: Sofia,
  7. Imilia,
  8. Gualdrada
  9. e Guisiana, non sempre concordemente ricordate dalla letteratura.

Con il G. si chiude definitivamente una fase di circa tre secoli durante la quale la famiglia aveva a più riprese tentato di mantenere coerente un vasto e disomogeneo patrimonio territoriale. Già con i suoi quattro figli, invece, si assiste a una ripartizione dei possessi dei Guidi incentrata per:

  • un ramo sui castelli di Bagno, Poppi e Battifolle, destinati a Guido;
  • per un altro su quelli di Modigliana e Porciano, affidati a Tegrimo,
  • e per gli ultimi due rami sui castelli di Dovadola e di Romena assegnati rispettivamente a Marcovaldo e Aghinolfo.