Ferdinando de Monroy, I marchese di Garsigliano

GEDCOM Note

<p style="text-align: left;" dir="ltr"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="right">QUADRO 415. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="center">Marchese di Garsigliano (1) </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Garsigliano è terra sita in Palermo poco lungi dall' Olivuzza. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">1. — Ferdinando Monroy e Zunica ebbe concesso dal Re Filippo IV il titolo di M.se col predicato diGarsigliano, e ciò per se, suoi eredi e successori, con l'obbligo di popolare la terra di Garsigliano nel termine di 10 anni o di popolare altro territorio: in tal caso il predicato suddetto sarebbe stato mutato con quello della nuova terra, e ciò previa licenza Viceregia. Il Privilegio fu dato a Madrid a 22 dicembre 1652 e fu esecutoriato in Palermo a 4 giugno 1653, (Conserv. di reg. Mercedes, reg. 364, foglio 210). </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Nacque da Alonso Monroy Tapia, Cav. di S. Giacomo della Spada e di Caterina Monroy Zunica (spagnuoli). Combattè nella guerra dei Paesi Bassi sin dal 1631 con il grado di Prefetto di Cavalleria delle armi spagnuole. Nel 1636 fu onorato dell'insegna di Cav. di S. Giacomo della Spada. Guerreggiò nelle Fiandre agli ordini dell' Infante Don Ferdinando distinguendosi nell'assedio di Harlinguen; nel 1639 fu Capitano di Fanteria, Ambasciatore straordinario del Re Filippo IV alla Corte del Re Ladislao VI di Polonia. Fu poi ai servizi di Sua Altezza Don Giovanni d'Austria, che lo nominò suo maggiordomo e primo cavallerizzo. Durante i tumulti di Napoli, capeggiati da Masaniello, fu inviato in quella città e occupò la carica di Reggente il Vicariato del Consiglio collaterale di Santa Chiara: prese parte a tutti quegli avvenimenti ed alla testa delle sue truppe diede esecuzione alla sentenza di morte pronunziata contro Gennaro Annese capopopolo. Nel 1648 venne in Palermo al seguito del Viceré Don Giovanni d'Austria. Nel 1650 combattè contro i Francesi che aveano occupato Piombino e Portolongone; ottenne la resa delle due città. Nel 1651 fu nella battaglia navale presso Yvica, contro i Francesi; riuscì a catturare la nave di guerra Leon Coronato. In ricompensa di tali servizi Filippo IV onorò lui ed i suoi discendenti del titolo suddetto di M.se di Garsigliano. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Sposò in Palermo, in gennaio 1650, Donna Francesca Perollo e Cappasanta B.ssa ereditiera di Pandolfìna, figlia del B.ne Giacomo e di Donna Pietra Cappasanta. Dalla stessa ebbe in dote, oltre la suddetta Baronia, i feudi di San Bartolomeo, di Salina e della Culla, l'ufficio di castellano perpetuo del Castello di Sciacca, che il Conte Ruggero avea concesso fino dall'anno 1100 a Giliberto Perollo, ascendente di lei. Conseguì in dote la Signoria di Canali o Magarseni di Sciacca (vedi quadro 1402). I dotali furono stipulati nel 1649 da Not. Giuseppe Zamparrone di Palermo. In Sicilia fu maestro razionale di Cappa Corta del R. Patrimonio e conservatore dello stesso. Ottenne il meroe misto impero ed il dritto di popolare la Baronia di Pandolfìna con Privilegio 23 ottobre 1659 (Conserv. di Reg. Mercedes, f. 129). </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Morì in Palermo a 4 novembre 1659 e fu sepolto ivi alla Magione nella Cappella della Trinità. </p> <p style="text-align: left;" dir="ltr"> </p>