Amalia Valmarana, contessa

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Amalia Valmarana (Spingardi), contessa

Birthdate:
Death:
Immediate Family:

Daughter of Paolo Spingardi, generale e conte and Rina Spingardi
Wife of Giustino Valmarana
Mother of Angelo Valmarana and Paolo Andrea Valmarana
Sister of Private and Private

Managed by: Private User
Last Updated:
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Immediate Family

About Amalia Valmarana, contessa

https://foresteria.villavalmarana.com/it/il-mondo-della-foresteria

Amalia Spingardi Amalia era la figlia del generale Paolo Spingardi nel 1909 ministro della Guerra, senatore e Collare della Santissima Annunziata, alto e raro privilegio concesso da Vittorio Emanuele, che equiparava l’insignito al rango di cugino del re.

“Di contesse Amalia a Vicenza per tutti noi ce ne è sempre stata una sola: Amalia di Valmarana...Inventarne un’altra sarebbe impossibile, tanto era unica nella mitologia di donne della mia città, con le quali la mia generazione ebbe rapporti di ammirazione, venerazione e amicizia. Amalia resta contessa, per tutti noi, anche se di esserlo non le importava proprio nulla. Era nata a Torino da una generale collare dell’Annunziata, ben quattro volte ministro della guerra, Paolo Spingardi...fino al Referendum, fu di orientamenti monarchici, ma - sia chiaro - alla Einaudi per dirla in grande! Con un sentimento della libertà, delle democrazie e della realtà che, poi, le consentirono di essere leale repubblicana e, per ben dieci anni, a capo del Centro Italiano femminile, dove profuse qualità organizzative e costruttive insospettate. Aveva uno spirito di tolleranza pari alla sua energia, una saggezza naturale che trovava alimento in una religione spontanea, non prevenuta o bigotta e un’attività incredibile, lei che di presidenze fino al '46 ne aveva conosciuta una sola: quella di una casa materna.. Degli aristocratici veneti (quelli veri...) aveva in sé la bonomia, la semplicità, la discrezione e la finezza, la capacità di intuire i problemi del prossimo, la benevolenza partecipe e la tolleranza per i guai degli altri e anche la gioiosa confidenza e intuizione dei loro ticchi. (Antonio Barolini "Il Giornale di Vicenza" Gennaio 1967)