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About Eleonora Palavicino
-http://www.genealogy.euweb.cz/italy/pico2.html
A6. Eleonora, *Mirandola 1478, +Parma or Busseto ca 1525;
1m: 1496 Paolo Attendolo Bolognini, Conte di Sant’Angelo Lodigiano (+1506);
2m: (separated) Galeazzo I Pallavicino, Marchese di Busseto (+1520)
Eleonora, sposata al conte Paolo Bolognesi Attendolo e poi a Galeazzo Pallavicini.
-http://www.albarnardon.it/le-figlie-dei-pico-in-trasferta/ [20 OTTOBRE 2018]
ELEONORA. Anche di Eleonora Pico, figlia di Galeotto I Pico e Bianca d’Este, si ignora la data di nascita (a riprova del fatto che all’epoca le femmine non erano considerate un granchè); di certo si sa solo che nel 1500 è già maggiorenne in quanto esiste un documento di un contratto firmato di suo pugno. Convola in prime nozze con un certo conte Pietro Sforza Attendolo, di cui non sappiamo praticamente nulla se non che la rende vedova molto presto. Nel 1507 Eleonora si trova a Ferrara dove il duca Alfonso I d’Este, suo cugino, le concede la cittadinanza. Nel marzo di due anni dopo sposa il marchese di Busseto Galeazzo Pallavicini; lo si potrebbe definire un matrimonio lampo. Galeazzo è un valente condottiero ed ha un carattere forte e di grande autorità, ma anche Eleonora non scherza. La notte di nozze accade un fatto curioso, ma lasciamo la parola al cronista dell’epoca: – Dopo di aver espugnato la dimora dello piacere in tre vigorosi assalti, lo Signor nostro raccogliea le forze in odor d’un quarto sforzo. Ma ecco albeggiar e con esso il sono bronzeo de le campane a chiamar la prece mattutina. Tosto la devotissima nostra madonna Eleonora s’alzò e, indossato che ebbe la vestaglia di broccato, s’apprestò all’inginocchiatoio per pregar li santi tutti e la Madonna. S’alzò adombrato il marchese Galeazzo e la marchesa apostrofò con siffatte parole: “Signora mia che fate? Lasciate il talamo or che lo spadon è tratto?” Ella rispose giungendo le aggraziate mani “Signor mio, è sonato il mattutino, vò a pregar lo Deo mio.” “Madonna Eleonora” urlò Galeazzo col volto paonazzo e con quanto fiato avea in gola ”se il dover coniugale senza indugio non compite, allor la sposa di Cristo voi sarete!” Naturalmente il racconto del cronista è una mia invenzione, ma il fatto accadde realmente. Quando all’alba le campane della chiesa suonano per la preghiera mattutina, la devotissima Eleonora lascia il letto di nozze per andare a pregare. Galeazzo non la prende bene e la rispedisce a Ferrara ingiungendole di non farsi più vedere. Ma non rinfoderò lo spadone; richiamò infatti l’ex amante Bianchina e la tenne con sé. Per quanto al giorno d’oggi possa sembrare strano, i rapporti tra i due coniugi non si guastano completamente. Nel 1514 Galeazzo nomina Eleonora mandataria dei suoi interessi e quando sei anni dopo la rende vedova le lascia un piccolo patrimonio. Nel 1522 Eleonora si ritira a Cannetto, nel mantovano, e qui redige testamento in favore delle monache di s. Guglielmo di Ferrara. Nel 1529 si trasferisce a Cremona dove cessa di vivere in settembre o ottobre dello stesso anno. Camilla invece, sorella di Eleonora, sfodera la grinta dei Pico e dimostra che non solo i maschi sanno farsi valere quando occorre.
Vanni Chierici
Fonti: Memorie storiche della città e dell’antico ducato della Mirandola – vol. XVII – Vol. XIX – Notizie storiche del Frignano – Cesare Campori
Eleonora Palavicino's Timeline
1478 |
1478
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Mirandola, Province of Modena, Emilia-Romagna, Italy
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1529 |
September 1529
Age 51
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Cremona, Lombardy, Italy
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