Filippo Osipovich Paulucci Delle Roncole, Marquis

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Filippo Osipovich Paulucci Delle Roncole (Filippo Paulucci Delle Roncole), Marquis

Russian: Филипп Осипович Паулуччи, маркиз, Italian: Filippo Paulucci delle Roncole, Marquis, Finnish: Marchese Filippo Paulucci delle Roncone, Marquis, Latvian: Filips Pauluči, Marquis
Also Known As: "Paolucci", "Filippo (Filip Osipovich) Marquis Paulucci", "Philip", "Filip"
Birthdate:
Birthplace: Modena, Modena, Emilia-Romagna, Italy
Death: January 13, 1849 (69)
Nizza, France
Immediate Family:

Son of Marchese Giuseppe Paulucci delle Roncole and Claudia Scutellari Ajani
Husband of Wilhelmine* Franziska von Koskull; Claudine Paulucci and Maria Paulucci
Father of Marquis Alexandr-Nikolai Philippovitch Paulucci
Brother of Marchese Amilcare Paulucci delle Roncole and Marchesa Claudia Paolucci

Occupation: Gen. Gouv.
Managed by: Elle Kiiker
Last Updated:

About Filippo Osipovich Paulucci Delle Roncole, Marquis

http://www.napoleonbonaparte.eu/pluginAppObj/pluginAppObj_355_01/Fi...

http://home.scarlet.be/~ec033475/belgique/Russie_files/familles_ita..., The Marchesi Paulucci In 1807 Major Filippo Paulucci (1779-1849) enlisted in the Russian army. He was the son of an Austrian court chamberlain, born in the city of Modena, and a Tuscan marquis, scion of an ancient family whose members had lived for generations in the regions of Emilia and Venice He fought bravely in the ranks of the Russian army in the war against Sweden, distinguished himself as a brilliant commander during the Russo-Persian war of 1809, was promoted to the rank of lieutenant-general, and in 1811 appointed governor of Georgia. In 1812 he fought successfully against Napoleon’s Grande Armee, was made civil governor of Lifland and Courland, and in 1819 of Estland as well; he showed himself to be an outstanding administrator of the Baltic provinces. Marquis Filippo Paulucci, promoted to the ranks of general of infantry and general-adjutant, returned to Italy in 1830; he died being governor of Genua. His son Aleksandr-Nikolai (1939-1902), born of his marriage to the Baltic German Maria Kursell, remained in Russia, as a Russian subject. Educated in the Corps of Pages, he became an officer of the Life Guard Hussar regiment, later on served in the Ministry of the Interior, and was appointed Chamberlain of the Imperial Court. In 1890 he was given permission to use in Russia and pass on to his descendants the title of marquis (normally in Russia all children inherited titles, not only elder sons). He was twice married: first to Princess Aglaida Gagarina (died 1865), by whom he had one son, Aleksandr, and one daughter, Sophia; and secondly to Elizaveta Martynova (1845-1921), by whom he had a son, Viktor. Marquis Aleksandr Paulucci the younger (born 1865), on graduating from the Corps des Pages, joined the regiment of Cavalry Guards, retired with the rank of colonel, and at Court had the title of Chamberlain. Marchioness Sophia Paulucci married Count Matvei Apraksin (1863-1926), and official of the Ministry of Transport, Councillor of state, Master of ceremonies of the Imperial Court. Marquis Viktor Paulucci (1873-1940), like his elder brother educated in the Corps of Pages, was cavalry guardsman, later colonel on the retired list, and Chamberlain of the Imperial Court, marshal of the nobility of Sviaz district of Kazan province. His first marriage, in 1905, was to Maria Giers (the Giers being a russified Swedish family), Lady in waiting at Court (died 1939), daughter of Nikolai Giers (1853-1924), eminent diplomat, ambassador in Brussels and Vienna, Maréchal de la Cour, and senator; he was the son of Nikolai Giers, Russian Minister for Foreign Affairs, from the latter’s marriage to Anna Mees, who was Dutch. His second marriage, after the death of his first wife, was to Elizaveta Klochkova. By his first marriage Marquis Viktor Paulucci had a son, Marquis Nikolai (born 1908). All the members of the family were obliged to flee from Russia after 1917, and settled in France.

http://www.treccani.it/enciclopedia/paulucci-delle-roncole-filippo_... DELLE RONCOLE, Filippo. – Nacque a Modena l’11 settembre 1779 dal marchese Giuseppe e da Claudia Scutellari Ajani, nobildonna parmense, già dama d’onore della regina di Spagna.

Discendente da un casato del patriziato pesarese, che aveva ottenuto il titolo marchionale nel 1738, Giuseppe (1726-1785) fissò definitivamente a Modena la dimora della famiglia. Fu consigliere di Stato e diplomatico, inviato in diverse corti europee dal duca Francesco III d’Este, che nel 1767 lo nominò segretario di Stato ai dipartimenti del Commercio e dell’Agricoltura in qualità di presidente ministro.

Paulucci Delle Roncole frequentò il Collegio dei nobili S. Carlo di Modena. Dopo la morte del padre, nel 1790 uno zio lo fece ammettere tra i paggi del re di Sardegna: ricevette un’istruzione superiore presso l’Accademia militare di Torino e fu avviato alla carriera delle armi. Nel marzo 1794 gli fu assegnato il grado di sottotenente nel II battaglione delle Guardie. Combatté, nei due anni seguenti, nella guerra delle Alpi.

Nell’autunno del 1796 sfidò a duello un ufficiale francese, che aveva «parlé avec mépris du roi de Piémont» (Ilari, 2013, p. 24). Avendo infranto la legge che proibiva i duelli ai militari, fu dimesso dall’esercito il 19 novembre, ma contestualmente il re di Sardegna Carlo Emanuele IV lo promosse a capitano e lo decorò con la croce di cavaliere dell’Ordine dei Ss. Maurizio e Lazzaro, dimostrando così di averne apprezzato il comportamento.

Dopo questo beau geste in linea con i valori dell’antico regime, Paulucci si adattò ai tempi nuovi. Ritornato in una Modena ‘rivoluzionata’, fu incluso tra gli ufficiali di stato maggiore e aiutanti di campo dell’esercito cisalpino. Prigioniero di guerra a Graz nel 1799 dopo la presa della piazzaforte di Mantova da parte degli austro-russi, passò al servizio dell’imperatore Francesco II d’Asburgo-Lorena. Dal 1802 al 1803 fu attivo nel Principato vescovile di Passau in qualità di agente del funzionario civile Franz Joseph Regelin von Blumenfeld. Rientrato in Austria dopo l’annessione di Passau al Regno di Baviera per volontà di Napoleone Bonaparte, il 22 maggio 1804 Paulucci sposò a Vienna una sua coetanea, Wilhelmina Franziska von Koskull, una nobile tedesca di Curlandia, nipote per linea materna del celebre generale russo Pëtr Petrovič Lassi.

Da un anno era maggiore del corpo dei Panduri dalmati agli ordini di Francesco Danese, colonnello territoriale e ras del distretto meridionale di Makarska, quando nel febbraio 1806 la Dalmazia fu definitivamente ceduta dagli austriaci – tramite i francesi – al napoleonico Regno d’Italia. Paulucci ottenne di ritornare nelle file dell’esercito italico con il grado di maggiore e con le funzioni di aiutante comandante. Prese parte a un corpo di spedizione franco-italico, che nel luglio 1806 liberò Ragusa da un assedio condotto dai russi e dai montenegrini. In ottobre chiese il congedo, probabilmente dopo che la legazione russa a Vienna, alla quale aveva fatto pervenire un Mémoire politique et militaire sur la guerre actuelle de la Russie, gli aveva fatto sapere che era stato accolto nell’esercito dello zar.

Nel 1807 ricevette a San Pietroburgo il brevetto di colonnello e l’incarico di recarsi a Belgrado con il compito di convincere i serbi a rimanere alleati dei russi, e poi a Bucarest, dove doveva assumere l’incarico di capo di stato maggiore dell’Armata russa del Danubio. Ma la pace di Tilsit (1807), che prevedeva il ritiro dei russi dai principati danubiani, costrinse Paulucci a tornare a San Pietroburgo, dove fu insignito di un’onorificenza per il suo successo diplomatico.

Nel maggio 1808 fu inviato dallo zar in Finlandia, dove i russi dovevano fronteggiare l’esercito svedese e un’insurrezione popolare. Al suo ritorno dalla missione esplorativa fu nominato capo di stato maggiore di una divisione, che fu inviata in Finlandia. In agosto fu promosso maggiore generale: incaricato di una nuova ricognizione nel teatro finlandese, suggerì un piano di guerra, che fu smentito dagli sviluppi successivi.

All’inizio del 1809 fu trasferito all’Armata del Caucaso, di cui divenne capo di stato maggiore nel luglio 1810. Il 5 settembre riportò presso la fortezza di Akhalkalaki una significativa vittoria contro i turchi e i persiani, che fu ricompensata con il grado di tenente generale. Nel luglio 1811 divenne governatore del Caucaso meridionale. Costretto ad affrontare una ribellione, in parte causata dalla sua condotta intransigente, fu richiamato a corte.

Nel giugno 1812 Paulucci fu nominato aiutante generale dell’imperatore; nel luglio successivo divenne capo di stato maggiore della 1ª armata, un incarico che abbandonò dopo un paio di settimane in quanto contrario al piano di guerra approvato dallo zar. Dopo un incarico amministrativo di secondo piano, gli fu affidato, nell’ottobre 1812, il governatorato militare di Livonia e Curlandia: la capitale Riga era da tempo assediata da un corpo della Grande Armée, che comprendeva anche un contingente prussiano, ma il suo compito fu facilitato dalla disastrosa ritirata di Napoleone da Mosca. Paulucci seppe abilmente approfittare della situazione e riuscì a convincere il generale prussiano Johann York von Wartenburg ad abbandonare i francesi: il primo passo verso un’alleanza fra Russia e Prussia.

Dopo la fine delle guerre napoleoniche, Paulucci conservò l’incarico di governatore; anzi gli vennero affidati nuovi territori: l’Estonia, di fatto, dal 1816 e Pskov dal 1823. Ricostruì inoltre Riga, che nel 1812 era stata devastata da un incendio, dimostrando di possedere un eccezionale talento amministrativo.

Favorì anche una riforma agraria basata sull’affrancamento dei servi della gleba e sulla cancellazione dei debiti dei contadini. Più in generale fu un coerente interprete dell’assolutismo illuminato: le riforme riguardarono le questioni linguistiche e la scuola, la codificazione del diritto e la lotta contro le sette religiose e la massoneria.

Mortagli la prima moglie nel 1824, Paulucci si risposò l’anno successivo, con Claudine Cobley, la figlia di un generale inglese al servizio dell’Impero russo. Ebbe da lei sei figli, l’ultimo dei quali, Alessandro Nicola, si stabilì in Russia. Morta anche Claudine, nel 1844, Paulucci si unì in terze nozze con la baronessa Marie de Courcelle, che era stata l’istitutrice dei suoi figli.

Con la successione di Alessandro a Nicola I, la fortuna di Paulucci declinò sensibilmente. Nel 1829 decise di lasciare il servizio russo. La sua prima meta fu Parigi, dove fu ‘reclutato’ dal re di Sardegna Carlo Felice, su indicazione del primo segretario di Stato degli Affari esteri, Vittorio Amedeo Sallier de La Tour, in qualità di generale d’armata e ispettore generale di fanteria e cavalleria. Conservò tale incarico dal luglio 1830 all’agosto 1831.

Sotto il suo ispettorato fu riordinata la fanteria e furono incrementati i quadri a favore dei soldati di leva, anche se la riforma, cassata peraltro nel 1831 dal nuovo re, Carlo Alberto, fu ideata principalmente da Matteo Agnès des Geneys, primo segretario di Stato della Guerra e della Marina.

Nel 1832 Paulucci fu nominato governatore di Novara e nel luglio dell’anno seguente fu trasferito a Genova, dove era stata scoperta la congiura mazziniana capeggiata dal medico Jacopo Ruffini, suicidatosi in carcere il 19 giugno 1833.

Anche nella città ligure Paulucci s’impegnò in una politica illuminata di lavori pubblici, focalizzata sul risanamento igienico, l’edilizia pubblica e gli stabilimenti di assistenza sociale. In un intervento svolto nel 1839 alla Società economica di Chiavari, di cui era stato eletto presidente, si pronunciò a favore dell’istruzione gratuita del popolo minuto e dell’emancipazione femminile in una chiave produttivista attenta alla prosperità generale, secondo la lezione dell’economista lettone Andrej Karlovič Štorch (Discorso di sua eccellenza il signor marchese F. P. ministro di Stato, letto nella pubblica adunanza del 3 luglio 1839, Chiavari 1839).

Spiazzato dal nuovo corso filorisorgimentale tollerato dal re Carlo Alberto, diede le dimissioni da governatore nel dicembre 1847.

Morì a Nizza il 25 gennaio 1849.

Nella seconda metà dell’Ottocento, Paulucci divenne un personaggio storico-letterario con il cognome Pauluči (Pauluci), grazie a tre capitoli (IX, X, XI) della prima parte del terzo libro di Guerra e pace (1865-69) di Lev Tolstoj, dove era nel ruolo dell’italiano abile oratore, ma al contempo buffon (buffone) e improbabile quale consigliere di guerra, e perciò paradigmatico del giudizio negativo espresso dall’autore su tutti gli ufficiali stranieri che fecero parte del quartier generale dello zar durante la ‘guerra patriottica’ contro i francesi. Di recente, la figura di Pauluči è stata riabilitata nell’immaginario letterario russo di massa da un romanzo storico-poliziesco di grande successo, Efim Kurganovič, Špion Ego Veličestva, iiul′-sentjabr′ 1812,гMoskva 2011 (E. Kurganov, La spia di sua maestà, luglio-settembre 1812, Mosca 2011), in cui Paulucci è comparso «nelle vesti di un genio italiano, che avrebbe potuto mutare il corso degli avvenimenti, sconfiggere Napoleone alla frontiera e salvare Mosca dall’incendio se non fosse stato vittima della gelosia degli altri generali tedeschi» (Polomošnych, 2013, p. 352).

Fonti e Bibl.: L’archivio della famiglia Paulucci delle Roncole è conservato dal discendente Luigi Filippo Paolucci, avvocato e professore ordinario di diritto commerciale presso l’Università di Bologna. A un ampio spettro di fonti e documenti italiani e stranieri ha attinto il recente volume di V. Ilari, con M. Lo Re - T. Polo - P. Crociani, Markiz Pauluči. Filippo Paulucci delle Roncole (1779-1849), Roma 2013, a cui si rimanda per un elenco completo e dettagliato degli archivi italiani, francesi, russi, estoni e lettoni.

https://de.wikipedia.org/wiki/Filippo_Paulucci

https://es.qwe.wiki/wiki/Filippo_Paulucci

https://en.wikipedia.org/wiki/Philip_Osipovich_Paulucci

https://it.linkfang.org/wiki/Filippo_Paulucci

http://dokumente.ios-regensburg.de/amburger/index.php?id=91144

About Filippo Paulucci delle Roncole, Marquis (italiano)

О Филиппе Осиповиче Паулуччи, маркизе (русский)

В 1812 г. начальник Главного штаба 1-й Западной армии. Из-за конфликта с главнокомандующим М.Б.Барклаем де Толли и его штабным окружением удален из армии под предлогом болезни. С октября Рижский военный губернатор, руководил боями на рижском направлении, провел тайные переговоры с прусским генералом Г.Йорком, которые уже без его участия окончились подписанием Таурогенской конвенции, организовал преследование отступавшего неприятеля и занял Мемель.

http://www.museum.ru/1812/Persons/VGZD/vg_p13.html

https://ru.wikipedia.org/wiki/%D0%9F%D0%B0%D1%83%D0%BB%D1%83%D1%87%...

Поручитель по невесте при венчании Дмитрия Михайловича Свечина и Фредерики Осиповны Коскуль (сестры жены) 27 сентября 1812 г. ЦГИА 19-111-167А стр 168
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Filippo Osipovich Paulucci Delle Roncole, Marquis's Timeline

1779
September 11, 1779
Modena, Modena, Emilia-Romagna, Italy
1839
1839
Genoa, Metropolitan City of Genoa, Liguria, Italy
1849
January 13, 1849
Age 69
Nizza, France