Giovanni Luigi Moncada, 9º Principe di Paternò

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Giovanni Luigi Moncada

Birthdate:
Birthplace: Palermo, Sicilia, Italy
Death: August 27, 1827 (82)
Catania, Sicilia, Italy
Immediate Family:

Son of Francesco Rodrigo Moncada, 8º Principe di Paternò and Giuseppa Ruffo della Scaletta
Husband of Agata Branciforte dei principi di Scordia and Giovanna Emanuele Maria Moncada
Father of Francesco Rodrigo Corrado Moncada, conte di Caltanissetta; Giuseppa Sofia Maria Moncada; Maria Giuseppa Moncada; Maria Teresa Bonanno; Guglielmo Moncada and 3 others
Brother of Bernardo Moncada and Giovanna Moncada

Occupation: 9th prince of Paterno
Managed by: Antonio Moncada di Paternò
Last Updated:

About Giovanni Luigi Moncada, 9º Principe di Paternò

GEDCOM Note

<p style="text-align: justify;"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Duca di San Giovanni</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">8. — Giovanni Luigi Moncada Ruffo, Principe di Paternò, nacque a Palermo a 22 Aprile 1745; s’investì, a 16 Dicembre 1765, della Terra e del Ducato di San Giovanni, come figlio unico maschio di Francesco Roderico (Cons, Reg. Inv, Vol. 1171, foglio 66). Fu Governatore della Compagnia dei Bianchi di Palermo nel 1772, Capitano di Giustizia in Palermo nel 1777-78-79-80, Cav. dell’Ordine di San Gennaro e Gran Croce Costantiniano, Deputato del Regno nel 1770 e 1778, 1790, 1794, 1798, Gentiluomo di Camera con esercizio nel Marzo 1781. Sposò in Palermo, a 12 Dicembre 1761, Agata Branciforte di Ercole, Principe di Scordia e di Beatrice Branciforte Ventimiglia (Butera). La Duchessa morì a Napoli, a 28 Febbraio 1782, di anni 42 e fu sepolta nella Chiesa di San Luigi di Palazzo (Di Marzo Biblioteca, Vol. 27, pag. 243). Il Duca sposò in seconde nozze Giovanna Del Bosco Branciforte, figlia di Vincenzo Principe di Belvedere e di Caterina Branciforte (Scordia) e ciò a 19 Ottobre 1793 (Parrocchia dell’Albergheria). Riacquistò, per sentenza del Tribunale del Concistoro del 15 Giugno 1797, la Contea di Adernò, la Baronia di Centuripe e di Biancavilla contro Francesco Borgia Alvarez de Toledo: s’investì di esse a20 Ottobre 1797 (Cons, di Reg, Inv, Vol. 1185, foglio 35). Acquistò da Fabrizio Alliata Colonna, Principe di Villafranca, il feudo di Graziano, membro della Contea di Caltanissetta, agli atti di Not. Rosario Averna di Palermo il 17 Novembre 1796. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Acquistò dallo stesso il feudo di Gallidoro agli atti come sopra. Di essi s’investì,in data 20 Ottobre 1.797 (Cons, di Reg, Inv, Vol. 1185, foglio 38 e 40 retro). Da Alvarez De Toledo, in base alla suddetta sentenza, rivendicò pure il dritto di un grano del tari dei Baroni per ogni salma da estrarre dai porti e caricatori di Sicilia; rivendicò parimenti dallo stesso Alvarez le onze 164 annuali (L. 2040) in feudo sulle tratte ed esportazioni dei porti e caricatori del Regno; di essi s’investì, a 20 Ottobre 1797, in base a quella sentenza (R. Cons, di Reg, Inv, Vol. 1185, foglio 42 e 45). Donò alla Villa Giulia di Palermo onze 50 annuali da spendersi per utile pubblico, come risulta da atto in Not. Francesco Tugnini di Palermo il 22 Giugno 1778; fu preso dai turchi e dovette riscattarsi pagando centinaia di Migliaia di scudi (1797). Morì a Palermo, a 27 Agosto 1827, di anni 82 (Stato Civile, S. Agata, atti diversi, Vol. 33, M. 67).</p> <p style="text-align: center;"> </p> <p> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Conte di Adernò con le sue terre di Centuripe e Biancavilla</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">D. Giovanni Luigi Moncada Ventimiglia Aragona s'investì a 20 Ottobre 1797 della Contea e Terra diAdernò e delle Terre di Centuripe e Biancavilla, in virtù di sentenza emessa a suo favore dal Tribunale del Concistoro della Sagra Regia Coscenza il 25 Giugno 1797 contro D. Francesco Borgia Alvarez de Toledo; in esito alla quale furono emesse da S. E. il Viceré il 26 Giugno 1797, per via del Tribunale sud. lettere osservatoriali che furono esecutoriate a 28 succ. dalla RegiaCuria di San Filippo di Argirò. (Conserv, di Reg. Inv.re, Vol, 1185. f. 35). </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Fu questi figlio primogenito di Francesco Rodrigo Moncada P.pe di Paterno e di D. Giuseppa Ruffo Moncada. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Signore di Bel passo</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">5. — A 16 Dicembre 1764 s'investì delle Terre e Casale di Belpasso D. Giovanni Luigi Moncada e Ruffo Duca di San Giovanni (Conserv. di Reg., Vol. 1171, f. 64). Questi è l'ultimo investito; morì nel 1823 in Palermo. La continuazione del presente quadro trovasi in quello segnatocol n. 696 intestato P.pe di Paternò, giacché questo è ad un tempo Signore di Belpasso. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Conte di Caltanissetta, già di Augusta</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">15. — Giovanni Luigi Moncada Ruffo, nacque in Palermo a 22 Aprile 1745. Fu investito della C.tea di Caltanissetta a 16 Dicembre 1764: in pari tempo s'investì dei seguenti Stati: a) Lo Stato di Paternò con sue Terre e Casali di Nicolosi, Belpasso e Stella di Aragona, già Casalidi Malpasso, Sant'Antonio, Camporotondo e Guardia distrutti dal fuoco dell'Etna del 1769, e già Casale di Fenicia Moncada distrutta dal terremoto del 1693. b) Baronia della Terra della Motta di S. Anastasia; e) Terra e Castello di Melilli ; d) B.ne di Grottarossa con i feudi di Giulfo e tenuta di Campisotto dei membri della C.tea di Sclafani ; e) Feudo di Deliella, membro della C.tea di Caltanissetta: e ciò come figlio unico maschio di Francesco Rodorico suddetto stante la premorienza di Bernardino Castrense figlio primogenito di detto Francesco Rodorico, senza lasciare figli e discendenti (Conserv. di reg. invest., 1171 , foglio 64). Sposò in prime nozze Agata Branciforte e Valguarnera di anni 21 figlia di Ercole P.pe di Scordia e di Giovanna Morra e Marziano ; e ciò in Palermo a 12 Dicembre 1761; la P.ssa morì a 28 Febbraio 1782 a Napoli di anni 42 : giace nella Chiesa di San Luigi di Palazzo (Di MARZO, Biblioteca Sicula, Vol. 27, pag. 95 e 243, Vol. 18, pag. 78). Sposò in seconde nozze Giovanna del Bosco e Branciforte di Vincenzo P.pe di Belvedere e di Caterina Branciforte e Branciforte : la sposaera di anni 22 ; il matrimonio fu celebrato in Palermo nella Parrocchia di S. Nicolò dell'Albergheria il 19 Ottobre 1793. Fu Deputato del Regno nel 1770-1778-1790-94-98; superiore della Compagnia dei Bianchi di Palermo nel 1772; capitano di Giustizia di quella città nel 1777-78-79-80; </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Gentiluomo di Camera con esercizio nel 1781 (Di MARZO, Biblioteca, Vol. 27, f. 105). Cav. di S. Gennaio,Cav. Gran Croce Costantiniano. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Donò alla Villa Giulia di Palermo onze 50 annuali da erogarsi per servizio pubblico e ciò agli atti di Noi. Francesco Tugnini di quella città il 22 Giugno 1778. Ebbe la sventura di essere catturato dai pirati Turchi e si riscattò nel 1797 sborsando molte centinaja di migliaiadi scudi. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Con sentenza del Tribunale del Concistoro e della Sacra Regia Coscenza in data 25 Giugno 1797 gli fu attribuita la Contea e Terra di Adernò, non che le Terre di Centuripe e Biancavilla, il grano uno del tari dei Baroni per ogni salma di derrate da estrarsi dai porti e caricatori di Sicilia, le onze 164 annuali sulle tratte ed esportazioni del Regno. Egli s'investì a 20 Ottobre 1797 (Conserv. di reg. invest., Vol. 1185, f. 35-42-45). Quale sentenza fu emessa a suo favore, contro D. Francesco Borgia Alvaro di Toledo. La C.ssa Giovanna fu Dama di Corte del Regno delle due Sicilie. D. Luigi morì a Palermo il 27 Agosto 1827 (S. AGATA, Atti diversi, Vol. 33, n. 67). </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Conte di Cammarata</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">27. — D. Giovanni Luigi Moncada Ruffo, Duca di S. Giovanni, P.pe di Paternò ecc., fu 12° Conte di Cammarata della quale s'investì in una alla Terra a 16 Dicembre 1765, come figlio unico maschio e per la morte di Francesco Rodorico suddetto avvenuta in Palermo a 16 Dic. 1763 come risulta da fede rilasciata dalla Parrocchia di S. Giovanni dei Tartari (R. Conserv. di Reg., Vol. 1171, f. 66). </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">E l'ultimo investito. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Signore di Deliella</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">12. — Don Giovanni Luigi Moncada Ruffo, s'investì del feudo di Deliella a 16 dicembre 1764, come figlio unico maschio e per la morte di Francesco Roderico suddetto, avvenuta a Palermo a 16 dicembre 1763 (Parrocchia di San Giovanni dei Tartari) (Conserv, di Reg. Invest., Vol. 1171, f. 64); è l'ultimo investito. Per la continuazione di questo quadro, vedi quello segnato col n. 696, ed intestato, P.pe di Paternò, giacché questi è ad un tempo Signore di Deliella. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="right">QUADRO 355. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="center">Signore di Fenice di Moncada </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Da quanto abbiamo esposto nei quadri 1058 (Signore di Stella di Aragona) e 75 (Signore di Belpasso) secondo la mia debole opinione, questo titolo cessò di esistere fin dal 1693, epoca in cui il casale fu distrutto dal terremoto; difatti nella investitura 16 dicembre 1764, prese da Giovanni Luigi Moncada, P.pe di Paternò, si dice espressamente che ove sorgeva Fenicia di Moncada ed altri casali, oggi sorgono Belpasso e Stella d' Aragona, e sopra detti luoghi si prende l'investitura in luogo di quelli già distrutti: ritengo quindi che debba essere cancellato dall'elenco ufficiale. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Barone delle Foreste di Troina </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">22. — Don Giovanni Luigi Moncada e Ruffo, investito a 16 dicembre 1764 (Protonotaro, 1764 65, foglio 73), come unico maschio dopo la morte di Bernardino Castrense Moncada e Ruffo (premorto al padre, a 3 novembre 1761 in Palermo sposò il 12 dicembre 1761 in Palermo, Agata Branciforte e Branciforte di Ercole, P.pe di Scordia e di Beatrice Branciforte e Ventimiglia (Butera). Sposò in seconde nozze, Giovanna Del Bosco e Branciforte nel 1793, figlia di Vincenzo, P.pe di Belvedere e diCaterina Branciforte (Scordia). </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Per la continuzione vedi il quadro n. 696, P.pe di Paternò, essendo questi ad un tempo, B.ne delle Foreste di Traina. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Signore di Gallidoro (Val di Mazzara) </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">20. — Don Luigi Moncada, C.te di Caltanissetta, s'investì del feudo di Gallidoro a 20 Ottobre 1797, per averlo acquistato da detto Don Fabbrizio agli atti di not. Rosario Averna di Palermo il 17 Novembre 1796. (Conserv. di Reg., Inv., Vol. 1185, f. 40). </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Per la continuazione storica di questa S.ria vedi il quadro 696: intestato P.pe di Paternò, giacché questi è ad un tempo Sig.re di Gallidoro. </p>


GEDCOM Note

<p style="text-align: justify;"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Duca di San Giovanni</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">8. — Giovanni Luigi Moncada Ruffo, Principe di Paternò, nacque a Palermo a 22 Aprile 1745; s’investì, a 16 Dicembre 1765, della Terra e del Ducato di San Giovanni, come figlio unico maschio di Francesco Roderico (Cons, Reg. Inv, Vol. 1171, foglio 66). Fu Governatore della Compagnia dei Bianchi di Palermo nel 1772, Capitano di Giustizia in Palermo nel 1777-78-79-80, Cav. dell’Ordine di San Gennaro e Gran Croce Costantiniano, Deputato del Regno nel 1770 e 1778, 1790, 1794, 1798, Gentiluomo di Camera con esercizio nel Marzo 1781. Sposò in Palermo, a 12 Dicembre 1761, Agata Branciforte di Ercole, Principe di Scordia e di Beatrice Branciforte Ventimiglia (Butera). La Duchessa morì a Napoli, a 28 Febbraio 1782, di anni 42 e fu sepolta nella Chiesa di San Luigi di Palazzo (Di Marzo Biblioteca, Vol. 27, pag. 243). Il Duca sposò in seconde nozze Giovanna Del Bosco Branciforte, figlia di Vincenzo Principe di Belvedere e di Caterina Branciforte (Scordia) e ciò a 19 Ottobre 1793 (Parrocchia dell’Albergheria). Riacquistò, per sentenza del Tribunale del Concistoro del 15 Giugno 1797, la Contea di Adernò, la Baronia di Centuripe e di Biancavilla contro Francesco Borgia Alvarez de Toledo: s’investì di esse a20 Ottobre 1797 (Cons, di Reg, Inv, Vol. 1185, foglio 35). Acquistò da Fabrizio Alliata Colonna, Principe di Villafranca, il feudo di Graziano, membro della Contea di Caltanissetta, agli atti di Not. Rosario Averna di Palermo il 17 Novembre 1796. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Acquistò dallo stesso il feudo di Gallidoro agli atti come sopra. Di essi s’investì,in data 20 Ottobre 1.797 (Cons, di Reg, Inv, Vol. 1185, foglio 38 e 40 retro). Da Alvarez De Toledo, in base alla suddetta sentenza, rivendicò pure il dritto di un grano del tari dei Baroni per ogni salma da estrarre dai porti e caricatori di Sicilia; rivendicò parimenti dallo stesso Alvarez le onze 164 annuali (L. 2040) in feudo sulle tratte ed esportazioni dei porti e caricatori del Regno; di essi s’investì, a 20 Ottobre 1797, in base a quella sentenza (R. Cons, di Reg, Inv, Vol. 1185, foglio 42 e 45). Donò alla Villa Giulia di Palermo onze 50 annuali da spendersi per utile pubblico, come risulta da atto in Not. Francesco Tugnini di Palermo il 22 Giugno 1778; fu preso dai turchi e dovette riscattarsi pagando centinaia di Migliaia di scudi (1797). Morì a Palermo, a 27 Agosto 1827, di anni 82 (Stato Civile, S. Agata, atti diversi, Vol. 33, M. 67).</p> <p style="text-align: center;"> </p> <p> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Conte di Adernò con le sue terre di Centuripe e Biancavilla</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">D. Giovanni Luigi Moncada Ventimiglia Aragona s'investì a 20 Ottobre 1797 della Contea e Terra diAdernò e delle Terre di Centuripe e Biancavilla, in virtù di sentenza emessa a suo favore dal Tribunale del Concistoro della Sagra Regia Coscenza il 25 Giugno 1797 contro D. Francesco Borgia Alvarez de Toledo; in esito alla quale furono emesse da S. E. il Viceré il 26 Giugno 1797, per via del Tribunale sud. lettere osservatoriali che furono esecutoriate a 28 succ. dalla RegiaCuria di San Filippo di Argirò. (Conserv, di Reg. Inv.re, Vol, 1185. f. 35). </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Fu questi figlio primogenito di Francesco Rodrigo Moncada P.pe di Paterno e di D. Giuseppa Ruffo Moncada. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Signore di Bel passo</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">5. — A 16 Dicembre 1764 s'investì delle Terre e Casale di Belpasso D. Giovanni Luigi Moncada e Ruffo Duca di San Giovanni (Conserv. di Reg., Vol. 1171, f. 64). Questi è l'ultimo investito; morì nel 1823 in Palermo. La continuazione del presente quadro trovasi in quello segnatocol n. 696 intestato P.pe di Paternò, giacché questo è ad un tempo Signore di Belpasso. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Conte di Caltanissetta, già di Augusta</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">15. — Giovanni Luigi Moncada Ruffo, nacque in Palermo a 22 Aprile 1745. Fu investito della C.tea di Caltanissetta a 16 Dicembre 1764: in pari tempo s'investì dei seguenti Stati: a) Lo Stato di Paternò con sue Terre e Casali di Nicolosi, Belpasso e Stella di Aragona, già Casalidi Malpasso, Sant'Antonio, Camporotondo e Guardia distrutti dal fuoco dell'Etna del 1769, e già Casale di Fenicia Moncada distrutta dal terremoto del 1693. b) Baronia della Terra della Motta di S. Anastasia; e) Terra e Castello di Melilli ; d) B.ne di Grottarossa con i feudi di Giulfo e tenuta di Campisotto dei membri della C.tea di Sclafani ; e) Feudo di Deliella, membro della C.tea di Caltanissetta: e ciò come figlio unico maschio di Francesco Rodorico suddetto stante la premorienza di Bernardino Castrense figlio primogenito di detto Francesco Rodorico, senza lasciare figli e discendenti (Conserv. di reg. invest., 1171 , foglio 64). Sposò in prime nozze Agata Branciforte e Valguarnera di anni 21 figlia di Ercole P.pe di Scordia e di Giovanna Morra e Marziano ; e ciò in Palermo a 12 Dicembre 1761; la P.ssa morì a 28 Febbraio 1782 a Napoli di anni 42 : giace nella Chiesa di San Luigi di Palazzo (Di MARZO, Biblioteca Sicula, Vol. 27, pag. 95 e 243, Vol. 18, pag. 78). Sposò in seconde nozze Giovanna del Bosco e Branciforte di Vincenzo P.pe di Belvedere e di Caterina Branciforte e Branciforte : la sposaera di anni 22 ; il matrimonio fu celebrato in Palermo nella Parrocchia di S. Nicolò dell'Albergheria il 19 Ottobre 1793. Fu Deputato del Regno nel 1770-1778-1790-94-98; superiore della Compagnia dei Bianchi di Palermo nel 1772; capitano di Giustizia di quella città nel 1777-78-79-80; </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Gentiluomo di Camera con esercizio nel 1781 (Di MARZO, Biblioteca, Vol. 27, f. 105). Cav. di S. Gennaio,Cav. Gran Croce Costantiniano. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Donò alla Villa Giulia di Palermo onze 50 annuali da erogarsi per servizio pubblico e ciò agli atti di Noi. Francesco Tugnini di quella città il 22 Giugno 1778. Ebbe la sventura di essere catturato dai pirati Turchi e si riscattò nel 1797 sborsando molte centinaja di migliaiadi scudi. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Con sentenza del Tribunale del Concistoro e della Sacra Regia Coscenza in data 25 Giugno 1797 gli fu attribuita la Contea e Terra di Adernò, non che le Terre di Centuripe e Biancavilla, il grano uno del tari dei Baroni per ogni salma di derrate da estrarsi dai porti e caricatori di Sicilia, le onze 164 annuali sulle tratte ed esportazioni del Regno. Egli s'investì a 20 Ottobre 1797 (Conserv. di reg. invest., Vol. 1185, f. 35-42-45). Quale sentenza fu emessa a suo favore, contro D. Francesco Borgia Alvaro di Toledo. La C.ssa Giovanna fu Dama di Corte del Regno delle due Sicilie. D. Luigi morì a Palermo il 27 Agosto 1827 (S. AGATA, Atti diversi, Vol. 33, n. 67). </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Conte di Cammarata</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">27. — D. Giovanni Luigi Moncada Ruffo, Duca di S. Giovanni, P.pe di Paternò ecc., fu 12° Conte di Cammarata della quale s'investì in una alla Terra a 16 Dicembre 1765, come figlio unico maschio e per la morte di Francesco Rodorico suddetto avvenuta in Palermo a 16 Dic. 1763 come risulta da fede rilasciata dalla Parrocchia di S. Giovanni dei Tartari (R. Conserv. di Reg., Vol. 1171, f. 66). </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">E l'ultimo investito. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Signore di Deliella</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">12. — Don Giovanni Luigi Moncada Ruffo, s'investì del feudo di Deliella a 16 dicembre 1764, come figlio unico maschio e per la morte di Francesco Roderico suddetto, avvenuta a Palermo a 16 dicembre 1763 (Parrocchia di San Giovanni dei Tartari) (Conserv, di Reg. Invest., Vol. 1171, f. 64); è l'ultimo investito. Per la continuazione di questo quadro, vedi quello segnato col n. 696, ed intestato, P.pe di Paternò, giacché questi è ad un tempo Signore di Deliella. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="right">QUADRO 355. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="center">Signore di Fenice di Moncada </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Da quanto abbiamo esposto nei quadri 1058 (Signore di Stella di Aragona) e 75 (Signore di Belpasso) secondo la mia debole opinione, questo titolo cessò di esistere fin dal 1693, epoca in cui il casale fu distrutto dal terremoto; difatti nella investitura 16 dicembre 1764, prese da Giovanni Luigi Moncada, P.pe di Paternò, si dice espressamente che ove sorgeva Fenicia di Moncada ed altri casali, oggi sorgono Belpasso e Stella d' Aragona, e sopra detti luoghi si prende l'investitura in luogo di quelli già distrutti: ritengo quindi che debba essere cancellato dall'elenco ufficiale. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Barone delle Foreste di Troina </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">22. — Don Giovanni Luigi Moncada e Ruffo, investito a 16 dicembre 1764 (Protonotaro, 1764 65, foglio 73), come unico maschio dopo la morte di Bernardino Castrense Moncada e Ruffo (premorto al padre, a 3 novembre 1761 in Palermo sposò il 12 dicembre 1761 in Palermo, Agata Branciforte e Branciforte di Ercole, P.pe di Scordia e di Beatrice Branciforte e Ventimiglia (Butera). Sposò in seconde nozze, Giovanna Del Bosco e Branciforte nel 1793, figlia di Vincenzo, P.pe di Belvedere e diCaterina Branciforte (Scordia). </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Per la continuzione vedi il quadro n. 696, P.pe di Paternò, essendo questi ad un tempo, B.ne delle Foreste di Traina. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Signore di Gallidoro (Val di Mazzara) </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">20. — Don Luigi Moncada, C.te di Caltanissetta, s'investì del feudo di Gallidoro a 20 Ottobre 1797, per averlo acquistato da detto Don Fabbrizio agli atti di not. Rosario Averna di Palermo il 17 Novembre 1796. (Conserv. di Reg., Inv., Vol. 1185, f. 40). </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Per la continuazione storica di questa S.ria vedi il quadro 696: intestato P.pe di Paternò, giacché questi è ad un tempo Sig.re di Gallidoro. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Barone Gebbiarossa</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">16. — Giovanni Luigi Moncada suddetto s'investì dell'intero feudo di Gebbiarussa a 15 aprile 1768 per rivendita fattagli da Donna Anna Maria Di Giovanni, P.ssa di Villafranca, agli atti di Not. Salvatore Mariano Palumbo di Palermo, il 13 aprile 1768 (Conserv. di Registro Invest., Vol. 1172, f. 28 retro). </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="right">QUADRO 446. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="center">Signore di Giulfo e Comune di Pipitano (1) </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Il feudo di Giulfo, ed il comune di Pipitano sono pertinenza della Contea di Caltanissetta; di tutto si era investito, a 16 dicembre 1764, Giovanni Luigi Moncada Ruffo, Principe di Paternò, come figlio unico di Francesco Rodorico Moncada (R. Cancell., 1764-1765, foglio 81 retro). </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Barone del Grano uno del Tarì del frumento</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">17. — Giovanni Luigi Moncada Aragona s'investì del grano uno sopra i porti del Regno, a 20 ottobre 1797, per sentenza del Tribunale del Concistoro, pronunziata a suo favore a 25 giugno 1797, contro Francesco Borgia Alvarez de Toledo (Conserv. di Reg. Inv., Vol. 1185, f. 42). È l'ultimo investito. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">La continuazione del precedente quadro fino ad oggi trovasi in quello segnato col n. 5 ed intestato ai C.ti di Adernò, giacché questi sono, ad un tempo, B.ni del grano uno del tarì del frumento. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Signore di Mezza Grasta </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">20. — Giovanni Luigi Moncada, C.te di Caltanissetta, s'investì del feudo di Grasta, a 15 Gennaio 1767, per averlo acquistato da Anna Maria Di Giovanni, agli atti di Not. Salvatore Palumbo di Palermo, a 31 dicembre 1760 (Conserv. di Reg. Invest., Vol. 1171, f. 170). </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Signore di Graziano   </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">21. — Giovanni Luigi Moncada Ventimiglia ed Aragona, P.pe di Paternò, s'investì del feudo di Graziano, di pertinenza della Contea di Caltanissetta, a 30 ottobre 1797, per averlo acquistato da Fabrizio Alliata Colonna, P.pe di Villafranca, agli atti di Notar Rosario Averna di Palermo,il 17 novembre 1796 (Cons, di Reg. Inv., Vol. 1185, f. 38). </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Per la continuazione della storia di questa Signoria vedasi il quadro 696, intestato al P.pe di Paternò, giacché questi è ad un tempo Signore di Graziano. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Barone di Grottarossa</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">19. — Giovanni Luigi Moncada Ruffo, P.pe di Paternò, s'investì, a 16 dicembre 1704, della Baronia di Grottarossa ed altri beni, come figlio unico maschio, legittimo e naturale, per la morte di Francesco Roderico suddetto, avvenuta in Palermo, a 16 dicembre I763, come risulta da fede rilasciata dalla Parrocchia di San Giovanni dei Tartari (R. Conserv., di Reg. Invest., Vol. 1171, f. 64); è l'ultimo investito. Per la continuazione del presente quadro vedasi quello segnato col n. 133 ed intestato al C.te di Caltanissetta, giacche questi Signori sono ad un tempo Baroni di Grottarossa. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Signore di Gulfo</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">10. — Giovanni Luigi Moncada Ruffo, P.pe di Paternò, s'investì della Baronia di Grottarossa, coi feudi nominati di Gulfo e tenuta di Campisotto, a 16 dicembre 1764, per la morte di Francesco Rodorico, suo padre, avvenuta in Palermo, a 16 dicembre 1763 (Parrocchia di S. Giovanni dei Tartari). In questa investitura si dice che detti beni sono membri della Contea di Sclafani; ciò è errore e viene smentito dalla investitura del 1621 di cui sopra è parola, e da quasi tutti quelli di seguito (R. Conserv. di Reg., Vol. 1171, f. 64). Resta anche smentito dal fatto che la Contea di Sclafani fu dichiarata di spettanza degli Alvarez de Toledo nella rappresentanza di Caterina Moncada, figlia unica ederede universale del Conte di Caltanissetta, Ferdinando. Detto Giovanni Luigi è l'ultimo investito e morì in Palermo nel 1823. Per la continuazione del presente quadro vedasi quello segnato col n. 163, intestato al Conte di Caltanissetta, giacche questo è ad un tempo Signore di Gulfo. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Barone di Melilli </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">27. — Giovanni Luigi Moncada Ruffo, P.pe di Paternò, s'investì a 16 dicembre 1764, della Terra e Castello di Melilli, come figlio unico maschio, legittimo e naturale, e per la morte di Francesco Roderico suddetto, avvenuta in Palermo, a 16 dicembre 1763, come risulta da fede della Parrocchia di San Giovanni dei Tartari (Conserv. di Reg. Invest., Vol. 1171, f. 64); è l'ultimo investito: morì a Palermo a 27 agosto 1827. La contitinuazione di questo quadro la può rilevare dal quadro 696 intestato al P.pe di Paternò, giacche questo è ad un tempo B.ne di Melilli. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Barone della Motta di Santa Anastasia</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">17. — Giovanni Luigi Moncada Ruffo, Principe di Paternò, s'investì della Baronia e terra di Motta di Santa Anastasia, a 16 Dicembre 1764, per la morte e come figlio unico di Francesco Rodorico suddetto (Conserv., Reg. 1171, Investiture, foglio 64). È l'ultimo investito. Morì a Palermo a 27 Agosto 1827. La continuazione storica del presente quadro trovasi in quello segnato col n. 163 ed intestato al Conte di Caltanissetta, che è Barone ad un tempo di Motta Santa Anastasia; diciamo qui soltanto che con Decreto Ministeriale 16 Ottobre 1900 fu reinvestito Barone di Motta Santa Anastasia Pietro Moncada Starrabba, Principe di Paternò. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Signore di Nicolosi</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">4. — Giovanni Luigi Moncada Ruffo s'investì, a 16 Dicembre 1764, per la morte di Francesco,suo padre (Conserv. di Reg., Vol. 1171, foglio 62 retro). È l'ultimo investito. Morì nel 1827. La continuazione di questo quadro si può leggere nel quadro 696 intestato ai Principi di Paternò che sono ad un tempo Signori di Nicolosi. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Barone delle Onze 164 annuali sopra i Caricatori del Regno</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">17. — Giovanni Luigi Moncada Ventimig  lia Aragona s'investì, a 20 Ottobre 1797, in virtù di sentenza emessa a suo favore dal Tribunale del Concistoro della Sacra Regia Coscienza il 25 Giug. 1797, contro Francesco Borgia Alvarez de Toledo; in esito a tale sentenza furono emesse da S. E. il Viceré, il 26 Giugno 1797, lettere osservatoriali, mandate ed eseguite nella Regia Curia di San Filippo di Argirò (Conserv. di Reg. Inv., Vol. 1185, f. 45). Fu figlio di Francesco Rodrigo Moncada, P.pe di Paternò, e questi figlio di Luigi Guglielmo Moncada Branciforte; quale Luigi fu figlio di Ferdinando e Ferdinando fu figlio d'Ignazio; quest'ultimo fu figlio ultrogenito di Luigi di cui è parola al n. 10. È l'ultimo investito. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Per la continuazione del presente quadro a tutt'oggi vedasi quello segnato al n. 5 intestato al C.te di Adernò, giacché questi è ad un tempo B.ne di onze 164 annuali sopra i Caricatori del Regno. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Principe di Paternò</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">9. — Giovanni Luigi Moncada Ruffo s'investì del titolo di Principe di Paternò, a 12 Gennaio 1765, come figlio secondogenito di Francesco Roderico Moncada, come chiamato e sostituito dai suoi antecessori e per donazione fattagli da Giuseppe Moncada Ruffo, P.ssa di Paternò, comeprocuratrice generale di esso Fr. Roderico, suo marito; quale donazione fu fatta tanto a favore di Bernardino Castrense Moncada Ruffo, primogenito di detti coniugi, quanto a favore degli altri sostituiti dopo la morte di detto Bernardino; quale donazione fu fatta agli atti di Not. Giuseppe Miraglia di Palermo il  2 Luglio 1760; la morte di Bernardino avvenne a Palermo, il 3 Novembre 1761, come da fede della Parrocchia di San Giovanni dei Tartari (Conserv. di Reg. Inv., Vol.1169, f. 183 retro). Detto P.pe Giovanni s'investì, a 16 Dicembre 1764, dello Stato di Paternò con le sue terre a Casali di Nicolosi, Belpasso, Stella Aragona; e ciò per la morte di Francesco Roderico, suo padre, avvenuta in Palermo, il 16 Dicembre 1763, come risulta da fede della Parrocchia diSan Giovanni dei Tartari (Conserv, di Reg. Inv., Vol. 1171, foglio 62). Questi morì in Palermo a 27 Agosto 1827.</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Signore della Stella di Aragona</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">3. — Giovanni Luigi Moncada Ruffo, Duca di San Giovanni, per atti di Not. Giuseppe Miraglia di Palermo, il 2 Luglio 1760, ebbe in donazione dal padre Francesco Rodorico il titolo di Principe di Paternò (R. Cancell., Invest., Vol. 1169, foglio 183). Morto quest’ultimo in Palermo, a 16 Dicembre 1763, il Principe Giovanni Luigi s’investì, a 16 Dicembre 1764, dello Stato di Paternò con sue Terre e Casali di Nicolosi, Belpasso e Stella di Aragona (chiamato anche Borrello). </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Nell'atto si legge: edificati nel luogo delle Terre e Casali di Malpasso Sant’Antonio, Camporotondo e Guardia distrutti dal fuoco dell’Etna nel 1669, e nel luogo della Terra o Casale di Fenicia de Moncada distrutta nel 1693. Questo Principe Giovanni Luigi morì nel 1823 ed è l’ultimo investito.</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">La continuazione del presente quadro trovasi in quello segnato col n. 696, intestato al Principe di Paternò, che è ad un tempo Signore di Stella d’Aragona.</p>

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Giovanni Luigi Moncada, 9º Principe di Paternò's Timeline

1745
April 22, 1745
Palermo, Sicilia, Italy
1762
September 22, 1762
Naples, Campania, Italy
1763
February 2, 1763
Noto, Provincia di Siracusa, Sicilia, Italy
1764
May 6, 1764
Noto, Provincia di Siracusa, Sicilia, Italy
1770
June 22, 1770
1773
January 18, 1773
1795
September 29, 1795
Napoli
1803
October 26, 1803
Palermo, Province of Palermo, Sicily, Italy