Opizzo Fieschi, conte di Lavagna

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About Opizzo Fieschi, conte di Lavagna

- http://www.treccani.it/enciclopedia/giacomo-fieschi_(Dizionario-Bio... la prima parte parla di:

Opizzo era figlio - forse il secondogenito - di Ugo "Fliscus", dato che alla morte del fratello Alberto, avvenuta prima del 1226, toccò a lui il compito di guidare la famiglia; compito al quale assolse proseguendo la politica paterna, volta a restaurare o affermare la presenza dei Fieschi nella Riviera di Levante e soprattutto nella pieve di Lavagna, del consortile dei cui "comites" i Fieschi stessi facevano parte. La pieve costituiva infatti il naturale sbocco al mare del vasto feudo, che controllava le strade di comunicazione tra il versante ligure e quello padano dell'Appennino, anche se lungo la costa Genova aveva fondato i borghi di Sestri Levante e di Chiavari, per garantirsi un sia pur parziale controllo sul comitato. Opizzo è citato per la prima volta nel 1211, quando risulta insieme col fratello Alberto in lite col vescovo di Bobbio. I suoi interessi furono a lungo rivolti al suo vasto feudo, perché risulta che a più riprese comperò terre a Sestri, a Chiavari (borghi nei quali già possedeva case), a Rapallo. Solo episodicamente - a quanto ne sappiamo - si occupò di commercio: da un atto databile intorno al 1230 risulta aver finanziato Ugo Embriaco con una commenda (Foliatium notariorum, I, c. 171r); si mantenne fedele a questa linea almeno finché l'ascesa del fratello Sinibaldo al soglio pontificio col nome di Innocenzo IV non lo chiamò a collaborare con la politica finanziaria della Curia romana.

In quegli anni Opizzo, pur lasciando ai membri più giovani della famiglia il compito di sostenere un ruolo attivo negli avvenimenti della regione, fu il vero ispiratore della linea politica allora seguita e attuata dai Fieschi. Trasferitosi a Genova, si insediò significativamente in un palazzo sito sulla stessa piazza della cattedrale. Aveva portato con sé la sua piccola corte feudale formata dallo scriptor et camerarius Giacomo Ravaldo, da gastaldiones e da servitores, in stridente contrasto con il tessuto commerciale e borghese della città. Dopo il periodo di momentanea eclissi della fortuna familiare avutosi durante gli anni del governo di Guglielmo Boccanegra (questi nel 1259 si insediò nel palazzo di Opizzo), riprese in pieno il suo ruolo politico ed incrementò il prestigio familiare nella pieve di Lavagna, dove il papa Innocenzo IV aveva coordinato le varie istituzioni religiose ed assistenziali create dalla sua casa, legandole alla chiesa di S. Salvatore, fondata nel 1252. Opizzo morì verso il 1268.

Aveva sposato una Simona, la quale era ancora in vita nel 1280. Da lei aveva avuto,

  1. oltre al F.: (l'enciclopedia è sulla pagina di Giacomo)
  2. Andrea, che fondò l'ospedale di S. Cristoforo presso Chiavari;
  3. Guglielmo, che divenne cardinale;
  4. Ugolino,
  5. Tedisio,
  6. Enrico.

Per il Federici avrebbe avuto inoltre due figlie:

  1. una, di cui non ricorda il nome, che avrebbe sposato Ruggero di Sanseverino, e
  2. Argentina, poi moglie di Corrado Spinola.
  3. Le fonti ricordano tuttavia anche una Piperina, moglie di Enrico Mallone,
  4. e una Verdina, moglie di Ansaldo Luxio, come sue figlie.

Also known as Opizzo. Son of Ugo. Deceased in 1268.

(https://books.google.fr/books?id=WkPlz3uwFrkC&pg=PA218&lpg=PA218&dq...)