Aloisia de Luna e Vega, III Duchessa di Bivona

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Aloisia de Luna e Vega

Birthdate:
Death: 1619 (62-66)
Caltanissetta, Sicily, Italy
Immediate Family:

Daughter of Pietro de Luna, conte di Caltabellotta, duca di Bivona and Isabel de Vega
Wife of Cesare Moncada, II principe di Paternò and Antonio d'Aragona, IV duca di Montalto
Mother of Francesco Moncada, III principe di Paternò and Maria Orioles
Sister of Dianora de Marino and Bianca de Luna
Half sister of Giovanni de Luna, II duca di Bivona

Occupation: Duchessa di Bivona
Managed by: Don Mario Gregorio
Last Updated:

About Aloisia de Luna e Vega, III Duchessa di Bivona


GEDCOM Note

<p style="text-align: center;"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Duca di Bivona </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">3. — D. Aloisia Luna Vega, Sclafani Peralta. Questa Dama, s'investì a 30 Settembre 1592 delDucato di Bivona, Terra di Caltabellotta, Contea di Sclafani, Terre di Caltavuturo, Baronia, Terra e feudo di Misilcassimo, feudo di San Bartolomeo, feudo, Castello e Tonnara di Castellammare del Golfo, ecc. ecc., per la morte, senza figli, di Giovanni, suo fratello (R. Cancell., VI Indiz., f. 244). Sposò D. Cesare Moncada Pignatelli, 2° Principe di Paternò. Sposò in seconde nozze, D. Antonio Aragona Cardona, Conte di Golisano , col quale non ebbe figli. Si reinvestì dei beni suddetti a 23 Settembre 1600, per il passaggio della Corona, da Filippo il a Filippo III (R. Canc., XIV Indiz., f. 19). Questa Dama, vendette la Baronia e feudo di San Bartolomeo a D. Giovanni Forti Natoli, Barone di Sperlinga e  questi s'investì a 9 Agosto 1600 (Officio di Protonotaro, XIII, Indiz., foglio 92). Dal primo matrimonio ebbe il figlio Francesco Moncada e Luna che sposò Maria D' Aragona e La Cerda; questa Damigella fu figlia unica di Antonio Aragona Cardona, Conte di Golisano (già secondo marito di detta Aloisia Luna) e di Maria La Cerda di Giovanni, Duca di Medinaceli e gli portò la Contea di Golisano, e la Ducea di Montalto, al quale ultimo titolo è annessa la Grandezza di Spagna. Questi fondò il Collegio dei Gesuiti ed il Convento dei Cappuccini a Caltanissetta, piantò il famoso bosco di Mimiano e comprò il celebre Palazzo di Aiutamicristo in Palermo. Fu Capitano Generale del Regno, per difenderlo contro i Turchi. Mentre era rivestito di tale carica, morì in Adernò, prima della madre, e fu sepolto a Caltanissetta nella Chiesa dei Cappuccini. La Duchessa Aloisia, vendette i feudi di Vacco e Vaccotto, membri della Contea di Sclafani, a D. Francesco Grassini che s'investì a 29 Gennaio 1622 (R. Canc., V Indiz., f. 173 retro). Vendette i feudi di Ruvitello, Miano e Tavernola, membri della Contea di Sclafani a D. Giovanni Battista Dini tanto nel nome proprio, quanto a nome di D. Domenico e D. Placido Di Giovanni. Costoro, s'investirono a 12 Febbraio 1622 (Officio di Protonotaro, V Indiz., t. 239). Vendette la Baronia di Gruttarussa ed ifeudi Giurfo e la tenuta delle terre nominate Campisotto, membro della Contea di Sclafani a Fra Giovanni da Firenze, al secolo chiamato Giovanni Carnisecchi ; s'investì di essi a 17 Marzo 1621, D. Antonio Carnisecchi fu Paolo, come erede universale del fratello  Giovanni (R. Cancell., IV Indiz., f. 75). Vendette a D. Giovanni Carnisecchi la Baronia edi feudi di Ioannella e Coscattino, siti in Val di Mazzara, membri della Contea di Sclafani, agli atti di Notar Giovanni Aloisio Blundo di Palermo ai 12 Maggio 1615. Dei quali feudi, s'investì D. Antonino Carnisecchi (fu Paolo, fu Antonio, fu Paolo) nobile Fiorentino; egli fu erede di Giovanni Carnisecchi, suo fratello, di cui sopra è parola. L'investitura porta la data 17 Marzo 1621(Officio Protonotaro, IV Indiz., f. 217). Morì la D.ssa in Caltanissetta ed ivi sepolta nella Chiesa dei Cappuccini. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Conte di Caltabellotta</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">12. — Aloisia di Luna e Vega, sua sorella (1° letto), investita a 30 Settembre 1592 (foglio 244) della C.tea di Caltabellotta, Ducato di Bivona, C.tea di Sclafani, Terra di Calatavuturo, B.nia, Terra e feudo di Misilcassimo, feudo di San Bartolomeo, feudo, Castello e tonnara di Castellammare del Golfo ed altri feudi e Castelli, per la morte di Giovanni di Luna e la Cerda, suo fratello. </p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Questa Dama sposò Cesare Moncada Pignatelli, P.pe di Paternò Sposò in seconde nozze Antonio di Aragona e Cardona , Duca di Montalto e C.te di Golisano vedovo di Maria La Cerda (di Giovanni Duca di Medinaceli) col quale non ebbe figli. </p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Reinvestita degli Stati a 23 Settembre 1600 (foglio 19) per la morte di Filippo II e successione al trono di Filippo III. Questa Dama vendette il feudo di San Bartolomeo con la sua B.nia a Giovanni Forte Natoli B.ne di Sperlinga il quale s'investì a 9 Agosto 1600 (foglio 92 dell'ufficio di Protonotaro). </p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Conte di Sclafani</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">16. — Aloisia de Luna Vega Sclafani e Peralta prestò giuramento di fedeltà, a 30 Settembre 1592, e ciò per la successione avuta della Contea di Sclafani, per la morte senza figli di Giovanni de Luna e Peralta, suo fratello (Cancelleria, libro 1592 93, foglio 241 retro). Si reinvestì, a 23 Settembre 1600, per il passaggio della Corona da Filippo II a Filippo III (Conserv., libro Inv. dal 1600 al1620, foglio 39).</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Misilcassimo Torre e feudo</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">13. — D. Aloisia de Luna, Vega, Sclafani, e Peralta s’investì a 30 settembre 1592 per la morte senza figli di D. Giovanni, suo fratello (Conservatoria, libro Investiture dal 1592 al 1593, foglio 244 retro). Reinvestito a 23 nocembre 1600 per la morte di Filippo II e successione al Trono di Filippo III (Conservatoria, libro Investituredal 1600 al 1620, foglio 39).</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Barone di Calatavuturo</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">10. — Aloisia Di Luna Vega s’investì di Caltavuturo a 30 settembre 1592 per la morte senza figli di Giovanni suddetto, suo fratello, da parte di Pietro, suo padre (R. Cancelleria, VI Indizione, foglio 244). </p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Reinvestita a 23 settembre 1600 per il passaggio della Corona (R. Cancelleria, XIV Indizione, foglio 19). Sposò questa Dama Casone Moncada, Conte di Caltanissetta. Sposò in seconde nozze Antonio di Aragona, Duca di Montalto. Dal primo letto nacque Francesco Moncada e Luna che sposò Maria d’Aragona La Cerda, figlia del primo letto di Antonio suddetto. Egli, Francesco premorì alla madre.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Signore di Gristia</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">11. — Dopo di lui successe Aloisia Luna e Vega , essendo morto, senza figli. Ellas'investi' di tutti gli stati a 30 settembre1592 e 23 settembre 1600.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Fu sua sorella (Regia Cancelleria, VI Indizione 1592, foglio 244 e XIII Indizione del 1600 a foglio 19).</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Barone di Aliminusa</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">4. — D. Aloisia Luna e Vega, figlia del suddetto D. Pietro e della sua prima moglie D. Elisabetta Vega, figlia di Giovanni Viceré di Sicilia; s'investì a 30 Settembre 1592, foglio 244. Reinvestita a 23 Settembre 1600, foglio 19, per il passaggio della Corona da Filippo II a Filippo III. Sposò in prime nozze Cesare Moncada Pignatelli P.pe di Paternò ed in seconde nozze Antonio di Aragona. </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Barone di Castellammare </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">16. — D.na Aloisia Luna e Vega, s'investì del feudo, Castello e Tonnara di Castellammare del Golfo a 30 Settembre 1592, per la morte di Giovanni, suo fratello, senza figli e discendenti (R. Cancelleria, f. 244); sposò D. Cesare Moncada Pignatelli, 2° P.pe di Paternò; sposò in seconde nozze D. Antonio Aragona già vedovo di Giovanna La Cerda; reinvestita a 23 Settembre 1600, per il passaggio della Corona (R. Cancell., f. 19). </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Barone di S. Bartolomeo</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">15. — Aloisia Luna Vega Sclafani e Peralta, Duchessa di Bivona, s’investì del feudo di S. Bartolomeo, a 30 Settembre 1592, come sorella, da parte del padre, del detto Giovanni De Luna Peralta, morto senza figli (R. Cancell., libro del 1592-93, VI Indiz., foglio 244). Si reinvestì, a 23 Settembre 1600, per il passaggio della Corona (R. Canc., XIV Ind., foglio 19).</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">16. — Giovanni Forti Natoli s’investì, a 9 Agosto 1600, per averlo acquistato dalla suddetta Aloisia, Duchessa di Bivona, per scudi 25 mila, agli atti di Not. Cataldo Cangiamila di Palermo il 26 Novembre 1597, non che per il passaggio della Corona (Officio Protonotaro, libro di nuova succ., anno 1600, f. 92). Si reinvestì, a 2 Febbraio 1622, per il passaggio della Corona da Filippo III a Filippo IV (Canc. libro di nuova succ, del 1621-22, f. 115).</p>

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