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RODOSLOVLJE OBITELJI Gilardi

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Ovo je projekt o povijesti, podrjetlu i cjelokupno rodoslovlje obitelji prezimena Gilardi u Splitu i šire, njenim precima, potomcima i srodnicima.

Gilardi

Rodonačelnik ove obitelji je posjednik i trgovac Protasio Gilardi iz Mergozza u Piemontu (kao obitelj Demarki) oženjen s Rosom Vago, rođenom u Zadru. Od trinaest njihove djece, osmero je umrlo u dobi od nekoliko dana do pet godina. Prisutni su u Splitu od početka devetnaestog stoljeća, nastanjeni su na Dobrom, a 1832. godine u Splitu živi sedam članova obitelji. Sudjeluju u akciji osnivanja kazališta (1851.), članovi su općinskog vijeća, a najpoznatiji su kao vlasnici tvornice cementa Gilardi-Bettiza u koju su oni uložili novac, a Bettize znanje. Prisutni su u Splitu i u dvadesetom stoljeću, ali ih 1948. godne nalazimo u Šibeniku i Zadru. Premda su u Split došli 1815. godine, dvadesetak godina kasnije zabilježeni su kao vlasnici 1604 m2 zemlje na Dobrom, koju su kupili od obitelji Maroli.

  • Izvor: feljton i knjiga "Splićani - obitelji i prezimena prema zemljišniku Splita iz 1832. godine", autor: M.N.Kumanić; 2008.

O prezimenu Gilardi | About surname Gilardi

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Pripremio, izradio, pronašao za projekt: Ozren

Suradnici: Stefano, Ozren

FAMIGLIA GILARDI DI SPALATO


La famiglia Gilardi, è storicamente originaria del paese di Mergozzo (Piemonte), un piccolo borgo situato sulle rive dell’omonimo lago, anche se antecedentemente al 1700 risultava essere della piccola frazione di S. Agata sopra Cannobio, altro borgo al confine con la Svizzera e poco distante da Locarno. Intorno al 1810, quando Mergozzo si trovava all’interno del Regno D’Italia istituito dall’Imperatore Napoleone Bonaparte, due fratelli Gilardi, Giovanni Antonio e Protasio, figli di Domenico Gilardi detto Bert e Giovanna Iagulli, per motivi sconosciuti, si trasferiscono nella regione della Dalmazia, che dopo oltre 500 anni di dominazione veneta, si trovava al momento sotto lo stesso dominio napoleonico, ovvero parte delle provincie Illiriche. Tenendo conto che i due fratelli non sono gli unici abitanti di Mergozzo ad emigrare in Dalmazia tra la fine del 700 e l’inizio dell’800, quali ad esempio le famiglie De Marchi e De Giuli, è probabile che fossero solamente dei commercianti avventurieri. Qualche anno dopo, a seguito della sconfitta di Napoleone, la Dalmazia passa sotto l’impero asburgico. I due fratelli si sposano entrambi a Zara, il primo Protasio nel 1814 con Rosa Vago (Fig. 10) e Giovanni Antonio nel 1817 con Giacoma Golez. Mentre il primo, Giovanni Antonio rimarrà a Zara e col tempo parte della prole si trasferirà a Vienna, Protasio sin da subito si trasferisce a Spalato stabilendosi nella parte della città chiamata Pozzo Bon (Dobri), acquistando svariati terreni nel circondario di Spalato e diventando in poco tempo figura di spicco dell’allora classe dei commercianti e possidenti di tutta la provincia. Protasio risultava essere stato un membro della Camera di Commercio a Spalato e perito giurato dell’ I.R. Tribunale Circolare Procura di Stato e Pretura Urbana in Spalato con qualifica di Bandaio e Chincagliere. Protasio e Rosa Vago danno alla luce 5 figlie femmine. Antonia, Caterina, Adelaide, Irene, Elena ed un unico maschio Lorenzo. Mentre le figlie si sposeranno poi con personalità rilevnti, rispettivamente Bernardo Grego di Zara, Antonio Buljan di Sinj, Pietro Savo, Giovanni Savo e Francesco De Micheli Vitturi di Spalato, Lorenzo si sposa a Trieste con Lucia Tossich originaria di Muggia (Trieste).

Lorenzo Gilardi nacque a Spalato l’11 dicembre 1823 da Protasio Gilardi, originario di Mergozzo (Piemonte) e Rosa Vago da Zara , trovando in Spalato la patria di adozione. Nel 1865 si sposò a Trieste con Lucia Tossich originaria di Muggia (TS) dalla quale ebbe 5 figlie femmine e due figli maschi Protasio II e Lorenzo II . Nel 1831 circa, periodo in cui il governo Austriaco iniziò il censimento catastale, la famiglia Gilardi abitava nel quartiere di Spalato chiamato Pozzo Bon (Dobri), all’incirca nell’attuale piazza antistante al teatro Bajamonti. Il terreno su cui fu eretta la storica casa di famiglia fi acquistato dall’orefice Matteo Maroli. Nel 1852 venne registrata la proprietà di un altro grande palazzo ubicato sulla riva della città, nelle immediate vicinanze delle mura dell’antico palazzo di Diocleziano, ovvero in Obala hrvastog preporoda nr. 7, sede dell’attuale “Hrvastka Narodna Banka” . Lorenzo, ricco commerciante e possidente fu una delle più nobili personalità di Spalato, ed il vanto e la compiacenza di tutto il ceto dei commercianti. Nacque nel commercio e predestinò ad esso i suoi due figli Protasio II e Lorenzo II, il primo dei quali, dietro provvido consiglio venne fatto educare in Francia e da entrambi ebbe ottime soddisfazioni. Già in età matura, e a tempi in cui erano più dispendiosi, disagiati e lunghi i viaggi, pellegrinò a scopo di istruzione e diporto in Italia, Germania, Francia ed Inghilterra approfittandone nel campo delle sue sue speculazioni, in quelle del progresso e del giardinaggio nei quali, a titolo di svago ed a ore perdute, si occupava negli ultimi anni, come se ne era occupato suo padre. Fù il primo ad iniziare l’esportazione dei vini di Spalato in Germania, e tra l’altro fu il fondatore dell’omonima casa commerciale e socio fondatore della casa industriale in cemento Gilardi & Bettiza, alla quale, ben assecondato dal Bettiza degno suo socio, diede vita, forza e credito per modo che fu creata un’industria che fece onore non solo a Spalato, ma all’intera Dalmazia. Aveva servito con disinteresse e con affetto il paese nella pubblica amministrazione al fianco del suo amico Antonio Bajamonti, Podestà di Spalato. Infatti nel corso della seconda metà dell’Ottocento, insieme ad altri intellettuali, commercianti e possidenti spalatini fra i quali Giorgio Giovannizio, Antonio e Giuseppe Radman, Simeone De Capogrosso, Gian Lorenzo Degli Alberti, Pietro Savo e gli avvocati Simeone De Ossignoli, Agostino Cindro e Andrea Crussevichad, fu uno dei principali esponenti liberali spalatini e sostenitore del programma politico liberale e municipalista ideato da Bajamonti da cui sarebbe nato il partito autonomista di Spalato, che dominerà la vita politica locale fra il 1860 e il 1880 . Per i liberali spalatini la loro città aveva una propria specifica individualità storica e culturale, frutto della collaborazione di individui di nazionalità, lingua e religioni diverse. Erano fedeli sudditi degli Asburgo, desiderosi che la Dalmazia rimanesse parte dell’Austria, ma autonoma dalla Croazia-Slavonia e dall’Ungheria. Si opponevano, però, al governo assolutista e autocratico che caratterizzava l’Austria dopo il 1849, chiedendo una maggiore partecipazione dei ceti possidenti e borghesi all’ amministrazione della cosa pubblica, la limitazione del potere del sovrano, la libertà del cittadino di fronte allo Stato, nonché un programma di modernizzazione economica e di riforme politiche che portasse al superamento dello Stato confessionale e di polizia. I liberali autonomisti, guidati da Bajamonti, si presentarono come difensori dei principi di libertà e uguaglianza religiosa, culturale e linguistica, volendo superare le divisioni di classe (fra nobiltà e borghesia) e le discriminazioni religiose (per esempio quelle che avvantaggiavano la Chiesa cattolica rispetto ad ortodossi ed ebrei). Fu prima consigliere comunale e successivamente assessore , membro alla Camera di Commercio di Spalato nella sez. commissione e cambi ed altre molteplici istituzioni cittadine e rappresentanze. Non dissimulò mai il suo rammarico per l’indirizzo politico ed amministrativo della sua diletta città dopo il 1880, anno in cui il partito autonomista perse le elezioni e mai più riuscì ad andare al potere. Nel 1876 fu gestore di una società a nome collettivo fondata a Spalato il 16.01.1876, che aveva lo scopo di eseguire operazioni bancarie e successivamente, alla fondazione della Banca Popolare Spalatina, divenuta poi alla fine del 1884 Banca Commerciale Spalatina, ne fu il direttore sino al 1896 . Lorenzo Gilardi fu uno dei tanti cittadini illustri e benestanti di Spalato che hanno contribuito alla modernizzazione e allo sviluppo della città, grazie all’istituzione di una società di cui ne era membro e dirigente denominata “Associazione Dalmatica” Società anonima fondata il 22 Maggio 1865 che aveva lo scopo di:  Promuovere lo sviluppo della pubblica prosperità mediante incremento della proprietà immobiliare colla costruzione di locali adatti ad Istituti di educazione, acquedotti, bagni, teatri ed altri edifici a pubblico scopo;  Fornire particolarmente ai Comuni i mezzi per compiere tali opere, mettendo a loro disposizione i propri capitali ed il proprio credito o assumendone essa stessa l’esecuzione per conto proprio o altrui;  Procurare con ciò lavoro alle classi operaie ed abbellire nello stesso tempo il paese;  Sorreggere non meno la proprietà fondiaria, sovvenendo e incoraggiando l’industria agricola e promuovere il commercio dei prodotti naturali;  Promuovere colla comunione d’interessi l’affratellamento degli animi, togliendo ogni mala intelligenza, ogni gretto municipalismo per avere insomma un valido mezzo, onde più alacremente spingersi nella via della civiltà e del progresso. Negli ultimi anni, a puro scopo di svago, si occupava di giardinaggio, nella coltivazione di fiori, erbaggi e frutta, tanto a Spalato che nel suo magnifico podere a Sign (Sinj). Furono molte le piante dapprima ignorate, che furono da lui propagate. Alla fine del 1898 tentò piantagioni di castagne, quasi ignorate nel paese e nell’autunno dello stesso anno fece conoscere il Kiwi primo frutto da albero del Giappone, allora sconosciuto a Spalato e da lui piantato nel proprio giardino. Lorenzo morì a Spalato la mattina del 18 aprile 1899 all’età di 75 anni , dopo un brevissimo periodo di degenza a seguito di un malore che lo aveva colto nelle sale del Gabinetto di Lettura, ove da lunghissimi anni passava la sera in compagnia degli amici. Al lutto della famiglia Gilardi, la cittadinanza partecipò unanime, onorando la memoria del defunto in maniera solenne. In molti palazzi e sui pennoni dei navigli sventolarono bandiere a lutto e tutti i negozi esponevano drappi neri ornati di iscrizioni funebri. Al corteo funebre presero parte tutte le autorità civili e militari, le pubbliche società fra le quali quella del gabinetto di lettura, la società operaia, del tiro al bersaglio, tutti gli operai della fabbrica cementi. Lorenzo Gilardi nominò eredi universali di tutti i suoi beni mobili ed immobili i suoi due figli maschi Protasio II (30 anni) e Lorenzo II (18 anni), e di una quota di 2/28 in favore di ognuna delle figlie Rosa, Antonietta, Giorgia, Ida e Maria. In tale circostanza, Rosa Gilardi impugnò il testamento promuovendo una causa nei confronti dei loro fratelli e successivamente tutte cedettero ai loro fratelli i diritti ereditari, in cambio denaro a titolo di indennizzo. Nel 1901, raggiunto l’accordo le rispettive figlie ricevettero: Rosa Gilardi (37 anni) coniugata con Marco Matas ed abitante a Spalato ricevette una somma concordata pari a 22.000 corone (circa 103.000 euro). Tale somma comprendeva la quota di 10.000 fiorni V.A. riguardanti la quota ereditaria e 513 fiorini V.A. che Rosa avrebbe dovuto avere dopo le sue nozze per il corredo e che mai aveva ricevuti. Le sorelle Ida (26 anni) e Maria (23 anni), all’epoca nubili ed abitanti a Spalato, ricevettero una somma di 41.200 corone (circa 200.000 euro), ricevendo quale garanzia, in ipoteca la storica abitazione di famiglia sita al civico n. 15 nel Borgo pozzobon (Dobri), contraddistinta con la particella n. 974/1 e attiguo terreno contraddistinto con la particella n. 8978; Antonietta Gilardi (31 anni), coniugata con Domenico Bonetti ed abitante a Ragusa (Dubrovnik), ricevette la somma di 16.000 corone (circa 75.000 euro) ricevendo quale garanzia, in ipoteca l’abitazione situata al civico n. 484 nella marina di Spalato e contraddistinta dalla particella edile 2656/1; Giorgia Gilardi (30 anni), coniugata con Ettore Verona ed abitante a Trieste, ricevette una somma pari a 16.000 corone, ricevendo quale garanzia, in ipoteca, come per le sorelle Ida e Maria, la storica abitazione di famiglia sita al civico n. 15 nel Borgo pozzobon (Dobri). Pertanto, dopo la morte di Lorenzo, la dirigenza della fabbrica e di tutti gli affari passarono direttamente nelle mani dei suoi figli Protasio II e Lorenzo II. Nei primi decenni del Novecento, a Spalato vi erano dunque solamente due componenti della famiglia Gilardi, ovvero Protasio II e Lorenzo II che di fatto seguirono le orme dell’illustre padre Lorenzo. Entrambi vissero immersi nell’industria e nel commercio e furono attivissimi in molteplici associazioni a carattere pro italiane. Protasio II, il più anziano dei figli maschi, nel 1896, all’età di 27 anni, si sposò son Emilia Tecilazić (23 anni), appartenente ad una fra le famiglie Spalatine più benestanti. Il Padre Antonio Tecilazic, possidente, figlio dell’avvocato Matteo Tecilazić, la madre Sofia Cattani, figlia del Dr. in medicina Niccolò Cattani, originario di Lussinpiccolo. Protasio morì a spalato nel 1917 all’età di 48 anni, mentre Emilia morì nel 1923 all’età di 50 anni, lasciando tre figli di giovane età, Renzo, Jolanda e Oscar. Il più giovane Lorenzo II, nel 1904, all’età di 24 anni si sposò a Spalato con Maria Voltolini (23 anni), figlia del pittore accademico Giuseppe Voltolini e la triestina Elena Donnersberg che all’epoca si era risposata con Giovanni Bettiza, consocio dello stabilimento del cemento. Lorenzo II morì a Spalato nel 1929, accudito dalla concubina Maria Renko o Perko ed un figlio illegittimo. La moglie Maria Voltolini insieme ai suoi tre figli Lorenzo, Maria e Giuseppe e la madre Elena, a causa di tale relazione, lasciarono per sempre Spalato trasferendosi a Zara. A seguito dello scoppio della seconda guerra mondiale, le durissime condizioni dell’armistizio ed il successivo inglobamento di tutta l’Istria e Dalmazia nella Repubblica di Jugoslavia, la famiglia Gilardi lasciò per sempre la Dalmazia frammentandosi in tutta l’Italia ed anche all’estero.

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Gilardi

Rodonačelnik ove obitelji je posjednik i trgovac Protasio Gilardi iz Mergozza u Piemontu (kao obitelj Demarki) oženjen s Rosom Vago, rođenom u Zadru. Od trinaest njihove djece, osmero je umrlo u dobi od nekoliko dana do pet godina. Prisutni su u Splitu od početka devetnaestog stoljeća, nastanjeni su na Dobrom, a 1832. godine u Splitu živi sedam članova obitelji. Sudjeluju u akciji osnivanja kazališta (1851.), članovi su općinskog vijeća, a najpoznatiji su kao vlasnici tvornice cementa Gilardi-Bettiza u koju su oni uložili novac, a Bettize znanje. Prisutni su u Splitu i u dvadesetom stoljeću, ali ih 1948. godne nalazimo u Šibeniku i Zadru. Premda su u Split došli 1815. godine, dvadesetak godina kasnije zabilježeni su kao vlasnici 1604 m2 zemlje na Dobrom, koju su kupili od obitelji Maroli.

  • Izvor: feljton i knjiga "Splićani - obitelji i prezimena prema zemljišniku Splita iz 1832. godine", autor: M.N.Kumanić; 2008.

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