Matching family tree profiles for Salvatore Francesco de Requesens, III. principe di Pantelleria
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About Salvatore Francesco de Requesens, III. principe di Pantelleria
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<p style="text-align: justify;" dir="ltr">Principe di Pantelleria</p> <p style="text-align: justify;" dir="ltr">3. — Salvatore Francesco Requesenz Gravina, Conte di Buscemi, s'investì della terra, Castello ed isola di Pantelleria , senza titolo di Principe, a 17 Dicembre 1661, come donatario di Antonio, suo padre (R. Cancell., XV Indz., foglio 105). Si reinvestì, a 16 Settembre 1666, per il passaggio della Corona (R. Cancell., V Indiz., foglio 93). </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">S'investì del titolo di Principe di Pantelleria, a 11 Maggio 1688, per la morte di Antonio, suo padre (R. Cancell., XI Indiz., foglio 205). </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Sposò Vincenza Morso e Bellacera di Gaspare, P.pe di Poggioreale e di Lanza Bellacera di Napoli (dotali in Not. Girolamo Gasba di Palermo, il 19 Dicembre 1660). Fu Deputato del Regno dal 26 Giugno 1690 a 26 Maggio 1698. Morì in Palermo, 28 Maggio 1707 ed è sepolto nella Chiesa di San Giuseppe dei Teatini. </p> <p style="text-align: justify;" dir="ltr"> </p> <p style="text-align: justify;" dir="ltr"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Barone della Ferla </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">23. — Don Salvatore Francesco Requisenz, Conte di Buscemi, figlio primogenito di Antonio, P.pe di Pantelleria, s'investì dello stato e Terra della Ferla a 10 agosto 1668, per averli acquistati con verbo Regio dal Giudice Delegato da Sua Ecc.za il Viceré da potere di Lucrezia Giallombardo, agli atti di Not. Giuseppe Martino Moscata di Palermo l'11 agosto 1667 (R. Cancell., VI Indiz., f. 19). </p> <p style="text-align: justify;" dir="ltr">Conte di Buscemi</p> <p style="text-align: justify;" dir="ltr">5. — Salvatore Francesco Requisenz Gravina s'investì della Contea di Buscemi a 17 Dicembre 1661 come donatario di essa Contea per donazione fattagli d'Antonio, suo padre. Reinvestito a 16 Settembre 1666 per il passaggio della Corona (R. Cancell., V Indizione foglio 93). Sposò Vincenza Morso e Bellacera di Pietro P.pe di Poggioreale. Questa dama s'investì dello stato e Terra di Buscemi e della Secrezia della città di Marsala a 11 Settembre 1690 come dichiarataria di Antonino Platamone B.ne d' Imposa che l'avea acquistato all'asta pubblica da potere di Antonio Requisenz e Gaetani di cui è parola al n. 4. </p> <p style="text-align: justify;" dir="ltr"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Barone di Mazzarronello</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">21. — Salvatore Requesenz Gravina, C.te di Buscemi, s'investì di Mazzarrone, a 15 dicembre 1656, come erede universale di Eleonora suddetta, sua madre, per testamento rogato da Not. Domenico Prestarà da Siracusa, il 13 agosto 1656 (R. Cancell., X Indiz., f. 78). Si reinvestì, a 16 settembre 1666, per il passaggio della Corona (R. Cancell., V Indiz., f. 94). </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Signore di metà di Staffenda</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">21. — Salvatore Francesco Requesenz e Gravina s'investì di Stafenda ed altri feudi, a 15 Dicembre 1656, come erede universali di Eleonora, sua madre (R. Cancell., X Indiz., f. 78). Fu Conte; di Buscemi e poi Principe di Pantelleria: sposò Vincenza Morso e Bellacera. figlia di Gaspare, Principe di Poggioreale e di Laura Bellacera e Di Napoli Regalmici (Dotali in Notar Girolamo Gasba di Palermo, Dicembre 1660). Fu deputato del Regno, morì a 28 Maggio 1707, ed è sepolto a Palermo nella Chiesa di S. Giuseppe. Si legge la reinvestitura del feudo suddetto, a 16 Settembre 1666, e ciò per la morte di Filippo IV e l'avvento al irono di Carlo II (R. Cancell., V Indiz. f. 94).</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Barone di Mazzarrone</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">19. — Salvatore Requisenz Gravina, Conte di Bascemi, s’investì di Mazzarrone, a 15 Dicembre 1656, eome erede Universale di Eleonora, sua madre (R. Cancell., X Indizione, foglio 78). Fu reinvestito, a 16 Settembre 1666, per il passaggio della Corona (R. Cancelleria,V Indizione, foglio 94). Sposò Vincenza Morso Bellacera di Gaspare, Principe di Poggioreale e di Laura Bellacera Di Napoli , sorella di Pietro 1° marchese di Recalmici (Dotali in Not. Giacomo Gasba di Palermo 19 Dicembre 1660). Fu questi Deputato del Regno; morì a 28 Maggio 1707, la salma riposa a San Giuseppe in Palermo.</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Signore di La Franca</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">18. — Salvatore Requisenz e Gravina s’investì del feudo La Franca, sito a Mineo a 15 dicembre 1656, per la morte di Eleonora, sua madre, come primogenito ed erede universale per testamento celebrato agli atti di Notar Domenico Prestara da Siracusa, il J3 agosto 1656 (Camera Reginale, volume 23, foglio 111 retro). Reinvestito a 16 settembre 1666 per il passaggio della Corona da Filippo IV a Carlo II (Camera Reginale, Busta 349, Processo n. 286). Fu Principe di Pantelleria : sposò Vincenza Morso Bellaccia di Gaspare, Principe di Poggioreale. Dotali in Notar Girolamo Garba di Palermo, il 19 dicembre 1660. Fu Deputato del Regno. Morto in Palermo a 29 maggio 1707. Fu sepoltonella Chiesa di S. Giuseppe dei PP. Teatini, come risulta da fede rilasciata dal Parroco di S. Giacomo La Marina.</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p style="text-align: justify;" dir="ltr"> </p> <p style="text-align: justify;" dir="ltr">Salvatore Francesco Requisenz, era stato di già donatario del padre Antonio della Contea di Buscemi della quale si era investito a 30 ottobre 1655. Con altra donazione il padre lo gratificò di altri beni fra cui quelli segnati di sopra al n. 6 meno della Castellania di Marsala. Egli s’investì a 17 dicembre 166L (Regia Cancelleria, XV Indizione, foglio 105); e ciò in base a dotali stipulati da Not. Girolamo Gaspa di Palermo li 19 dicembre 1661. Reinvestito a 16 settembre 1666 per il passaggio della Corona (Regia Cancelleria, V Indizione, foglio 93). Indichiamo tutti i beni per cui processe Tatto: Contea di Buscemi, feudo di Barchino, Principato, Terra, Castello ed Isola di Pantelleria, Secrezia di Marsala, onze 130 annuali sopra l’introito del porto di detta città, onze 120 annuali sopra l’introito della Dogana di Palermo, onze 7 sopra un luogo della Judaica della città di Palermo.</p> <p style="text-align: justify;" dir="ltr"> </p> <p style="text-align: justify;" dir="ltr">Salvatore Francesco, 3° principe di Pantelleria e 4°conte di Buscemi con investitura del Maggio 1688.</p> <p class="western" align="justify"> Sposò, nel 1660, Vincenza Morso Bellacera figlia di Pietro, Principe di Poggioreale.
Al raggiungimento della maggiore età venne investito anche del feudo di Solarino.
Abitò quasi stabilmente a Palermo rivestendo la carica di deputato del Regno.
Morì in Palermo il 29 Maggio del1707, accolto nel sepolcro della Chiesa di S. Giuseppe dei PP. Teatini, avendo pochi giorni prima, con atto redatto dal notaio palermitano Leonardo Di Maggio, designato erede universale dei suoi possedimenti il figlio Antonio.</p> <p class="western" align="justify">Donna Vincenza Morso fu la vittima eccellente, assieme agli altri buscemesi per un numero complessivo stimato in 900, del terremoto del 1693 e la tradizione popolare vuole che non sfuggì
al crollo del castello in quanto la sua veste si impigliò poco avanti il portone d’uscita. Probabilmente, le sue spoglie riposano in una Chiesa di Buscemi anche se non esiste alcun riscontro di singola sepoltura con la conseguenza che non si può escludere la tumulazione in una fossa comune che ne ha accolto i resti, seguendo la sorte di tutti gli altri cittadini vittime del sisma.
Un insigne studioso del castello di Buscemi ( Distefano) ha sollevato qualche dubbio sulla fruibilità del maniero al momento del citato terremoto avanzando l’ipotesi che lo stesso fosse “ andato in rovina prima”.</p> <p class="western" align="justify">E l’eventuale data della supposta “ rovina ”non può essere che quella del 13 giugno del 1542, momento in cui un altro precedente violento terremoto interessò anche la zona iblea causando numerosi crolli oltre che vittime ma ciò sarebbe in contrasto con le notizie fornite da un rogito notarile del 5 agosto 1610 che attesta invece, a quella data, l’integrità del castello atteso che “ Don Antonio de Requesenz, conte di Buscemi, ad istanza di Pietro Costantino, capo mastro fabbricatore diBuscemi e dei mastri Vincenzo ed Antonio Costantino, suoi fratelli, dichiara che sono stati completati tutti i lavori di costruzione nei diversi luoghi del castello……”
Inoltre, per aderire alla citata ipotesi di anticipato abbandono, bisognerebbe in primo luogo individuare la nuova residenza delle Signorie anteriore a quella del Palazzo Requesens, atteso che questo venne edificato dentro la cinta urbana immediatamente dopo il sismadel 1693.
Si hanno altresì notizie di un’altra componente della famiglia Requesens che venne coinvolta nel citato terremoto e, precisamente, “ suor Giovanna Maria de’ Requesenz, figlia dei principi di Pantelleria” che trovò la morte sotto le macerie del monastero di Monte Vergine a Sortino.
Si riscontra negli atti dell’archivio parrocchiale di Buscemi il precedente decesso, per morte naturale avvenuto nel novembre dell’anno 1666, del figliolo Gaspare, alla età di soli 10 mesi, sepolto nella Chiesa di S. Antonio da Padova in Buscemi.</p> <p class="western" align="justify">Tra i figli di Don Salvatore Francesco possiamo ricordare un Don Carlo Requesens e Morso il quale, fino a quel momento alla corte del Vicerè Carlo Antonio Spinola, marchese de “los Balbases” ottenne dallo stesso, quando stavano per concludersi le trattative per la cessione della Sicilia a Vittorio Amedeo, Duca di Savoia ( trattato di Utrecht ), il permesso di recarsi a Torino nel 1713 per avere il privilegio di essere il primo siciliano a porgere il saluto al nuovo sovrano.
Entusiastico fu il giudizio che il nostro diede del Re piemontese e della sua corte :” fortunato Regno di Sicilia d’havere un Prencipe sì glorioso, sì giusto ed amante della giustizia….Questa Corte mi è parsa famosa e vi sono bellezze straordinarie…..”.</p> <p class="western" align="justify">Nel 1714 fu luogotenente nella appena costituita compagnia della guardie del corpo, nel 1721 poi venne scelto come gentiluomo di camera del Re ed altresì promosso generale di battaglia.
Venne nominato Governatore di Chieri ( in provincia di Torino) ove restò fino al 1732 quando, dopo aver raggiunto il grado di tenente maresciallo, divenne Governatore di Saluzzo ( in provincia di Cuneo) e tale rimase fino al 1736. </p> <p class="western" align="justify">Fece pure parte dell’Ordine dei Cavalieri di Malta con il grado di Commendatore.
Altro riscontro attiene ad una iniziativa assunta dal conte Don Salvatore Francesco, nell’anno 1688 per ” la fondazione di un convento dei Padri Minori Osservanti, intitolato a S. Maria di Gesù, con annessa chiesa avendo lo stesso acquistato a Buscemi un terreno in contrada - casi novi , incaricando del progetto il Padre Provinciale dei Francescani, con nomina dei giurati e del Sindaco Apostolico nella persona di Vincenzo Mallo”.
Nessuna traccia però si rileva, oggi, della relativa presenza di quelle costruzioni con la conseguenza che si presume che il terremoto del 1693 abbia distrutto sia il costruendo convento che l’annessa chiesa in costruzione.</p> <p class="western" align="justify">E questa nuova chiesa non si aggiunse quindi a quelle già esistenti in Buscemi, prima del citato terremoto, e di cui si dirà in seguito. </p>
Salvatore Francesco de Requesens, III. principe di Pantelleria's Timeline
1640 |
1640
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1661 |
1661
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1670 |
1670
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1707 |
May 29, 1707
Age 67
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Palermo, Palermo, Sicily, Italy
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