Salvatore Francesco de Requesens, III. principe di Pantelleria

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Salvatore Francesco de Requesens, III Principe di Pantelleria

Also Known As: "IV Conte di Buscemi"
Birthdate:
Death: May 29, 1707 (62-71)
Palermo, Palermo, Sicily, Italy
Immediate Family:

Son of Principe Antonio de Requesens, II. di Pantelleria and Eleonora Gravina
Husband of Vincenza Morso Bellacera
Father of Antonio de Requesens, IV. principe di Pantelleria and Carlo Requisens
Brother of Giovanna de Requesens; Caterina Requesens; Costanza Requesens e Gravina and Diego Requisens

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Last Updated:

About Salvatore Francesco de Requesens, III. principe di Pantelleria

GEDCOM Note

<p style="text-align: justify;" dir="ltr">Principe di Pantelleria</p> <p style="text-align: justify;" dir="ltr">3. — Salvatore Francesco Requesenz Gravina, Conte di Buscemi, s'investì della terra, Castello ed isola di Pantelleria , senza titolo di Principe, a 17 Dicembre 1661, come donatario di Antonio, suo padre (R. Cancell., XV Indz., foglio 105). Si reinvestì, a 16 Settembre 1666, per il passaggio della Corona (R. Cancell., V Indiz., foglio 93). </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">S'investì del titolo di Principe di Pantelleria, a 11 Maggio 1688, per la morte di Antonio, suo padre (R. Cancell., XI Indiz., foglio 205). </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Sposò Vincenza Morso e Bellacera di Gaspare, P.pe di Poggioreale e di Lanza Bellacera di Napoli (dotali in Not. Girolamo Gasba di Palermo, il 19 Dicembre 1660). Fu Deputato del Regno dal 26 Giugno 1690 a 26 Maggio 1698. Morì in Palermo, 28 Maggio 1707 ed è sepolto nella Chiesa di San Giuseppe dei Teatini. </p> <p style="text-align: justify;" dir="ltr"> </p> <p style="text-align: justify;" dir="ltr"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Barone della Ferla </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">23. — Don Salvatore Francesco Requisenz, Conte di Buscemi, figlio primogenito di Antonio, P.pe di Pantelleria, s'investì dello stato e Terra della Ferla a 10 agosto 1668, per averli acquistati con verbo Regio dal Giudice Delegato da Sua Ecc.za il Viceré da potere di Lucrezia Giallombardo, agli atti di Not. Giuseppe Martino Moscata di Palermo l'11 agosto 1667 (R. Cancell., VI Indiz., f. 19). </p> <p style="text-align: justify;" dir="ltr">Conte di Buscemi</p> <p style="text-align: justify;" dir="ltr">5. — Salvatore Francesco Requisenz Gravina s'investì della Contea di Buscemi a 17 Dicembre 1661 come donatario di essa Contea per donazione fattagli d'Antonio, suo padre. Reinvestito a 16 Settembre 1666 per il passaggio della Corona (R. Cancell., V Indizione foglio 93). Sposò Vincenza Morso e Bellacera di Pietro P.pe di Poggioreale. Questa dama s'investì dello stato e Terra di Buscemi e della Secrezia della città di Marsala a 11 Settembre 1690 come dichiarataria di Antonino Platamone B.ne d' Imposa che l'avea acquistato all'asta pubblica da potere di Antonio Requisenz e Gaetani di cui è parola al n. 4. </p> <p style="text-align: justify;" dir="ltr"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Barone di Mazzarronello</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">21. — Salvatore Requesenz Gravina, C.te di Buscemi, s'investì di Mazzarrone, a 15 dicembre 1656, come erede universale di Eleonora suddetta, sua madre, per testamento rogato da Not. Domenico Prestarà da Siracusa, il 13 agosto 1656 (R. Cancell., X Indiz., f. 78). Si reinvestì, a 16 settembre 1666, per il passaggio della Corona (R. Cancell., V Indiz., f. 94).  </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Signore di metà di Staffenda</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">21. — Salvatore Francesco Requesenz e Gravina s'investì di Stafenda ed altri feudi, a 15 Dicembre 1656, come erede universali di Eleonora, sua madre (R. Cancell., X Indiz., f. 78). Fu Conte; di Buscemi e poi Principe di Pantelleria: sposò Vincenza Morso e Bellacera. figlia di Gaspare, Principe di Poggioreale e di Laura Bellacera e Di Napoli Regalmici (Dotali in Notar Girolamo Gasba di Palermo, Dicembre 1660). Fu deputato del Regno, morì a 28 Maggio 1707, ed è sepolto a Palermo nella Chiesa di S. Giuseppe. Si legge la reinvestitura del feudo suddetto, a 16 Settembre 1666, e ciò per la morte di Filippo IV e l'avvento al irono di Carlo II (R. Cancell., V Indiz. f. 94).</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Barone di Mazzarrone</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">19. — Salvatore Requisenz Gravina, Conte di Bascemi, s’investì di Mazzarrone, a 15 Dicembre 1656, eome erede Universale di Eleonora, sua madre (R. Cancell., X Indizione, foglio 78). Fu reinvestito, a 16 Settembre 1666, per il passaggio della Corona (R. Cancelleria,V Indizione, foglio 94). Sposò Vincenza Morso Bellacera di Gaspare, Principe di Poggioreale e di Laura Bellacera Di Napoli , sorella di Pietro 1° marchese di Recalmici (Dotali in Not. Giacomo Gasba di Palermo 19 Dicembre 1660). Fu questi Deputato del Regno; morì a 28 Maggio 1707, la salma riposa a San Giuseppe in Palermo.</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Signore di La Franca</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">18. — Salvatore Requisenz e Gravina s’investì del feudo La Franca, sito a Mineo a 15 dicembre 1656, per la morte di Eleonora, sua madre, come primogenito ed erede universale per testamento celebrato agli atti di Notar Domenico Prestara da Siracusa, il J3 agosto 1656 (Camera Reginale, volume 23, foglio 111 retro). Reinvestito a 16 settembre 1666 per il passaggio della Corona da Filippo IV a Carlo II (Camera Reginale, Busta 349, Processo n. 286). Fu Principe di Pantelleria : sposò Vincenza Morso Bellaccia di Gaspare, Principe di Poggioreale. Dotali in Notar Girolamo Garba di Palermo, il 19 dicembre 1660. Fu Deputato del Regno. Morto in Palermo a 29 maggio 1707. Fu sepoltonella Chiesa di S. Giuseppe dei PP. Teatini, come risulta da fede rilasciata dal Parroco di S. Giacomo La Marina.</p> <p class="western" style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p style="text-align: justify;" dir="ltr"> </p> <p style="text-align: justify;" dir="ltr">Salvatore  Francesco  Requisenz,  era  stato  di  già  donatario del  padre  Antonio  della  Contea  di  Buscemi  della  quale  si  era  inve­stito  a  30  ottobre  1655.  Con  altra  donazione  il  padre  lo  gratificò  di altri beni fra cui quelli segnati di sopra al n. 6 meno della Castellania  di  Marsala.  Egli  s’investì  a  17  dicembre  166L  (Regia  Cancelle­ria,  XV  Indizione,  foglio  105);  e  ciò  in  base  a  dotali  stipulati  da Not.  Girolamo  Gaspa  di  Palermo  li  19  dicembre  1661.  Reinvestito a  16  settembre  1666  per  il  passaggio  della  Corona  (Regia  Cancelle­ria,  V  Indizione,  foglio  93).  Indichiamo  tutti  i  beni  per  cui  processe Tatto:  Contea  di  Buscemi,  feudo  di  Barchino,  Principato,  Terra,  Ca­stello  ed  Isola  di  Pantelleria,  Secrezia  di  Marsala,  onze  130  annuali sopra  l’introito  del  porto  di  detta  città,  onze  120  annuali  sopra  l’in­troito  della  Dogana  di  Palermo,  onze  7  sopra  un  luogo  della  Judaica della città di Palermo.</p> <p style="text-align: justify;" dir="ltr"> </p> <p style="text-align: justify;" dir="ltr">Salvatore Francesco, 3° principe di Pantelleria e 4°conte di Buscemi  con investitura del Maggio 1688.</p> <p class="western" align="justify"> Sposò, nel 1660, Vincenza Morso Bellacera figlia di Pietro, Principe di Poggioreale.
 Al  raggiungimento della maggiore età venne investito anche del feudo di Solarino.
 Abitò quasi stabilmente a Palermo rivestendo la carica di deputato del Regno.
 Morì in Palermo  il 29 Maggio del1707, accolto nel sepolcro della Chiesa di S. Giuseppe dei PP. Teatini,  avendo pochi giorni prima, con atto redatto dal notaio palermitano Leonardo Di Maggio, designato erede universale dei suoi possedimenti il figlio Antonio.</p> <p class="western" align="justify">Donna  Vincenza  Morso  fu  la  vittima  eccellente,  assieme  agli  altri  buscemesi  per  un  numero complessivo stimato in 900, del terremoto del 1693 e la tradizione popolare vuole che non sfuggì
al crollo del castello in quanto la sua veste si  impigliò  poco avanti il  portone d’uscita. Probabilmente,  le  sue  spoglie  riposano  in  una  Chiesa  di  Buscemi  anche  se  non    esiste  alcun riscontro di singola sepoltura con la conseguenza che non si può escludere la tumulazione in una fossa comune che ne ha accolto i resti, seguendo la sorte di tutti gli altri cittadini vittime del sisma.
Un insigne  studioso del castello di Buscemi ( Distefano) ha sollevato qualche dubbio sulla fruibilità del maniero al momento del citato terremoto avanzando l’ipotesi che lo stesso fosse “ andato in rovina prima”.</p> <p class="western" align="justify">E l’eventuale data della supposta “ rovina ”non può essere che quella del 13 giugno del 1542, momento in cui un altro precedente violento terremoto interessò anche la zona iblea causando numerosi crolli oltre che vittime ma ciò sarebbe in contrasto con le notizie fornite da un rogito notarile del 5 agosto 1610 che attesta invece, a quella data, l’integrità  del castello atteso  che “ Don Antonio de Requesenz, conte di Buscemi, ad  istanza di Pietro Costantino, capo mastro fabbricatore diBuscemi e dei mastri Vincenzo ed Antonio Costantino, suoi fratelli, dichiara che sono stati completati tutti i  lavori di costruzione nei diversi luoghi del castello……”        
Inoltre,  per  aderire  alla  citata  ipotesi  di  anticipato  abbandono,  bisognerebbe  in  primo  luogo individuare  la nuova residenza delle Signorie anteriore a quella del  Palazzo Requesens, atteso che questo venne edificato dentro la cinta urbana immediatamente dopo il sismadel 1693.
Si hanno altresì notizie di un’altra componente della famiglia Requesens che venne coinvolta nel citato  terremoto  e,  precisamente,  “  suor  Giovanna  Maria  de’  Requesenz,  figlia  dei  principi  di Pantelleria”  che trovò la morte sotto le macerie del monastero di Monte Vergine a Sortino.
Si  riscontra  negli  atti  dell’archivio  parrocchiale  di  Buscemi  il  precedente  decesso,  per  morte naturale  avvenuto  nel  novembre  dell’anno  1666,  del  figliolo  Gaspare,  alla  età  di  soli  10  mesi, sepolto nella Chiesa di S. Antonio da Padova in Buscemi.</p> <p class="western" align="justify">Tra  i  figli  di  Don  Salvatore  Francesco  possiamo  ricordare  un  Don  Carlo  Requesens  e  Morso  il quale,  fino  a quel  momento  alla  corte  del  Vicerè  Carlo  Antonio  Spinola,  marchese  de  “los Balbases” ottenne dallo stesso,  quando stavano per concludersi le trattative per la cessione della Sicilia a Vittorio Amedeo, Duca di Savoia ( trattato di Utrecht ), il permesso di recarsi a Torino nel 1713  per avere il privilegio di essere il primo siciliano a porgere il saluto al nuovo sovrano.
Entusiastico  fu  il  giudizio  che  il  nostro  diede  del  Re  piemontese  e  della  sua  corte  :”  fortunato Regno  di  Sicilia  d’havere  un  Prencipe  sì  glorioso,  sì  giusto  ed  amante  della  giustizia….Questa Corte mi è parsa famosa e vi sono bellezze straordinarie…..”.</p> <p class="western" align="justify">Nel 1714 fu luogotenente nella appena costituita compagnia della guardie del corpo, nel 1721 poi venne scelto come gentiluomo di camera del Re ed altresì promosso generale di battaglia.
Venne nominato Governatore di Chieri ( in provincia di Torino) ove restò fino al 1732 quando, dopo aver raggiunto il grado di tenente maresciallo, divenne Governatore di Saluzzo ( in provincia di Cuneo) e tale rimase fino al 1736. </p> <p class="western" align="justify">Fece pure parte dell’Ordine dei Cavalieri di Malta con il grado di Commendatore.  
Altro  riscontro  attiene  ad  una iniziativa    assunta  dal  conte  Don  Salvatore  Francesco,  nell’anno 1688  per  ”  la  fondazione  di  un  convento  dei  Padri  Minori  Osservanti,  intitolato  a  S.  Maria  di Gesù, con annessa chiesa avendo lo stesso acquistato a Buscemi un terreno in contrada -  casi  novi  ,  incaricando  del  progetto  il  Padre  Provinciale  dei  Francescani,  con  nomina  dei giurati e del Sindaco Apostolico nella persona di Vincenzo Mallo”.
Nessuna  traccia  però  si  rileva,  oggi,  della  relativa  presenza  di quelle  costruzioni    con  la conseguenza che si presume che il terremoto del 1693 abbia distrutto sia  il costruendo convento che l’annessa chiesa in costruzione.</p> <p class="western" align="justify">E questa nuova chiesa non si aggiunse quindi a quelle già esistenti in Buscemi, prima del citato terremoto, e di cui si dirà in seguito. </p>

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