- Carlo (Giuseppe Antonio) Cattaneo Seguendo le orme di altri celebri esuli del Risorgimento italiano, nel novembre del 1848 giunge a Lugano Carlo Cattaneo, uno dei principali protagonisti delle Cinque Giornate di Milano e "forse una delle figure più belle del suo tempo", come disse di lui Indro Montanelli. ... cont.
Carlo (Giuseppe Antonio) Cattaneo , principally known for the active role he played as leader of the War Council during the revolutionary “Five Days” of Milan in 1848, which he related in his highly personal account Dell’insurrezione di Milano nel 1848 (1848; Of the insurrection in Milan in 1848), has recently been rediscovered as one of the most original thinkers of his day and a precursor of positivist philosophy in Italy.
He was one of the most dynamic figures in the cultural life of Lombardy, and Milan in particular, during the period of the Risorgimento.
His first articles were published in the Annali di Statistica (Statistical annals) and the Bollettino di Notizie Statistiche (Bulletin of statistical notices), two journals founded by the philosopher and jurist Giandomenico Romagnosi, who taught Cattaneo, and whose influence was considerable in shaping Lombard culture at the turn of the 18th and 19th centuries.
Already in these early works, which explore topics in the field of social sciences, it is possible to detect the influence on Cattaneo of Milanese Enlightenment thinking, which, in the previous century, had permeated the social and administrative fabric of the Lombard-Venetian kingdom. ... cont.
- Carlo Cattaneo Wikipedia
- Carlo Cattaneo - Thesis "The Religiosity of a Reluctant Revolutionary", by Carolyn Bennett Ugolini
- Carlo Cattaneo, was born in Milan in 1801 and died at Castagnola, near Lugano, Switzerland, in 1869. A student of the philosopher Gian Domenico Romagnosi, he graduated from the University of Pavia in 1824 and taught secondary school in Milan.
During his brief but intense experience as a revolutionary leader, Cattaneo developed a deep distrust of the Piedmontese monarchy and its supporters. His political ideas remained influential among progressive intellectuals of the post- Risorgimento and among the critics of monarchy and of moderate liberal political hegemony in the twentieth century'.
In the early 1830s, Cattaneo also became a regular contributor to Romagnosi's journal Annali universali di statistica, writing mostly on agriculture, commerce, and finance.
In 1839, he founded his own journal, Il Politecnico, which became a milestone of Lombard progressive culture. The journal and the publication of Notizie naturali e civili sulla Lombardia established Cattaneo's reputation as an expert whose advice the Habsburg government often sought before 1848.
A leading proponent of free trade and critic of protectionism, Cattaneo was among several Lombard intellectuals of his generation to become convinced that the policies of the Habsburg government were detrimental to the economic progress of the region and, hence, also to its social and political progress. Gradually he was drawn into a circle of Milanese leaders who pressed for changes in official policy.
Although he did not take part in conspiracies, Cattaneo lost confidence in the possibility of major reforms under the Habsburgs, and during the Five Days of Milan (March 18-22, 1848) he headed the revolutionary war council. His republican and democratic preferences brought him into conflict with members of the Milanese upper class who had asked for military assistance from King Charles Albert of Savoy.
During his brief but intense experience as a revolutionary leader, Cattaneo developed a deep distrust of the Piedmontese monarchy and its supporters. He stuck to these political views throughout the period of struggle for the unification of Italy that followed the revolution of 1848. Cattaneo also clashed with Giuseppe Mazzini because he perceived the Mazzinian brand of republicanism as incompatible with Italy's diverse political and cultural traditions.
In August 1849, when Milan was again occupied by Austrian troops, Cattaneo and his wife fled to the shores of Lake Lugano. There he resumed his old profession as a secondary school teacher and also formed a partnership with another exile, the publisher Alessandro Repetti, to publish a documentary series on the events of 1848, I documenti della guerra santa, and the Archivio triennale delle cose d'Italia, which remain important sources for the history of the revolution of 1848.
While remaining active in the movement for Italian independence, Cattaneo in the 1850s resumed his scholarly pursuits and wrote historical and philosophical essays in which he argued for a federation of democratic republics in Italy.
In 1860 he was elected to the first Italian parliament but chose not to take his seat or return to Italy. Even so, his political ideas remained influential among progressive intellectuals of the post- Risorgimento and among the critics of monarchy and of moderate liberal political hegemony in the twentieth century. Clara M. Lovett
Carlo Cattaneo
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Carlo Cattaneo (Milano, 15 giugno 1801 – Castagnola, oggi Lugano, 6 febbraio 1869) è stato un patriota, filosofo, politico federalista e scrittore italiano[1].
1 Biografia 1.1 Origini e formazione intellettuale 2 Pensiero politico federalista 3 Opere 4 Note 5 Bibliografia 6 Collegamenti esterni 7 Voci correlate 8 Altri progetti 9 Collegamenti esterni
Biografia:
Origini e formazione intellettuale: Nato a Milano[2], figlio di Melchiorre, un orefice, e di Maria Antonia Sangiorgio, il piccolo Carlo trascorse gran parte della sua infanzia dividendosi tra la vita cittadina milanese e lunghi e frequenti soggiorni a Casorate, dove era spesso ospite di parenti paterni. Fu proprio durante questi soggiorni che, approfittando della biblioteca del prozio Giacomo Antonio, un sacerdote di campagna, Cattaneo si appassionò alla lettura, soprattutto dei classici. Il suo amore per le lettere classiche lo indusse a intraprendere gli studi nei seminari di Lecco prima e Monza poi, che avrebbero dovuto portarlo alla carriera ecclesiastica, ma già all'età di diciassette anni, abbandonò il seminario per continuare la sua formazione presso il Sant'Alessandro di Milano e in seguito al liceo di Porta Nuova dove si diplomò nel 1820. La sua formazione culturale e intellettuale fu plasmata, durante gli studi superiori, da maestri quali Giambattista De Cristoforis e Giovanni Gherardini, i quali gli aprirono le porte del mondo intellettuale milanese. Grazie a queste nuove opportunità aperteglisi, oltre alla passione per gli studi classici, Cattaneo iniziò a nutrire interessi di carattere scientifico e storico. Sempre in questo periodo furono fondamentali per la sua formazione intellettuale le letture presso la Biblioteca di Brera, e il contatto con il cugino paterno Gaetano Cattaneo il quale, oltre ad essere direttore del Gabinetto numismatico, era anche un importante esponente del mondo intellettuale milanese di inizio secolo.
Di non secondaria importanza per il percorso formativo degli interessi di Cattaneo, furono la frequentazione assidua della Biblioteca Ambrosiana, grazie alla sua parentela materna con il prefetto Pietro Cighera, e della biblioteca personale dello zio paterno Antonio Cattaneo, farmacista e studioso di chimica.
Nel dicembre del 1820, la Congregazione Municipale di Milano lo assunse come insegnante di grammatica latina e poi di scienze umane nel ginnasio comunale di Santa Marta dove restò per ben quindici anni. In questo stesso periodo iniziò ad approfondire le sue frequentazioni con gli intellettuali milanesi, entrando a far parte della cerchia di Vincenzo Monti e di sua figlia Costanza, di questi stessi anni sono le sue amicizie con Stefano Franscini e Giuseppe Montani.
Dopo aver iniziato a frequentare le lezioni di diritto tenute da Gian Domenico Romagnosi nella scuola privata, ne divenne presto amico ed allievo. Nel 1824 si laureò in Giurisprudenza presso l'Università di Pavia con il massimo dei voti.
Risale al 1822 la sua prima pubblicazione data alla stampa e apparsa sulla Antologia, si tratta di una recensione all'Assunto primo della scienza del diritto naturale di Romagnosi. Tra il 1823 e il 1824 si assenta numerose volte dal suo posto di insegnante per motivi di malattia, probabilmente per dei forti reumatismi. Tra il 1824 ed il 1826 diede alla pubblicazione le sue traduzioni dal tedesco di opere divulgative di carattere storico e geografico, frutto di una commissione governativa. In questo periodo collaborò con il suo amico Stefano Franscini per la traduzione della Storia della Svizzera pel popolo svizzero di Heinrich Zschokke, ma che venne pubblicata solo nel 1829.
Nel 1825 muore il padre e suo fratello maggiore Filippo, il primogenito, gli succede nel negozio di oreficeria. In questo stesso anno Cattaneo conosce Anna Woodcock, una giovane anglosassone con la quale inizierà ad allacciare una relazione sempre più profonda.
Nel 1848 a Milano Cattaneo ottenne alcune concessioni dal vicegovernatore austriaco, subito annullate dal generale austriaco Josef Radetzky.
Cattaneo e i suoi insorsero, iniziando le cinque giornate di Milano. Ma dopo di esse, Cattaneo rifiutò l'intervento piemontese, perché lo considerava meno sviluppato della Lombardia e distante dall'essere democratico.
Dopo una serie di moti popolari, il 9 febbraio 1849 viene proclamata la Repubblica Romana, guidata da un triumvirato costituito da Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi e Carlo Armellini.
In seguito ai moti del 1848-1849 il Cattaneo riparò in Svizzera e tenne dimora a Castagnola, presso Lugano. Qui ebbe modo di stringere maggiormente la sua amicizia con Stefano Franscini, potente politico ticinese, e a partecipare alla vita politica del Cantone e della città. Qui fu uno dei fondatori del Liceo di Lugano che volle fortemente per creare un'istruzione laica libera dal giogo della Chiesa, al fine di formare quella classe borghese liberale e laica che erano alla base dello sviluppo economico del resto della Svizzera.
Morì sempre a Lugano, e pur essendo più volte eletto in Italia come deputato del Parlamento dell'Italia unificata, rifiutò sempre di andarci per non giurare fedeltà ai Savoia. Il suo corpo giace nel Famedio del Cimitero Monumentale di Milano accanto a illustri concittadini come Alessandro Manzoni e Carlo Forlanini.
Fu amico di Luciano Manara.
Pensiero politico federalista [modifica]Cattaneo viene ricordato per le sue idee federaliste improntate su un forte liberalismo e laicismo. All'alba dell'Unificazione italiana, Cattaneo era fautore di un sistema politico basato su una confederazione di stati italiani sullo stile della Svizzera. Egli, infatti, avendo stretto amicizia di vecchia data con politici ticinesi come Stefano Franscini, aveva ammirato nei suoi viaggi l'organizzazione e lo sviluppo economico della Svizzera interna che imputava proprio a questa forma di governo.
Cattaneo è più pragmatico di Giuseppe Mazzini, è un figlio dell'illuminismo, in lui è forte la fede nella ragione che si mette al servizio di una vasta opera di rinnovamento della società. Pur essendogli state dedicate numerose logge massoniche ed un monumento realizzato a Milano dal massone Ettore Ferrari[3], una sua lettera a Gian Luigi Bozzoni del 7 agosto 1867, consente di escludere la sua appartenenza alla massoneria, per sua esplicita dichiarazione.
Per Cattaneo scienza e giustizia devono guidare il progresso della società, tramite esse l'uomo ha compreso l'assoluto valore della libertà di pensiero; il progresso umano non deve essere individuale ma collettivo, attraverso un continuo confronto con gli altri.
La partecipazione alla vita della società è un fattore fondamentale nella formazione dell'individuo: il progresso può avvenire solo attraverso il confronto collettivo. Il progresso non deve avvenire per forza, se avviene, avverrà compatibilmente con i tempi: sono gli uomini che scandiscono le tappe del progresso.
Cattaneo nega l'idea di contratto sociale, gli uomini si sono associati per istinto: "la società è un fatto naturale, primitivo, necessario, permanente, universale..."; è sempre esistito un "federalismo delle intelligenze umane": è sorto perché è un elemento necessario delle menti individuali.
Pur riconoscendo il valore della singola intelligenza, afferma però, che più scambio e confronto ci sono, più la singola intelligenza diventa tollerante; in questo modo anche la società sarà più tollerante: i sistemi cognitivi dell'individuo devono essere sempre aperti, bisogna essere sempre pronti da analizzare nuove verità.
Così come le menti si devono federare, lo stesso devono fare gli stati europei che hanno interessi di fondo comuni; attraverso il federalismo i popoli possono gestire meglio la loro partecipazione alla cosa pubblica: "il popolo deve tenere le mani sulla propria libertà", il popolo non deve delegare la propria libertà ad un popolo lontano dalle proprie esigenze.
La libertà economica è fondamentale per Cattaneo, è la prosecuzione della libertà di fare: "la libertà è una pianta dalle molte radici" e nessuna di queste radici va tagliata sennò la pianta muore. La libertà economica necessita di uguaglianza di condizioni, le disparità ci saranno ma solo dopo che tutti avranno avuto la possibilità di confrontarsi.
Cattaneo è repubblicano e una volta eletto addirittura rinuncia ad entrare in parlamento perché rifiuta di giurare dinnanzi al Re.
Ancora oggi Cattaneo viene visto come l'iniziatore della corrente di pensiero federalista in Italia.
Opere:
Psicologia delle menti associate La città considerata come principio ideale delle istorie italiane Dell'India antica e moderna Notizie naturali e civili su la Lombardia Vita di Dante di Cesare Balbo Il Politecnico, "Repertorio mensile di studi applicati alla prosperità e coltura sociale", fondato nel 1839
Note:
- 1.^ Carlo Cattaneo sul Dizionario storico della Svizzera
- 2.^ Secondo una tesi, non comprovata e non accolta dai dizionari biografici, Cattaneo sarebbe nato a Villastanza, frazione del comune di Parabiago in provincia di Milano: «Certamente più antica è la Villa prospiciente la Chiesa, sulla piazza ed attualmente in proprietà del signor Luigi Gagliardi, cui è giunta per eredità dagli avi. Un'insistente tradizione vuole che in questa casa, abbia avuto i natali nientemeno che Carlo Cattaneo nel 1801. Ma il Cattaneo deve aver passato qui soltanto alcuni anni della sua infanzia, ospite nei mesi estivi della famiglia amica ai propri genitori.» Si veda, a tal riguardo, Don Marco Ceriani, Storia di Parabiago, vicende e sviluppi dalle origini ad oggi, Unione Tipografica di Milano, 1948, p. 285.
- 3.^ Il monumento milanese che lo raffigura, recita « Febbraio 17 1907 A Carlo Cattaneo 17 V 1947 La massoneria italiana »
- 4.^ Mola, Aldo A., Storia della Massoneria italiana dalle origini ai nostri giorni, Milano, Bompiani, 1992, pag. 122 n.
- 5.^ Fonte: http://www.manfredipomar.com/?p=474
Bibliografia:
- Giuseppe Armani, Carlo Cattaneo una biografia. Il padre del Federalismo italiano, Garzanti, Milano 1997. ISBN 881173861X N.
- Bobbio, Una filosofia militante: studi su Carlo Cattaneo, Einaudi, Torino 1971. *Antonio Carrannante, Carlo Cattaneo e Carlo Tenca di fronte alle teorie linguistiche del Manzoni, in «Giornale storico della letteratura italiana», 1977, fasc. 480, pp. 213-237.
- Arturo Colombo, Carlo Montaleone, Carlo Cattaneo e il Politecnico, FrancoAngeli, Milano 1993.
- M. Fubini, Gli scritti letterari di Carlo Cattaneo, in Romanticismo italiano, Laterza, Bari 1953.
- Carlo Lacaita (a cura di), L'opera e l'eredità di Carlo Cattaneo, Feltrinelli, Milano 1974.
- Umberto Puccio, Introduzione a Cattaneo, Einaudi, Torino 1977.
[Collegamenti esterni:
Voce (online) dell'Enciclopedia Treccani]
Cronologia della vita di Carlo Cattaneo a cura di Paolo Colussi
1796
novembre
Data probabile di nascita di Anna Woodcock, figlia di primo letto di lady Anna Crosbie e di John Bridges Woodcock. Dal primo matrimonio nasce anche una seconda figlia. Dal secondo marito, Christofer Hely-Hutchinson nasce almeno un figlio, Edward.
1801
15 giugno
Nasce a Milano Carlo Cattaneo, suo padre Melchiorre (n. 4 aprile 1754) era un orefice. La madre è Maria Antonia Sangiorgi, vedova Cighera. E’ il terzogenito di sei fratelli: Filippo, Angela (1799-1859), Carlo, Giacomo, Francesco, Giuseppe (1808-1850). [1] La famiglia abita in contrada dei Pennacchiari 3225, parrocchia di S. Satiro, mentre il negozio è in contrada degli Orefici al n. 3213 (vedi pianta dell'epoca). In pratica si tratta delle due facciate della stessa casa situata all’angolo tra le attuali vie Orefici e Torino. Per intercessione di uno zio sacerdote studia nei seminari di Lecco (dal 1810) e poi di Monza (dal 1815). Nei seminari incontra come insegnanti don Filippo Benelli (che sarà il suo direttore nel ginnasio di S. Marta) e don Bartolomeo Catena (poi prefetto dell’Ambrosiana). Alla fine del 1817 si iscrive al Liceo di S. Alessandro a Milano dove frequenta il corso di filosofia concludendolo nel 1820. Tra i suoi maestri Giambattista De Cristoforis (storia) e Giovanni Gherardini (grammatica). Tra i suoi parenti di rilievo figurano Pietro Cighera, parente del primo marito della madre e prefetto dell’Ambrosiana, il cugino paterno Gaetano Cattaneo (1771-1841), membro della Cameretta Portiana e famoso numismatico, e lo zio paterno Antonio Cattaneo (1786-1845), chimico e farmacista.
1818
Negli anni 1818-1821 Anna Woodcock con la madre e il patrigno vivono a Parigi. Nel 1821 ospitano Hostensia Allart [2] che diventerà grande amica di Anna. Augustin Thierry, già malato, è innamorato non corrisposto di lei.
1820
Carlo Cattaneo si iscrive alla facoltà di giurisprudenza dell’Università di Pavia ma non può frequentarla per le disagiate condizioni economiche della famiglia e perché non gli viene concesso il posto gratuito al Collegio Ghisleri.
novembre
Inizia a frequentare la scuola privata di Gian Domenico Romagnosi (ritratto), che però verrà chiusa l’anno successivo in seguito all’arresto del Romagnosi stesso per sospetta appartenenza alla Carboneria. La scuola riprenderà nel 1824.
31 dicembre
Insegna grammatica latina al Ginnasio di Santa Marta a Milano. Era stato assunto come provvisorio il 13 novembre . 1821
11 maggio
Viene arrestato a Milano e condotto a Venezia Gian Domenico Romagnosi.
12 luglio
Carlo Cattaneo testimonia a favore del Romagnosi.
26 settembre
Inizia il viaggio in Svizzera con l’amico Stefano Franscini, che in seguito sarà un importante politico ticinese. Ritorna l’11 ottobre.
1822
Carlo Cattaneo pubblica sull’”Antologia” del Vieusseux il suo primo scritto: una recensione all’Assunto primo della scienza del diritto naturale di Romagnosi. Era stato presentato dal poeta Giuseppe Montani, che aveva conosciuto probabilmente tramite il De Cristoforis. Ammira molto Vincenzo Monti. Scrive dei versi d’amore per la figlia Costanza Perticari Monti appena tornata da Roma dopo la morte (sospetta) del marito. Tullio Dandolo conosce a Parigi Anna Woodcock e le sue sorelle. Dall’estate del 1822 la famiglia di Anna torna a Londra. La madre di Anna, promotrice del Comitato di accoglienza dei profughi italiani, ospita i fratelli Ciani. Tra il 1822 e il 1824 Anna si fidanza ma poi lo sposo rompe il fidanzamento.
1823
Nel 1823 e nel 1824 Carlo Cattaneo si assenta per alcuni periodi dalla scuola per motivi di salute (reumatismi).
1824
Carlo Cattaneo riprende a frequentare la scuola privata di G.D. Romagnosi. Non è chiaro come abbia potuto dare gli esami a Pavia in questi anni senza frequentare alcuna scuola. Comunque si laurea in giurisprudenza a Pavia il 19 agosto. Insegna a S. Marta fino al 1835, ma dal 1 ottobre ottiene il diploma di “professore d’umanità” (letteratura) e passa alla scuola superiore dove continua a insegnare in condizioni proibitive, in un’aula senza riscaldamento. Oltre alle lingue antiche (greco, latino, ebraico) impara il francese, l’inglese e il tedesco. Lavora per Carlo Giuseppe Londonio, sovrintendente ai libri di testo. Fino al 1830 arrotonda lo stipendio traducendo alcuni libri scolastici dal tedesco. Progetta un piano di studi sull’influenza delle lingue barbariche sull’italiano.
metà ottobre
Anna Woodcock arriva a Milano dopo un viaggio da Londra con Bianca Milesi (ritratto). Il viaggio le viene consigliato per riprendersi dalla crisi dovuta alla rottura del fidanzamento. Decide di stabilirsi in città. Conosce Ernestina Bisi, Fulvia Jacopetti Verri e la marchesa Vittoria Visconti, madre di Cristina di Belgioioso.
1825
Intorno a quest’anno muore il padre di Carlo Cattaneo. Il primogenito Filippo prosegue l’attività orafa del padre. Anna e Carlo si conoscono e prima dell’autunno c’è già un idillio tra i due. Anna abita presso la signora Lugani (in via Bigli?).
1826
Carlo Cattaneo fa domanda per un posto di secondo bibliotecario alla Braidense, ma non viene assunto. Tiene lezioni private di diritto.
novembre
Percepisce dal Londonio 900 lire per la traduzione della III parte dei Rudimenti di storia degli Stati moderni.
1827
Hortensia Allart scrive il romanzo Gertrude. I personaggi di Hedwige e Charles somigliano ad Anna e Carlo.
1828
Carlo Cattaneo inizia la collaborazione come consulente letterario e legale degli editori Francesco Lampato e Giovanni Francesco Zini che pubblicavano le riviste "Annali Universali di Statistica" e "Annali di giurisprudenza pratica". Collabora con alcuni periodici dei Lampato: ”L’Eco”, “La Moda”, il “Cosmorama pittorico”. Nel 1829 scrive il suo primo saggio sugli “Annali” (più che altro una traduzione dall’inglese di atti parlamentari). Tra il 1828 e il 1835 scrive Se fossi ricco! Anna Woodcock incontra in gennaio Stendhal forse spinto a conoscere il personaggio del romanzo della Allart, ma Anna non gli fa alcuna confidenza e lo considera un imbecille e un indiscreto. Litiga con Cristina Belgioioso sulla Lucia dei Promessi Sposi, che Anna (forse influenzata dal Cattaneo) non apprezza.
1830
16 gennaio
Lettera di Anna alla Allart dove si lamenta per gli ostacoli frapposti dalla famiglia alla sua eredità e quindi al matrimonio . 20 febbraio
Carlo Cattaneo chiede di essere assunto come segretario della Congregazione Municipale di Milano, ma la domanda non è accolta.
1832
Anna s’informa dalla Allart se è possibile che Carlo entri nella diplomazia francese, ma la Allart la scoraggia dal fare un tentativo del genere.
1833
Carlo Cattaneo diventa collaboratore regolare degli "Annali Universali di Statistica". Inventa e redige da gennaio l’allegato “Bollettino di notizie italiane e straniere delle più importanti invenzioni e scoperte o progresso dell’industria e delle utili cognizioni”. 1835
8 giugno
Muore Giandomenico Romagnosi nella sua casa in via del Gesù n. 3 (targa commemorativa). Lo assiste Carlo Cattaneo che ne è anche l'esecutore testamentario. Viene sepolto a Carate Brianza nella villa del suo ospite e protettore Luigi Azimonti (ritratto), imprenditore interessato all'industria dello zucchero.
9 agosto
In vista del proprio matrimonio Carlo Cattaneo redige un testamento dove lascia alla moglie i suoi beni per circa 60.000 lire austriache e alcuni legati ai fratelli Francesco, Giuseppe e Angela. I beni sono amministrati da Giuseppe. La moglie abita in contrada dei Bigli n. 1242.
19 ottobre
Sposa a Trieste la nobildonna inglese Anne Pyne Woodcock. Si conoscevano probabilmente dal 1825. Per dieci anni il matrimonio era stato rinviato per l’ostilità della famiglia nobile della madre della sposa. La dote è di 45.000 lire milanesi, la controdote di 15.000 lire (doc. in Epistolario, vol. I, pp. 392 sgg.). Testimoni: Joseph Azimonti (fratello minore di Luigi) e Michael Sletter mercator. Cattaneo riceve dalla moglie 30.000 lire da amministrare, ma già nel 1936 litigano sull’impiego di questi soldi e Anna minaccia di fargli causa.
dicembre
Non riprende l’insegnamento a S. Marta per motivi di salute e perché i mezzi della moglie gli consentono una certa autonomia. Richiede alla Congregazione Municipale una modesta pensione annua di 993 lire e 33 centesimi per l’invalidità contratta a scuola. La domanda sarà accolta nel 1837.
1836
E’ amico del banchiere Giovan Battista Brambilla che lo introduce negli ambienti finanziari. Cura con Ferrari la pubblicazione delle Opere postume di Romagnosi e scrive la Prefazione al I volume. Polemica tra Cattaneo e Rosmini a proposito di Romagnosi. Giovanni Rajberti pubblica a Milano L'arte poetica esposta in dialetto milanese, una traduzione in milanese della Poetica di Orazio. Carlo Cattaneo, riferendosi a questo libro, scrive il saggio Sui Milanesi e sul loro dialetto che resterà inedito fino al 1965 . giugno
Pubblica negli “Annali Universali di Statistica” le Ricerche sul progetto di una strada di ferro da Milano a Venezia.
15 settembre
Da un memoriale della moglie sappiamo che abitano in casa Cantù, contrada di San Romano (la casa Cantù è indicata “al ponte di San Damiano 373”, oggi corso Monforte, forse n. 18).
1837
Carlo Cattaneo pubblica negli "Annali di Giurisprudenza pratica" il saggio intitolato Ricerche economiche sulle interdizioni imposte dalla legge civile agli Israeliti, scritto nel 1835 e datato 1836, esce all’inizio del 1837 per ragioni di censura.
gennaio-febbraio
Collabora con “L’Eco della Borsa” di Michele Battaglia.
25 febbraio
E' approvata la costruzione della ferrovia ferdinandea Milano-Venezia. I lavori inizieranno nel 1840 e termineranno nel 1857.
maggio
Caro Cattaneo pubblica negli “Annali Universali di Statistica” il saggio Del nesso tra la lingua valaca e l’italiano, scritto nel 1830. Faceva parte di una serie di studi iniziati già nel 1824 sull’influenza delle lingue barbariche sull’italiano.
settembre
Entra con il banchiere Brambilla in una Società per l’illuminazione a gas di Trieste e Milano.
9 settembre
E' nominato segretario della sezione lombarda della società della strada ferrata. Lascerà la società il 21 agosto 1838 per divergenze sulle capacità dell’ingegnere Giovanni Milani.
novembre
Pubblica sul “Bollettino” l’articolo Alcune ricerche sul progetto di un Monte delle sete. E’ l’intervento più organico tra quelli scritti dal Cattaneo all’interno della polemica sviluppatasi sull’argomento dal 1825 al 1839.
1838
Per divergenze editoriali cessa la collaborazione con i Lampato e progetta una sua nuova iniziativa editoriale: Il Politecnico. Partecipa ad alcune iniziative industriali e finanziarie: la Società per la ricerca e l’escavo di prodotti minerali, la Società per il miglioramento dell’illuminazione a gas (nel settembre 1837 Napoli aveva inaugurato il primo impianto), la Società per la ferrovia da Tornavento a Sesto Calende.
1839
gennaio
Carlo Cattaneo (dal chimico padre Ottavio Ferrario (1787-1867) e da Giambattista Menini, formalmente proprietari del periodico ai quali – in pratica solo al Menini - Cattaneo corrispondeva 600 lire austriache l’anno) affitta "Il Politecnico, repertorio mensile di studi applicati alla prosperità e coltura sociale" (copertina). Quasi ogni annata si apre con una Prefazione del Cattaneo. E’ stampato da Luigi Pirola (da gennaio 1839 al dicembre 1843), poi da Giuseppe Chiusi (dal gennaio 1844 al febbraio 1845). Il primo fascicolo di gennaio esce in aprile. La tiratura è di 2000 copie. Nel fasc. 4 (aprile, pp. 381-394) pubblica una recensione della Vita di Dante di Cesare Balbo. Nel fasc. 5 (maggio, pp. 559-578) pubblica una recensione a Il romanzero del Cid, a seguito di una traduzione del poema apparsa nel 1838. Nel fasc. 9 (settembre,, pp. 251-286) pubblica Su la Scienza Nuova di Vico, ripubblicato con alcune modifiche sul vol. III di Alcuni scritti. Nel fasc. 10 (ottobre, pp. 343-356) pubblica Sulla piazza del Duomo di Milano, commento al progetto di Giulio Beccaria. Nel fasc. 12 (dicembre, pp. 536-582) pubblica la recensione a Della conquista d’Inghilterra pei Normanni di Augustin Thierry.
21 febbraio
Appare, in più di 8000 copie, il manifesto che annuncia la nascita del “Politecnico”; le firme sono del prof. Giovan Battista Menini (pubblicista) e di padre Ottavio Ferrario (chimico) [3]. Entrambi provengono da una nota rivista industriale italiana, l’“Ape delle cognizioni utili” (dal 1837 al 1839, forse Menini era stato dal 1834 direttore della “Gazzetta di Milano”), e dichiarano di fondare il “Politecnico” ispirandosi alle innovazioni in favore dello sviluppo dell’industria lombarda concesse dal Re appena salito al trono, Ferdinando I. Non è forse un caso, dunque, che proprio a Vienna tali incoraggiamenti tecnologici, cui alludono i due fondatori, siano già da anni realtà operanti nell’istituzione statale “Polytechnisches Institut”, fondato nel 1815. Ma un altro esempio di influenza sulla scelta del titolo potrebbe rappresentare l’“Ecole polytechnique” parigina, conosciuta soprattutto da Ferrario per via dei suoi studi. Fatto sta che Cattaneo, dopo aver acquisito il controllo della rivista ed esserne divenuto così direttore, darà mostra di non apprezzare totalmente quella scelta: «il pubblico sembra perdonare ormai l’eccentricità del titolo, il quale fu un parto del nostro Menini», scriverà in una lettera (R. Caddeo, a cura di, Epistolario di Carlo Cattaneo, vol. I, Barbera, Firenze 1494-1956). Da una parte depreca, da buon latinista qual è, l’utilizzo di un termine grecizzante; dall’altra non apprezza l’evidente rimando all’“Ecole polytechnique”, risoltasi tutta in mera ricerca matematica, né alla sua imitazione imperiale.
1840
Negli anni ’40 Cattaneo abita nel palazzo che corrisponde oggi a via Montenapoleone 23, dov’è la targa commemorativa. [4] Il governatore Hartig incarica Cattaneo di scrivere sulla riforma carceraria. Questi studi saranno pubblicati nel vol. III di Alcuni scritti. Pubblica nel fasc. 14 (pp. 166-177) de “Il Politecnico” la recensione a Fede a Bellezza di Nicolò Tommaseo.
1841
Pubblica nel fasc. 21 (pp. 219-273) de “Il Politecnico” il saggio Di varie opere sulla Sardegna, riedito in Alcuni scritti (vol. II) col titolo Della Sardegna antica e moderna. Pubblica nel fasc. 24 (pp. 560-596) de “Il Politecnico” il saggio Sul principio istorico delle lingue europee, come recensione dell’Atlante linguistico d’Europa di B. Biondelli.
1842
Pubblica nel fasc. 28 (pp. 353-389) de “Il Politecnico” il saggio Di alcuni stati moderni, come recensione del libro di Cristoforo Negri Del vario grado d’importanza degli Stati odierni. Pubblica nel fasc. 29 (pp. 449-487) de “Il Politecnico” il saggio Il Don Carlo di Schiller e il Filippo d’Alfieri.
1843
inizio
Entra a far parte dell’Istituto Lombardo di Scienza Lettere ed Arti. Pubblica nel fasc. 33 (pp. 285-340) de “Il Politecnico” la recensione Dell’economia nazionale di Federico List.
giugno
Cattaneo assume ufficialmente la redazione del “Politecnico”, Ferrario e Menini recedono.
novembre
Pirola cessa di stampare “Il Politecnico” ed è sostituito dal Chiusi. La rivista cessa le pubblicazioni nel 1844 al 42° fascicolo . 1844
Cattaneo pubblica su “Il Politecnico” (fasc. 39, pp. 292-313) il saggio Considerazioni sul principio della filosofia che suscita molto scalpore per le sue posizioni antimetafisiche che anticipano il Positivismo.
12 settembre
Si tiene a Milano, a Brera, il VI Congresso degli scienziati italiani. Per l'occasione viene pubblicato Milano e il suo territorio, analisi della città sotto i più diversi aspetti curata da C. Cantù. Allegata al volume è la Pianta della regia città di Milano disegnata da Desiderio Manzoni. Carlo Cattaneo pubblica l’Introduzione al volume Notizie naturali e civili sulla Lombardia, un altro volume di vari autori sulla civiltà ed economia lombarde.
1845
1 gennaio
Carlo Cattaneo accetta la carica di Relatore della “Società di incoraggiamento per le arti e i mestieri”, anche perché da febbraio si interrompe la pubblicazione del "Politecnico". Lo stipendio è di 1200 lire annue. Prende il posto di Michele Battaglia, direttore dell'"Eco della Borsa", che si era dimesso per troppi impegni. Tiene il suo primo discorso annuale il 15 maggio, che sarà pubblicato con il titolo Industria e morale. Terrà altre due relazioni il 18 giugno 1846 e il 27 maggio 1947. La sede della Società è in Piazza dei Tribunali (oggi via e piazza Mercanti) dov’era il Palazzo del Podestà. Inizia a collaborare con la “Rivista Europea” passata nel gennaio 1845 da Giacinto Battaglia a Carlo Tenca. Tra il gennaio 1845 e il maggio 1846 si discute di una possibile fusione tra “Il Politecnico” e la “Rivista Europea”, ma non si arriva ad un accordo. marzo-aprile Esce sulla “Rivista Europea” l’articolo Sull’Imperio Indo-Britannico, che sarà ripubblicato su Alcuni scritti del 1947 con il titolo Dell’india antica e moderna. Altri articoli sono pubblicati in gennaio, maggio e ottobre.
1846
Carlo Cattaneo pubblica a Milano (Borroni e Scotti) Alcuni scritti del dottor Cattaneo (vol. I) dove sono raccolti saggi già pubblicati ne “Il Politecnico”. Una seconda serie di Alcuni scritti (vol. II e III) sarà pubblicata nel 1847. Deve rinunciare a molti soldi affidati al fratello Giuseppe. Rottura tra i due. Anna è molto contrariata per la condotta di Carlo.
1847
Pubblica sul “Giornale” dell’Istituto Lombardo di Scienze, Lettera ed Arti il saggio Intorno ad alcune istituzioni agrarie dell’alta Italia applicabili a sollievo dell’Irlanda.
fine
Riceve una pensione dall’Istituto lombardo. Una specie di borsa che gli viene assegnata in seguito alla morte del precedente beneficiario.
1848
9 gennaio
Il vice governatore O’Donnel lo nomina relatore di una commissione dell’Istituto Lombardo per la riforma dell’insegnamento. Il saggio Sull’ulteriore sviluppo del pubblico insegnamento in Lombardia mette in allarme la polizia per i suoi contenuti. Enrico Mylius riesce ad evitare la deportazione.
18 marzo
Nella notte tra il 17 e il 18 riceve nella sua casa di via Montenapoleone 23 Luciano Manara (ritratto), Giulio ed Enrico Dandolo, Emilio Morosini che lo sollecitano a partecipare all’insurrezione. Cattaneo scrive un programma politico repubblicano e federalista (Primo programma di un giornale libero in Milano) che si doveva stampare sul “Cisalpino” ma non verrà pubblicato. Iniziano le Cinque Giornate di Milano . 20 marzo
Carlo Cattaneo forma un Consiglio di guerra assieme ai giovani democratici Enrico Cernuschi (ritratto), Giulio Terzaghi e Giorgio Clerici. Viene proposto un armistizio che gli insorti rifiutano. Si forma un governo provvisorio e un comitato di difesa. Luigi Torelli e Scipione Bagaggia innalzano la bandiera tricolore sulla guglia maggiore del Duomo. Nella notte tra il 19 e il 20 Radetzky ritira le truppe dagli edifici del centro.
21 marzo
Alla sera il Consiglio di guerra si scioglie e la mattina seguente il conte Casati (ritratto) forma un Comitato di guerra, presieduto da Pompeo Litta, al quale partecipa il precedente Consiglio. Il Comitato viene sciolto il 31 marzo e da allora il Cattaneo opera da aperto avversario del Governo provvisorio che mirava all’unione con il Piemonte.
fine di luglio
E’ nominato commissario di guerra per Lecco, Bergamo e Brescia per organizzare la resistenza.
6 agosto
Cattaneo si rifugia con la moglie a Lugano e dopo due giorni parte per Parigi incaricato dalla Giunta d’insurrezione nazionale di promuovere l’intervento della Francia. La moglie resta a Lugano, in contrada s. Margherita, ospite del Franscini. Lascia metà della pensione di invalidità alla sorella Angela.
settembre
Carlo Cattaneo, esule a Parigi, scrive e pubblica in francese L’insurrection de Milan en 1848
.Riparte il 29 ottobre per la Svizzera.
1 novembre
Carlo Cattaneo si trasferisce nel 1849 con la moglie a Castagnola, frazione di Lugano, dove conserverà la residenza fino alla morte. Le cattive condizioni di salute della moglie non gli consentono di trasferirsi a Parigi o a Londra come aveva in un primo tempo progettato. La casa viene affittata dall’avvocato Pietro Peri, politico liberal-radicale e poeta. L’indirizzo attuale è Strada di Gandria 4.
1849
febbraio
L’insurrection de Milan en 1848 viene pubblicato rimaneggiato e tradotto in italiano a Lugano con il titolo Dell’insurrezione di Milano nel 1848 e della successiva guerra 16 marzoRifiuta l’offerta della Repubblica Romana di assumere il ministero delle finanze.1850Carlo Cattaneo pubblica in Svizzera il primo volume dell'Archivio triennale delle cose d’Italia dall’avvenimento di Pio IX all’abbandono di Venezia, raccolta documentaria sui moti del '48. E’ stampato dalla Tipografia di Capolago di Alessandro Repetti, diretta da Gino Daelli. Il volume secondo e terzo usciranno nel '51 e nel '55. I dati raccolti nella pubblicazione si fermano all’8 aprile 1848. Si allontana da Mazzini e lo sconsiglia dal tentare rivoluzioni armate
.6 gennaio
Nasce il "Crepuscolo", settimanale fondato da Carlo Tenca. Il Cattaneo vi collaborerà dal 1854 con alcuni saggi firmati C. o anonimi: Della formazione e del progresso del terzo stato (5 febbraio 1854), La politica di Tommaso Campanella (1856), L’agricoltura inglese paragonata alla nostra (13/20/27 dicembre 1857), La città considerata come principio ideale delle istorie italiane (17/31 ottobre, 12/16 dicembre 1858).
1852
20 ottobre
Carlo Cattaneo ottiene la cattedra di filosofia al Liceo cantonale di Lugano con uno stipendio di 2000 franchi all’anno. Il 17 novembre legge la Prolusione a un corso di filosofia. Sarà ristampata nel 1860 nel “Il Politecnico”.
1855
Carlo Cattaneo promuove la costruzione di un albergo di lusso a Lugano. “Manca un albergo di primo ordine in Lugano. Questa mancanza influisce sfavorevolmente sopra una della principali e più lucrose industrie della Svizzera, sopra lo sviluppo della prosperità materiale del cantone. Le guide inglesi accennano a Lugano come ad un luogo da evitarsi” scrive Cattaneo. Così, sul terreno di un monastero sconsacrato, viene costruito l’Hotel du Parc, inaugurato nell’agosto 1855, finanziato da Giacomo Ciani.
1857
maggio
Pubblica nella “Rivista contemporanea” il saggio Un invito alli amatori della filosofia.1858Cattaneo riceve la cittadinanza onoraria svizzera.
1859
5 giugno
Uscita degli austriaci da Milano da Porta Romana. Tre giorni dopo Napoleone III e Vittorio Emanuele II entrano in Milano dall'Arco del Sempione.
16 giugno
Sono reintegrati nell'Istituto Lombardo Vitaliano Borromeo e Carlo Cattaneo. Manzoni viene eletto presidente a vita. In seguito Cattaneo chiederà di riavere la pensione toltagli nel 1948, ma gli verranno opposti molti ostacoli dal governo . 11 luglio
Trattato di Villafranca. Il Veneto viene lasciato all'Austria. La Lombardia, escluse Peschiera e Mantova, viene ceduta alla Francia che la cede a sua volta al Piemonte
. 3 agosto
Carlo Cattaneo firma il contratto con Gaetano Strambio e Gino Daelli (rientrato dagli Stati Uniti dove ha fatto fortuna) per la ripresa della pubblicazione del "Politecnico" che inizierà il 1° novembre con l’importante Manifesto e durerà fino al 1864. Alla fine del 1864 la rivista è rilevata dal banchiere Andrea Ponti, creditore degli editori. Con Ernest Stamm, il nuovo direttore, Cattaneo discute di un cambiamento di struttura (una parte tecnica e una scientifico-letteraria), ma non si trova un accordo. La rivista passa poi da Stamm a Francesco Brioschi e cessa le pubblicazioni nel 1867 fondendosi con il “Giornale degli architetti”
.25 agosto
Cattaneo torna a Milano. Tiene al Reale Istituto Lombardo di Scienze e Lettere la prima lettura della Psicologia delle menti associate. Le altre letture saranno tenute il 23 agosto 1860 e il 12 novembre 1863, il 15 dicembre 1864 e il 16 agosto 1866.
1860
Carlo Cattaneo raccoglie in un volume le Memorie di economia pubblica (Libreria Francesco Sanvito, Milano), il secondo volume non verrà mai pubblicato perché l’editore non lo riteneva abbastanza remunerativo. Inizia a scrivere per “Il Politecnico” una serie di articoli: Della pena di morte nella futura legislazione italiana (fasc. 44, 1860), L’uomo nell’universo (1860), Gli antichi messicani e La circolare del ministro Farini sul riordinamento amministrativo (fasc. 50, 1860), La China antica e moderna (fasc. 56, 1861), Del pensiero come principio d’economia pubblica (fasc. 58, 1861), Del riordinamento degli studii scientifici in Italia, lettera al senatore Matteucci (fasc. 67, 1862), Tipi del genere umano (fasc. 75, 1862), Sull’importanza internazionale della ferrovia pel Gottardo (fasc. 81, 1863).
25 marzo
Elezioni politiche. Carlo Cattaneo viene eletto deputato nei collegi di Sarnico, Cremona e Milano, opta per il 5° collegio di Milano (Porta Ticinese e Porta Ludovica). Per coerenza repubblicana non partecipa ai lavori parlamentari.
21 settembre
Cattaneo arriva a Napoli per occuparsi dei progetti di nuove ferrovie nel Mezzogiorno. Si pronuncia contro l'annessione immediata per un'assemblea degli Stati. In ottobre pronuncia il discorso Ugo Foscolo e l’Italia a favore del federalismo. Il 21 ottobre è già di ritorno a Genova.
1861
Rifiuta la cattedra di filosofia che gli era stata offerta a Milano.
28 febbraio
Il consiglio di stato del Canton Ticino lo nomina membro di una commissione di esperti per la revisione della legge fiscale. Nello stesso periodo prende posizione a favore della linea del Gottardo. In numerosi scritti spiega l’importanza militare della linea del Gottardo. Essa avrebbe permesso alla Svizzera di meglio difendere la propria neutralità e all’Italia di sottrarre la ferrovia dall’intervento dei Savoia. Purtroppo, anche in questo caso, Cattaneo non vedrà la realizzazione della linea ferroviaria, essa non verrà aperta che nel 1882.
9 ottobre
I decreti Ricasoli estendono a tutta l'Italia il decreto Rattazzi del 1859 sull'ordinamento provinciale e comunale. E' la fine dell'ipotesi Minghetti di uno stato decentrato e regionale. Il Regio Decreto n. 250 assegna il titolo di "prefetto" anziché "governatore" alla più alta carica delle province italiane. La legge definitiva sarà promulgata il 20 marzo 1865.1863Inizia a collaborare con la rivista torinese “Diritto” di A. Lemmi: Sul credito fondiario e agricolo e Sui dazi urbani (1863), Sulla legge comunale e provinciale (giugno e luglio 1864).
1864
Su richiesta del Congresso degli Operai tenuto a Parma nell’autunno del 1863, scrive le “Osservazioni per la federazione delle Società Operaie” e un “Progetto di regolamento per la federazione delle Società Operaie italiane”, allegati a una lettera del 9 maggio a Gaspare Stampa.1865Pubblica su “Il Politecnico” (fasc. 16, pp. 110-128) l’articolo Il romanzo contemporaneo.
28 ottobre
Offeso da alcune calunnie di parte cattolica, si dimette dal Liceo cantonale di Lugano dopo un diverbio con Luigi Maria Pioda, presidente del Canton Ticino.
1867
febbraio
Scrive per il “Sole” tre lettere Delle irrigazioni del Friuli.
10 marzo
Elezioni politiche (10 e 17 marzo). Carlo Cattaneo è eletto deputato per Milano assieme a Sirtori, Tenca, Correnti, Piolti de Bianchi. Va in quattro occasioni a Firenze dov’era il Parlamento ad incontrare persone politicamente vicine (Jessie e Alberto Mario, Agostino Bertani, Giuseppe Ferrari, Francesco Crispi, Cristoforo Negri) ma non entra in aula per non giurare fedeltà ai Savoia. Da aprile al gennaio 1868 scrive sulla “Gazzetta di Milano” nove lettere Ai liberi elettori. Sono i suoi ultimi scritti.
1869
3 febbraio
Mazzini va a Castagnola per incontrare Cattaneo gravemente ammalato di cuore dall’inizio 1868
.5 febbraio
Nella notte tra il 5 e il 6, muore a Castagnola, vicino a Lugano, Carlo Cattaneo. Viene sepolto nel piccolo cimitero di Castagnola [5]. Tre mesi dopo verrà sepolto a Milano nel cimitero Monumentale. Il 23 marzo 1884 la salma è traslata nel Famedio.
23 o 25 ottobre
Muore a Castagnola Anna Woodcock. Le carte del Cattaneo sono acquistate da Agostino Bertani (ritratto) e affidate al Museo del Risorgimento di Milano
.1872
10 marzo
Muore a Pisa, dove si trovava sotto falso nome, Giuseppe Mazzini. Sul letto di morte porta lo scialle di Carlo Cattaneo.
1881
Inizia la pubblicazione a Firenze (Le Monnier) delle Opere edite e inedite di Carlo Cattaneo in 7 volumi, curate da Agostino Bertani. L'opera sarà terminata nel 1892
1884
Jessie e Alberto Mario pubblicano a Roma (Sommaruga) il libro Carlo Cattaneo. Cenni e reminiscenze
1888
5 maggio
Viene inaugurato il monumento di Agostino Bertani, opera di Vincenzo Vela. Il monumento, situato all'origine nell'attuale Largo Donegani, verrà in seguito spostato nella piazza Fratelli Bandiera. L'atteggiamento vuole rappresentare il Bertani che si difende in Parlamento dall'accusa di non aver dato conto di un milione ricevuto per l'indipendenza nazionale. Sul plinto è rappresentata l'unione da lui voluta di Mazzini e Cattaneo sul letto di morte di quest'ultimo.
1891
Inizia a Firenze (Barbera) la pubblicazione in 3 volumi degli Scritti politici ed epistolario di Carlo Cattaneo a cura di G. Rosa e J. White Mario. Termina nel 1901.190123 giugnoInaugurazione del monumento a Carlo Cattaneo in largo Santa Margherita. Il monumento è opera dello scultore romano Ettore Ferrari, Gran Maestro della Massoneria Italiana e autore dei monumenti a Mazzini e a Giordano Bruno a Roma. L'iniziativa è promossa dalla Massoneria senza il concorso del Comune. Il bassorilievo rappresenta il Cattaneo nell'atto di rifiutare l'armistizio proposto da Radetzky. I medaglioni indicano la Sapienza (libri), il Pensiero (aquila) e la Libertà.
1922
Gaetano Salvemini pubblica Le più belle pagine di Carlo Cattaneo (Milano, Treves) che avvia la riscoperta del pensatore milanese. L’antologia è accompagnata da un’importante biografia.
1925
Inizia a Milano (ed. Risorgimento) la pubblicazione degli Scritti completi editi e inediti di Carlo Cattaneo a cura di A. Ghisleri. Si interrompe al terzo volume.
1945
Norberto Bobbio propone una nuova lettura del pensatore politico nel volume C. Cattaneo, Stati Uniti d’Italia (Torino, Chiantore)
1948
Alessandro Levi programma la pubblicazione delle opere complete di Carlo Cattaneo promossa dal Comitato italo-svizzero per la pubblicazione delle opere di Carlo Cattaneo: Epistolario di Carlo Cattaneo a cura di R. Caddeo, 4 volumi 1949-1956, Firenze (Barbera)Scritti economici a cura di A. Bertolino, 3 volumi 1956, Firenze (Le Monnier)Scritti storici e geografici a cura di G. Salvemini e E. Sestan, 4 volumi 1957, Firenze (Le Monnier)Scritti filosofici a cura di N. Bobbio, 3 volumi 1960, Firenze (Le Monnier)Scritti politici a cura di M. Boneschi, 4 volumi 1964-65 Firenze (Le Monnier)Scritti letterari a cura di P. Treves, 2 volumi 1981, Firenze (Le Monnier).Nel 1974 sono pubblicati da L. Ambrosoli i volumi IV (Scritti dal 1848 al 1852) e V (Archivio triennale delle cose d’Italia) dell’edizione di tutte le opere che resta interrotta. La prima serie del Politecnico, prevista nella collana, è pubblicata da Einaudi nel 1989.
1972
La Casa Cattaneo, fino al 1920 abitata dal patriota e poeta lettone Janis Rainis, diventa un ristorante finché, grazie alle autorità comunali, vi si insedia il Centro di Studi Carlo Cattaneo.Nel 1972 viene acquistata dal Comune di Castagnola. Sottoposta dal 1975 al 1979 a lavori di riattazione, diverrà, nel 1980, sede dell'Archivio storico della Città di Lugano che nel frattempo si era fusa con i Comuni di Castagnola e di Brè.Due saloni all'interno dell’Archivio sono dedicati a Carlo Cattaneo e ai poeti lettoni Rainis e Aspazija
2001
Per il bicentenario della nascita, la Regione Lombardia e l'Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere di Milano promuovono la pubblicazione de "La Lombardia di Carlo Cattaneo", una serie in cinque volumi delle principali opere, edita a Milano dalla Mondadori. L'ultimo volume esce nel 2003. Contemporaneamente viene avviata la pubblicazione dei primi due volumi dei Carteggi di Carlo Cattaneo, nell'ambito di una nuova Edizione nazionale delle opere di Carlo Cattaneo, una coedizione di Le Monnier di Firenze e delle Edizioni Casagrande di Bellinzona.BibliografiaPubblicazioni con scritti di Carlo CattaneoScritti filosofici letterari e vari, a cura di Franco Alessio, Firenze, Sansoni 1957 (rist. 1990)Scritti scientifici e tecnici, a cura di Carlo G. Lacaita, tomo I (1823-1848), Firenze, Giunti Barbera 1969Scritti su Milano e la Lombardia, a cura di Ettore Mazzali, Milano, Rizzoli 1990Opere scelte a cura di Delia Castelnuovo Frigessi, 4 volumi, Torino, Einaudi 1972L'innovazione come leva dello sviluppo. Scritti e discorsi per la Società d'Incoraggiamento d'Arti e Mestieri di Milano a cura di Carlo G. Lacaita, Firenze, Le Monnier 2001BiografieAA.VV., L’opera e l’eredità di Carlo Cattaneo a cura di C.G. Lacaita, 2 voll., Bologna 1975.Ambrosoli, Luigi, La formazione di Carlo Cattaneo, Milano-Napoli, Ricciardi 1959 (Biblioteca Sormani N 4760)Armani, Giuseppe, Carlo Cattaneo: una biografia, Milano, Garzanti 1997 (Biblioteca Sormani GEN. L. 27259)Armani, Giuseppe, Notizie su Carlo Cattaneo, Roma, Edizioni Archivio Trimestrale 1987.Borsa, M., Carlo Cattaneo, Milano, Garzanti 1945 Carlo Cattaneo e il Politecnico (a cura di Arturo Colombo e Carlo Mantaleone), Franco Angeli Editore, Milano 1993 Collana "Società, storia e cultura" della Società UmanitariaCaratti di Valfrei, L., La genealogia di Carlo Cattaneo, in "Il Risorgimento", XLIX, 1997, n. 3, pp. 327-372.Michelini, V., Carlo Cattaneo, Milano, NED 1982Sestan, Ernesto, Cattaneo giovane, in Europa settecentesca e altri saggi, Milano-Napoli, Ricciardi 1951, pp. 209-42. (Biblioteca Sormani N CONS 1267)Altri testi consultatiLacaita, Carlo G., L’intelligenza produttiva, Milano, Electa 1990Ciureanu, Petre, Hortense Allart e Anna Woodcock, Genova, Tolozzi 1961 (Biblioteca Sormani O VAR 4007)
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Carlo Cattaneo
Carlo Cattaneo (Milan, June 15, 1801 – Castagnola, February 6, 1869) was an Italian philosopher, writer and patriot.
Cattaneo was born in Milan; he died in Castagnola, close to Lugano in the Swiss canton of Ticino, where he had spent the last twenty years of his life in exile.[1]
A republican in his convictions, during his youth he had taken part in the Carbonari movement in Lombardy. He devoted himself to the study of philosophy, hoping to regenerate the Italian people by withdrawing them from romanticism and rhetoric, and turning their attention to the positive sciences. He expounded his ideas in a review founded by him in Milan in 1839, called II Politecnico.
The first issue of "Il Politecnico"When the revolution of 1848 broke out, he threw himself heart and soul into the fray, and became one of the leading spirits of the insurrection against the Austrians, known as the Five Days of Milan (March 18–March 22, 1848). Together with the young democrats Enrico Cernuschi, Giulio Terzaghi and Giorgio Clerici he formed a council of war which, having its headquarters at Palazzo Taverna in via Bigli, directed the operations of the insurgents.[2] He was second to none in self-sacrifice and heroic resolution. When on March 18 Field Marshal Radetzky, feeling that the position of the Austrian garrison was untenable, sounded the rebels as to their terms, some of the leaders were inclined to agree to an armistice which would give time for the Piedmontese troops to arrive (Piedmont had just declared war), but Cattaneo insisted on the complete evacuation of Lombardy. Again, on March 21, Radetzky tried to obtain an armistice, and Durini and Borromeo were ready to grant it, for it would have enabled them to reorganize the defences and replenish the supplies of food and ammunition, which could only last another day. But, Cattaneo replied:
The enemy having furnished us with munitions thus far, will continue to do so. Twenty-four hours of victuals and twenty-four hours of hunger will be many more hours than we shall need. This evening, if the plans we have just arranged should succeed, the line of the bastions will be broken. At any rate, even though we should lack bread, it is better to die of hunger than on the gallows.
On the expulsion of the Austrians the question arose as to the future government of Milan and Italy. Cattaneo was an uncompromising republican and a federalist; so violent was his dislike of the Piedmontese monarchy that when he heard that King Charles Albert had been defeated by the Austrians, and that Radetzky was marching back to reoccupy Milan, he exclaimed:
Good news, the Piedmontese have been beaten. Now we shall be our own masters; we shall fight a people's war, we shall chase the Austrians out of Italy, and set up a Federal Republic.
When the Austrians returned, Cattaneo had to flee and took refuge in Lugano, where he gave lessons, wrote his Storia della Rivoluzione del 1848 (History of the 1848 Revolution), the Archivio triennale delle cose d'Italia (3 vols., 1850–1855), then, early in 1860, he started publishing the Politecnico once more. He strongly opposed Cavour for his unitarian views, and for the cession of Nice and Savoy. In 1860 Garibaldi summoned him to Naples to take part in the government of the Neapolitan provinces, but he would not agree to the union with Piedmont without local autonomy. After the union of Italy he was frequently asked to stand for parliament, but always refused because he could not conscientiously take the oath of allegiance to the monarchy. In 1868 the pressure of friends overcame his resistance, and he agreed to stand, but at the last moment he drew back, still unable to take the oath, and returned to Lugano, where he died in 1869.
As a writer, Cattaneo was learned and brilliant, but some view him as being too bitter a partisan to be judicious, owing to his narrowly republican views; his ideas on local autonomy were wise, but, at a moment when unity was regarded as an absolute requisite, they were deemed inopportune
References1.^ Antonio Gili: Castagnola in German, French and Italian in the online Historical Dictionary of Switzerland..
2.^ Colussi, Paolo; Luraschi, Francesco (27 December 2007), Cronologia di Milano dal 1841 al 1850, Storiadimilano,
http://www.storiadimilano.it/cron/dal1841al1850.htm, retrieved 2008-09-14 .
From the Encyclopædia Britannica (Eleventh ed.). Cambridge University Press
CARLO CATTANEO (1801-1869), Italian philosopher and patriot. A republican in his convictions, during his youth he had taken part in the Carbonarist movement in Lombardy. He devoted himself to the study of philosophy, hoping to regenerate the Italian people by withdrawing them from romanticism and rhetoric, and turning their attention to the positive sciences. He expounded his ideas in a review founded by him at Milan in 1837, called Il Politecnico. But when the revolution of 1848 broke out he threw himself heart and soul into the fray, and became one of the leading spirits of the insurrection against the Austrians, known as the Five Days of Milan (March 18-2 2, 1848). Together with Terzaghi, Cernuschi and Clerici he formed a council of war which, having its headquarters at Casa Taverna, directed the operations of the insurgents. He was second to none in self-sacrificing energy and heroic resolution. When on the 18th of March Field Marshal Radetzky, feeling that the position of the Austrian garrison was untenable, sounded the rebels as to their terms, some of the leaders were inclined to agree to an armistice which would give time for the Piedmontese troops to arrive (Piedmont had just declared war), but Cattaneo insisted on the complete evacuation of Lombardy. Again on the 21st, Radetzky tried to obtain an armistice, and Durini and Borromeo were ready to grant it, for it would have enabled them to reorganize the defences and replenish the supplies of food and ammunition, which could only last another day. But Cattaneo replied: "The enemy having furnished us with munitions thus far, will continue to furnish them. Twenty-four hours of victuals and twenty-four hours of hunger will be many more hours than we shall need. This evening, if the plans we have just arranged should succeed, the line of the bastions will be broken. At any rate, even though we should lack bread, it is better to die of hunger than on the gallows." On the expulsion of the Austrians the question arose as to the future government of Milan and Italy. Cattaneo was an uncompromising republican and a federalist; so violent was his dislike of the Piedmontese monarchy that when he heard that King Charles Albert had been defeated by the Austrians, and that Radetzky was marching back to reoccupy Milan, he exclaimed: "Good news, the Piedmontese have been beaten. Now we shall be our own masters; we shall fight a people's war, we shall chase the Austrians out of Italy, and set up a Federal Republic." When the Austrians returned Cattaneo had to flee, and took refuge at Lugano, where he gave lessons, wrote his Storia della Rivoluzione del 1848, the Archivio triennale delle cose d'Italia (3 vols., 1850-1855), and then early in 1860 he started the Politecnico once more. He bitterly attacked Cavour for his unitarian views, and for the cession of Nice and Savoy. In 1860 Garibaldi summoned him to Naples to take part in the government of the Neapolitan provinces, but he would not agree to the union with Piedmont without local autonomy. After the union of Italy he was frequently asked to stand for parliament, but always refused because he could not conscientiously take the oath of allegiance to the monarchy. In 1868 the pressure of friends overcame his resistance, and he agreed to stand, but at the last moment he drew back, still unable to take the oath, and returned to Lugano, where he died in 1869. As a writer Cattaneo was learned and brilliant, but far too bitter a partisan to be judicious, owing to his narrowly republican views; his ideas on local autonomy were perhaps wise, but, at a moment when unity was the first essential, inopportune.
Bibliography - A. and J. Mario, Carlo Cattaneo (Florence, 1884); E. Zanoni, Carlo Cattaneo nella vita e nelle opere (Rome, 1898); see also his own Opere edite ed inedite (7 vols., Florence, 1881-1892), Scritti politici ed epistolari (3 vols., Florence, 1892-1901), Scritti storici, letterari (Milan, 1898, &c.).