How are you related to Bruno Garibaldi?

Connect to the World Family Tree to find out

Share your family tree and photos with the people you know and love

  • Build your family tree online
  • Share photos and videos
  • Smart Matching™ technology
  • Free!

Related Projects

Bruno Garibaldi

Birthdate:
Birthplace: Rome, Province of Rome, Lazio, Italy
Death: December 26, 1914 (25)
Argonne, France (In guerra)
Place of Burial: Rome, Rome, Lazio, Italy
Immediate Family:

Son of Ricciotti Garibaldi and Constance Hopcraft
Brother of Giuseppe Garibaldi; Costance Rosa Garibaldi; Annita Itália Garibaldi; Giuseppe Raimondo "Peppino" Garibaldi; Irene Teresa Garibaldi and 7 others

Managed by: Private User
Last Updated:

About Bruno Garibaldi

Il decimo e l'undicesimo dei figli di Ricciotti e Costanza sono coloro che più caramente hanno pagato l'impegno del padre a mantenere viva la tradizione garibaldina. Sono morti ambedue in Argonne (Francia) il 26 dicembre 1914, il primo, il 5 gennaio 1915 il secondo. Con quattro dei cinque fratelli facevano parte della Legione garibaldina, che si era portata volontaria per combattere a fianco della Francia, mentre l'Italia indugiava nella neutralità e nella scelta delle alleanze. Se sicure sono le date della loro morte, lo sono meno le date delle nascite. Mentre, infatti, nel corso della loro vita i fratelli riuscirono ad ottenere regolari documenti con date certe, Bruno e Costante si dovettero accontentare delle indicazioni ricevute dalla madre, che iscriveva i figli nella propria Bibbia alla nascita, senza altre formalità. Né la tomba del Verano, che raccoglie le salme dei genitori e dei figli, rivela la verità. Infatti, al momento della sepoltura nella tomba il cui terreno è offreto dal dal Governatorato di Roma, nel 1932, furono commessi alcuni errori nelle iscrizioni. Bruno risulta nato il 19 gennaio 1892, ma la data di morte riportata è quella di Costante. Un atto nel registro di Roma del 1938 indica la nascita il 23 marzo 1889. Le date attribuite a Costante, sono invece, per la nascita il 19 agosto 1890, per la morte il 26 dicembre 1914, e la morte è sicuramente quella di Bruno. Non vi è dichiarazione di nascita per Costante. Attendibile è dunque l'ipotesi un'inversione delle date tra i fratelli. Bruno è mandato ad undici anni a studiare preso l'Istituto metodista di Canterbury, in Inghilterra, e segue su indicazione del padre una specializzazione in tecniche dell'agricoltura. Il suo primo lavoro si svolge presso un'azienda di lavorazione della canna da zucchero a Cuba, dove occupa rapidamente incarichi di responsabilità. Il fatto che vi parta nel 1907 avvalora la tesi della nascita nel 1889, essendo consuetudine del padre di invitare i figli maschi a lasciare la casa paterna a 18 anni. Ma Bruno è l'ultimo al quale tocca questa dura esperienza della vita. Costante, infatti, finita la scuola a Roma nel 1903, frequenta la scuola industriale di Fermo. Nel 1910, lavora nelle acciaierie di Terni nel 1913 vi occupa la posizione di perito. Nell'equilibrio della famiglia Bruno e Costante occupano una posizione importante, sia per quello che ha significato la loro morte precoce, sia per la posizione che occupano nella gerarchia interna. Infatti, prima di loro è nato Arnaldo nel 1887. Egli muore nel 1888. Del piccolo Arnaldo vi è poco da dire, se non che la morte nel mese di luglio spiega la partenza tardiva della famiglia per la vacanza estiva, che inizia solo nel mese d'agosto inoltrato. Una data importante perché è quella del primo approdo a Riofreddo, in una casa in affitto sulla Via Valeria. Una scelta che inaugura il destino riofreddano della famiglia. Ma se le nascite d'Arnaldo, Bruno e Costante si sono susseguite, e che prima d'Arnaldo è nato Sante nel 1885, mentre dopo Costante nasce Ezio nel 1894, possiamo notare che vi è uno scarto di quasi dieci anni tra l'ultimo dei quattro primi fratelli sopravvissuti alla guerra, e l'ultimo maschio della famiglia, che tra altro non ha conosciuto, risparmiato come il fratello Costante, l'esperienza della partenza da casa a 18 anni e la vita avventurosa all'estero. Bruno e Costante, se fossero rimasti in vita, avrebbero impedito che queste notevoli differenze esistessero tra i " maggiori" - secondo l'espressione spesso usata dalla loro sorella Annita Italia, che anch'essa faceva parte anagraficamente del gruppo, con la sorella Constance Rosa- ed i " piccoli" - espressione della stessa origine che ingloba Ezio e la sorella Giuseppina- ed il relativo divario nell'educazione, nella cultura, nel rapporto con l'Italia. La vera linea di frontiera anagrafica tra i figli di Ricciotti sarebbe passata tra Bruno e Costante, nonostante la lieve differenza d'età, se fossero sopravvissuti alla guerra, proprio per via della diversa esperienza imposta in gioventù... I fratelli si ritrovano in Francia, salvo Menotti che non può lasciare in tempo la Cina. A Nimes, dove sono concentrati i volontari, Costante si distingue nell'organizzazione dell'intendenza per i volontari, e la segreteria del battaglione. Bruno invece a raggiunto i fratelli Peppino e Ricciotti a New York, dove si sono recati dopo l'intervento in Grecia del 1913, e con loro raggiunge Londra, dove tenta di raccogliere contributi per la Legione garibaldina, poi la Francia. Peppino chiede per la Legione l'onore di essere mandata in prima linea. Nell'inferno del Bois de la Bollante, muore Bruno. Costante muore a Courtes Chausses. Ambedue sono dichiarati "Morts pour la France". Per la seconda guerra mondiale dividerà con loro la distinzione il fratello Sante. Più che per la sorella latina, tutti e tre hanno dato la vita per un ideale, incarnato, è vero, al più alto livello dalla Francia della Rivoluzione.

La vicenda del rimpatrio delle loro salme richiama all'eccezionalità della loro posizione. Mentre sono decimati i volontari della Legione, e tutti i soldati dell'Argonne, Ricciotti ottiene, per speciale riguardo al nome di Garibaldi, che sia rimpatriata la salma di Bruno. Di questo mesto evento gli interventisti fanno una grande manifestazione, che esalta il ruolo della Legione, dei Garibaldi in essa, ed esercita sull'opinione pubblica una grande impressione. Ne segue un intenso e teso scambio di vedute tra Governo francese e Governo italiano. Qualche giorno più tardi, Ricciotti otterrà il permesso per il rientro della salma di Costante, ma con l'impegno della assoluta discrezione.

La Legione garibaldina è ritirata dalla prima linea. Tuttavia, i due giovani morti continueranno ad essercitare un ruolo a parte, sia nella campagna interventista, sia nell'esaltazione del mito di Garibaldi durante il proseguimento della guerra, in particolare da parte di Ricciotti sul fronte interno e di Peppino, assieme ai fratelli, nella zona del Col di Lana. Quando ad Ezio mancò l'appoggio dei fratelli nell'alimentare un mito asservito al regime fascista, furono ancora le figure dei due giovani a giustificare numerose manifestazioni patriottiche in Italia ed in Francia. Essi sono esempi emblematici di quello che Mosse chiama l'esperienza di guerra, che tanto influirà sul dopoguerra italiano. Bruno e Costante hanno avuto molti riconoscimenti, sia dalla Francia che dall'Italia. Se l'omaggio ai volontari garibaldini fu unanime, come non poteva non essere considerando anche il numero di giovani vite che furono sacrificate all'interventismo prima, con l'impegno nella guerra poi, la preoccupazione della famiglia, di Ricciotti, di Peppino, poi di Ezio nell'ambito del Regime, di dare un particolare rilievo al sacrificio di Bruno e Costante favori' una fioritura di targhe, busti, manifestazioni. Non riusci' il tentativo di fare attribuire ai due giovani la Medaglia d'Oro al Valore Militare, ma essi furono distinti da due targhe di bronzo rappresentatnti i loro volti, apposte sul monumento a Garibaldi a Parigi, e da un gigantesco monumento posto in Argonne nei luoghi della battaglie. Ques'ultimo, di puro stampo fascista, è oggi isolato in mezzo ad un campo, tenuto con rispetto, ma estremamente illustrativo dell'intenzione, sempre infelice, di volere ricordare a parte i protagonisti di un'epopea collettiva. Prima di quel monumento erano stati ricordati assieme ai loro compagni di lotta su un'altro monumento, dedicato a tutti i morti italiani, sempre per la campagna di Francia.

Ulteriormente , nel cimitero del Père Lachaise a Parigi, un monumento su eretto in omaggio al sacrificio dei combattenti stranieri nella grande guerra. Inaugurato il 25 maggio 1934 con una folta presenza dei garibaldini di Regime, riusci a mantenere presente nella sua sobrietà l'eguaglianza dei combattenti davanti alla morte. Una cerimonia all'Arc de Triomphe concesse ai garibaldini l'onore di rianimare la fiamma che sempre brucia sulla tomba del Milite Ignoto, e vi fu una grande serata all'Opera per le autorità, a beneficio delle opere dei combattenti.

A Roma, i giovani ebbero l'onore di raggiungere il padre sul Gianicolo, con i loro busti che affiancano il suo e rivolti a Giuseppe Garibaldi. All'altro lato del monumento il busto di Menotti, solitario, è ugualmente rivolto al padre. Più oltre, incontriamo anche Stefano Canzio, ufficiale di Garibaldi, nonchè sposo di Teresa, sua figlia.

A Riofreddo Ricciotti inauguró nel 1923 il monumenti ai caduti, sul quale fu apposto il nome dei due figli. A consacrare la cittadina come luogo del ricordo della famiglia di Ricciotti, vi è stato iscritto anche il nome di Sante, morto in seguito alle sofferenze subite per la deportazione nei campi nazisti durante la seconda guerra mondiale.

Fonte: (http://www.ereditadigaribaldi.net/search_scpt.php)

The tenth and eleventh of the sons of Ricciotti and Costanza are those who most dearly paid the father's commitment to keep the Garibaldian tradition alive. Both died in Argonne (France) on December 26, 1914, the first, January 5, 1915 the second. With four of the five brothers they were part of the Garibaldian Legion, which had volunteered to fight alongside France, while Italy lingered in neutrality and in the choice of alliances. If the dates of their death are certain, the dates of births are less. In fact, during the course of their lives the brothers managed to obtain regular documents with certain dates, Bruno and Costante had to content themselves with the indications received from the mother, who enrolled the children in their own Bible at birth, without other formalities. Neither the Verano tomb, which collects the bodies of parents and children, reveals the truth. In fact, at the time of the burial in the tomb whose land is offered by the Governorate of Rome, in 1932, some errors in the inscriptions were committed. Bruno was born on 19 January 1892, but the reported death date is that of Constant. An act in the Rome register of 1938 indicates the birth on March 23, 1889. The dates attributed to Constante, however, are for birth on August 19, 1890, for death on December 26, 1914, and death is certainly that of Bruno. There is no birth declaration for Constant. The hypothesis of an inversion of dates between the brothers is therefore reliable. Bruno is sent to study at the Canterbury Methodist Institute in England at the age of eleven, following a specialization in agriculture techniques, following his father's instructions. His first job takes place at a sugar cane processing company in Cuba, where he quickly takes on responsibilities.

The fact that he departed there in 1907 supports the thesis of birth in 1889, being the custom of his father to invite his sons to leave his father's house at the age of 18. But Bruno is the last to whom this hard life experience touches. As a matter of fact, after finishing school in Rome in 1903, he attended the industrial school of Fermo. In 1910, he worked in the steel mills of Terni in 1913, where he worked as an expert. In the equilibrium of the Bruno and Costante family they occupy an important position, both for what has meant their early death, and for the position they occupy in the internal hierarchy. In fact, before them Arnaldo was born in 1887. He died in 1888. Of the little Arnaldo there is little to say, except that the death in July explains the late departure of the family for the summer holiday, which starts only in the month in August. An important date because it is that of the first landing in Riofreddo, in a rented house on Via Valeria. A choice that inaugurates the destiny re-cool of the family. But if the births of Arnaldo, Bruno and Costante have followed one another, and that Arnaldo was born of Sante in 1885, and after Costante was born Ezio in 1894, we can see that there is a gap of almost ten years between the last of the first four brothers who survived the war, and the last male of the family, who among other things he did not know, spared like his brother Costante, the experience of leaving home at 18 and adventurous life abroad. Bruno and Costante, if they remained alive, would have prevented these remarkable differences between the "major" - according to the expression often used by their sister Annita Italia, who also was part of the group, with her sister Constance Rosa - and the "little ones" - an expression of the same origin that includes Ezio and his sister Giuseppina - and the relative gap in education, culture and relations with Italy.

The real border line between the children of Ricciotti would have passed between Bruno and Costante, despite the slight difference in age, if they survived the war, because of the different experience imposed in youth ... The brothers meet in France , except Menotti who can not leave China in time. In Nimes, where volunteers are concentrated, Constant stands out in the organization of volunteer organization, and the battalion secretariat. Bruno instead reached the Peppino and Ricciotti brothers in New York, where they went after the intervention in Greece in 1913, and with them reached London, where he tried to collect contributions for the Garibaldian Legion, then France. Peppino asks the Legion for the honor of being sent to the front line. Bruno dies in the hell of the Bois de la Bollante. Constant dies at Courtes Chausses. Both are declared "Morts pour la France". For the second world war the brother Sante will divide with them the distinction. More than for the Latin sister, all three have given their lives for an ideal, embodied, it is true, at the highest level from the France of the Revolution.

The story of the repatriation of their bodies recalls the exceptional nature of their position. While the Legion volunteers are decimated, and all the Argonne soldiers, Ricciotti obtains, with special regard to the name of Garibaldi, that Bruno's body is repatriated. Of this sad event, the interventionists make a great demonstration, which enhances the role of the Legion, of the Garibaldi in it, and exercises a great impression on public opinion. It follows an intense and tense exchange of views between the French Government and the Italian Government. A few days later, Ricciotti will get permission to return the body of Constant, but with the commitment of absolute discretion.

The Garibaldian Legion is withdrawn from the front line. However, the two young dead will continue to play a separate role, both in the interventionist campaign, and in the exaltation of the myth of Garibaldi during the continuation of the war, in particular by Ricciotti on the internal front and Peppino, together with his brothers, in the Col di Lana area. When Ezio lacked the support of the brothers in feeding a myth enslaved to the fascist regime, the figures of the two young people still justified numerous patriotic demonstrations in Italy and in France. They are emblematic examples of what Mosse calls the experience of war, which will greatly influence the Italian post-war period. Bruno and Costante have had many awards, both from France and from Italy. If the tribute to the volunteers was unanimous, as could not be even considering the number of young lives that were sacrificed to the first interventionism, with the commitment in the war then, the concern of the family, Ricciotti, Peppino, then of Ezio in the context of the Regime, to give special emphasis to the sacrifice of Bruno and Constant favors' a flowering of plaques, busts, demonstrations. There was no attempt to make the two young men award the Gold Medal for Military Valor, but they were distinguished by two bronze plaques representing their faces, affixed to the monument to Garibaldi in Paris, and by a gigantic monument in Argonne. in the places of battles. The latter, of pure fascist style, is today isolated in the middle of a field, held with respect, but extremely illustrative of the intention, always unhappy, of wanting to remember the protagonists of a collective epic. Before that monument they had been remembered along with their fellow fighters on another monument, dedicated to all the Italian dead, always for the campaign of France.

Further, in the cemetery of the Père Lachaise in Paris, a monument erected in homage to the sacrifice of foreign fighters in the great war. Inaugurated on May 25, 1934 with a large presence of the Garibaldini of the Regime, he succeeded in maintaining in his sobriety the equality of the combatants before his death. A ceremony at the Arc de Triomphe granted to the Garibaldians the honor of reviving the flame that always burns on the tomb of the Unknown Soldier, and there was a great evening at the Opera for the authorities, for the benefit of the works of the combatants. In Rome, the young men had the honor of reaching their father on the Gianicolo, with their busts flanking his and addressed to Giuseppe Garibaldi. On the other side of the monument, the lonely bust of Menotti is also addressed to his father. Further on, we also meet Stefano Canzio, an officer of Garibaldi, as well as husband of Teresa, his daughter. At Riofreddo Ricciotti inaugurated in 1923 the monuments to the fallen, on which the name of the two sons was affixed. To consecrate the town as a place of memory of Ricciotti's family, there was also the name of Sante, who died as a result of the suffering suffered for deportation to the Nazi camps during the Second World War.

view all

Bruno Garibaldi's Timeline

1889
January 19, 1889
Rome, Province of Rome, Lazio, Italy
1914
December 26, 1914
Age 25
Argonne, France
????
VERANO, Rome, Rome, Lazio, Italy